Firenze, pattuglia antidegrado strappa le coperte a famiglie Rom in difficoltà socio-sanitaria


(€UROITALIA – Firenze, 23.01.2011).  La notte del 21 gennaio, nonostante le temperature rigide, una squadra che si presume addetta a “combattere il degrado” ha sottratto le coperte  ad alcune famiglie Rom che dormivano nei pressi della Santissima Annunziata. La segnalazione perviene da Julia Bolton Holloway, direttrice della Mediatheca ‘Fioretta Mazzei’. Ovviamente le vittime di tale disposizione sono cadute in uno stato di totale prostrazione di fronte a coloro che li spogliavano dell’unico riparo contro il gelo notturno, ma senza impietosirli. Alcuni dei Rom costretti a restare al freddo, tremanti e senza difese, soffrono di malattie respiratorie. “Mihai Copalea è in questo momento con me,” scrive Julia, “oggi è il suo compleanno e compie sedici anni. E’ lui ad occuparsi della scuola di alfabetizzazione”. In uno stato civile, in una città formata da istituzioni, autorità e cittadini di buon senso, se non umani, questa notizia solleverebbe indignazione e provvedimenti contro le persone che hanno derubato i Rom delle coperte. Ma cosa fare, a Firenze? Cosa fare in una città in cui non vi è più, da anni, ormai, assistenza per i bambini, le donne, i malati, se sono di una razza non gradita? Cosa fare in una città che ha deciso di scegliere i propri interlocutori per “risolvere l’emergenza Rom”, rifiutando – come invece si fa in tutte le città dell’Unione fuori dall’Italia – il supporto e la consulenza degli Human Rights Defender, della Croce Rossa e dei progetti europei per l’integrazione e contro il razzismo? Cosa fare, di fronte alla crudeltà che colpisce i nuovi ebrei, in una persecuzione del nostro tempo i cui limiti sono nella spietatezza e nella disumanità? (Gruppo EveryOne)

 

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