Un incontro con magistrati, specialisti, docenti, operatori.
Università dell’Aquila – Dipartimento di culture comparate – Corso di laurea in Scienze dell’investigazione.
In collaborazione con OGISAQ – Osservatorio Giustizia Investigazione Sicurezza dell’Università dell’Aquila
Mettere in sicurezza l’Italia?
Profili nazionali e internazionali, disastri naturali e artificiali, competenze e progetti.
Lunedì, 11 giugno 2012, ore 10,30, aula T5 : il modello aquilano.
Presso il Polo didattico di Via Di Vincenzo
Presiede:
Giovanna Maria Iurato, Prefetto dell’Aquila
Interventi:
Emilio Cocco, COST Action IS0803, Remaking Borders Network
Fabio Velardi, Ph. D., analista relazioni internazionali
Roberto Razzano, Dirigente Superiore Polizia di Stato
Anna Tozzi, Responsabile Relazioni Internazionali, Università dell‘Aquila
Paolo Carretta, Capo Ufficio Addestramento e Studi, Scuola Isp. e Sovr., Guardia di Finanza
Mariateresa Gammone, Università dell’Aquila
Lunedì, 11 giugno 2012, ore 15: i profili internazionali.
Presso Casa Onna, Centro civico e sala multifunzionale
Presiede:
Ciro Riviezzo, Presidente f.f. del Tribunale di Lanciano
Interventi:
Dragan Simeunovic, Centre for Security Studies and Terrorism Research, Belgrade University
Marija Djoric, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Belgrado
Angelo De Nicola, giornalista e scrittore
Paola Anfossi Guerra, Scuola internazionale Etica & Sicurezza
Antonello Ciccozzi, Università dell’Aquila
Francesco Sidoti, presidente Corso di laurea Scienze dell’investigazione.
COMUNICATO STAMPA

prof. Francesco Sidoti (Fondazione Europea Dragan – Foto: Simona C. Farcas)
METTERE IN SICUREZZA L’ITALIA?
Profili nazionali e internazionali, disastri naturali e artificiali, competenze e progetti.
LUNEDI’ 11 GIUGNO 2012
A L’AQUILA E A ONNA
Un precedente incontro si è svolto ad Onna il 18 aprile 2012, ricordando che nella sua prima conferenza stampa come presidente del Consiglio, fine anno 2011, il senatore Mario Monti aveva detto:
«… Secondo la Süddeutsche Zeitung per quella popolazione sono il genero ideale: parlo poco, vesto in modo serio e banale, non faccio molto rumore. Per i tedeschi il più è fatto…». L’incontro aveva per tema le radici dell’illegalità all’italiana e rievocava il 25 aprile 2009, quando, intervenendo ad Onna, città martire del nazismo e del terremoto, l’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva toccato nei sondaggi il massimo della sua popolarità.
L’11 giugno 2012 è l’anniversario della tragedia di Onna negli anni bui del nazismo. In quella data si celebrerà ad Onna una sobria cerimonia: sul finire del giorno, il sindaco deporrà una corona ed un trombettiere farà risuonare le note del silenzio.
In quella stessa data vogliamo ricordare un altro simbolo che quel luogo è diventato: Casa Onna è stata meravigliosamente e velocemente ristrutturata da molti e molti mesi, con capitali interamente tedeschi. Casa Onna è un prodigioso simbolo di quella cooperazione internazionale che è in grado di avere la meglio sul nazionalismo guerrafondaio e sulle disgrazie naturali. Casa Onna è oggi un luminoso monumento alla maniera migliore di essere tedeschi e di essere italiani.
Il nostro contributo è rappresentato da un incontro di studio, misurato e denso di interrogativi, maturato al ripetersi in Emilia di un’immane tragedia del terremoto. A L’Aquila c’è un’esperienza enorme, luci e ombre, che vogliamo ripercorrere con modestia, ma con la consapevolezza che esistono insegnamenti e lezioni apprese nella sventura e che non possono essere trascurate.
Nell’Università dell’Aquila c’è, in tema di sicurezza e di relazioni internazionali, una trama di riflessioni e di ragionamenti, di iniziative e di proposte. Esiste sui profili della giustizia e della sicurezza un modello L’Aquila, che non è certo un modello nel senso dell’invito all’imitazione, ma nel senso di un’esperienza sofferta, secondo l’arguto detto: “l’esperienza è il nome che gli umani danno ai propri errori” (ma, visto che si tratta di un incontro universitario, si dovrebbe pure ricordare che è stato anche detto: “l’esperienza è il tipo di insegnante più arduo. Prima ti fa l’esame, poi ti spiega la lezione“).
La lezione aquilana della gestione di un disastro può essere vista alla luce delle lezioni che provengono da altri paesi, come nei Balcani, che hanno attraversato altri disastri, di origine politica e istituzionale. Pure la Serbia è un simbolo, molto diverso dall’Aquila, ma parallelo ed istruttivo: in Serbia un operaio Fiat guadagna circa 400 euro al mese, mentre le tensioni interregionali sembrano riprendere nuova lena.
C’è oggi in Europa un aggrovigliato problema di sicurezza, italiana ed internazionale, che può essere rivisto e ripensato ad Onna con modestia, ma alla luce delle esperienze più severe del passato e del presente.
Con l’invito ad una partecipazione e ad un’attenzione, i miei migliori saluti,
Francesco Sidoti
Docteur de Troisième Cycle.
Guest Scholar – The Brookings Institution.
Secretary RC29 – International Sociological Association, 2010-2014.
Università dell’Aquila.