Roma, Giovedì, 27 ottobre 2022 alle ore 15:30 presso la Pontificia Università Gregoriana, Piazza della Pilotta – 4, si terrà la cerimonia di Consegna dei Diplomi agli studenti che nell’A.A. 2021-2022 hanno conseguito il Joint Diploma in Ecologia Integrale. Sei tra i migliori studenti riceveranno, inoltre, il Premio Adriana Ripandelli.
Il Joint Diploma in Ecologia Integrale (JDEI) è un’iniziativa congiunta delle Università e degli Atenei Pontifici di Roma per diffondere la visione e la missione della Laudato si‘. Il Joint Diploma, giunto alla VII edizione, si svolge nel corso di un anno accademico, sotto la direzione del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ed è diviso in sei moduli, corrispondenti ai sei capitoli della Laudato si’. Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale partecipa attivamente al progetto del Joint Diploma con il Comitato Consultivo presieduto dal Cardinale Peter Turkson e alcuni funzionari insegnano alcuni dei moduli.
La Pontificia Università Gregoriana prosegue – congiuntamente alle Pontificie Università di Roma – nell’impegno formativo lanciando ogni anno una nuova edizione del Joint Diploma in Ecologia Integrale. Questo percorso di studi, annuale e aperto a tutti, promuove il messaggio dell’enciclica per generare consapevolezza, incoraggiando e sostenendo i suoi partecipanti nell’avvio di iniziative personali e comunitarie per la cura della nostra Casa Comune.
Il Joint Diploma si svolge nell’arco di un anno accademico (novembre 2022 – giugno 2023). Ognuno dei sei moduli è diviso in due sottotitoli per coprire tutte le aree connesse alle attuali sfide ecologiche – dalla teologia alla filosofia, dall’economia alle tematiche socio-culturali e politiche, dall’analisi scientifica alla fede e alla spiritualità.
Per facilitare gli spostamenti e la partecipazione attiva degli studenti, le lezioni si svolgono nelle sei università pontificie situate al centro di Roma: inaugurazione – Pontificia Università Gregoriana; primo modulo – Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, Angelicum; secondo modulo – Pontificia Università della Santa Croce; terzo modulo – Pontificia Università Urbaniana; quarto modulo – Pontificio Ateneo Regina Apostolorum; quinto modulo – Pontificia Università Lateranense; sesto modulo – Pontificia Università Antonianum.
Oltre alle lezioni, si richiede che gli studenti partecipino al Convegno e al Laboratorio previsto.
Destinatari e requisiti
Il Joint Diploma si rivolge agli studenti delle varie facoltà pontificie e degli istituti superiori di scienze religiose; ai membri dei vari ordini religiosi e congregazioni; ai sacerdoti della diocesi di Roma. Il Joint Diploma è aperto altresì ai laici: catechisti, operatori pastorali nelle varie parrocchie, animatori di gruppi giovanili, volontari, operatori sociali e culturali, mediatori interculturali e della comunicazione, e a quanti sono interessanti a crescere nella consapevolezza della cura della Casa Comune.
È richiesta una laurea di primo livello o anche un diploma di scuola superiore.
Tasse di Iscrizione
La tassa di iscrizione è di € 100 per gli studenti già iscritti a una facoltà pontificia che aderisce all’iniziativa, e di € 320 per gli esterni. La sede amministrativa-accademica del Joint Diploma è presso la Segreteria Generale della Pontificia Università Gregoriana (Piazza della Pilotta, 4 – 00187 Roma – Tel. 06.67011).
Date e orari
Le lezioni si terranno il secondo giovedì di ogni mese dalle ore 15.00 alle 18.15. Gli studenti devono inoltre partecipare a una Tavola rotonda e a un Laboratorio ai fini della ricerca sui temi della Laudato si’, nonché scrivere una breve Tesina su uno dei temi trattati durante le lezioni. Il Joint Diploma si conclude con l’esame finale (Lectio coram).
Titolo di studio certificato
Ai candidati che avranno completato con successo il percorso sarà conferito Joint Diploma in Ecologia Integrale, firmato dal Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università e Atenei Pontifici aderenti all’iniziativa della Alleanza Laudato si’ per la cura della Casa Comune.
Nel percorso del cammino sinodale (2021-2023) avviato da Papa Francesco nella Chiesa cattolica, PRO ORIENTE e l’ISTITUTO DI STUDI ECUMENICI dell’Angelicum organizzano a Roma, dal 2 al 5 novembre 2022, presso la Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino (Largo Angelicum, 1), un ciclo di conferenze internazionali al fine di far conoscere le tradizioni sinodali delle diverse Chiese ortodosse orientali e dell’Est.
Sabato 22 Ottobre 2022, ore 9:45-13:00,“Create & Care – Creazione e Cura. Insiders’ Perspectives”: presentazione della ricerca 2022.
La Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino “Angelicum” in Roma e l’associazione Adjuvantes onlus organizzano Sabato 22 Ottobre ore 9:45-13:00, Largo Angelicum, 1 il Convegno Annuale del programma STRONG.
Il Programma STRONG, di cui l’Associazione IRFI – Italia Romania Futuro Insieme è partner, offre borse di studio e servizi di orientamento per cittadini migranti e nuove generazioni di italiani.
Verranno presentati la metodologia e i risultati della ricerca 2022, realizzata dagli studenti della Facoltà di Scienze Sociali dell’Angelicum, in collaborazione con Università Cattolica di Croazia. In particolare, gli studenti del programma STRONG racconteranno come alcuni gruppi di giovani considerati vulnerabili sono riusciti a cambiare i loro stili di vita ispirandosi all’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco.
Riconosciute le sue virtù eroiche, ora il sacerdote romeno Dumitru Matei è proposto per gli onori degli altari. Aperta la fase diocesana della causa di beatificazione del Servo di Dio Dumitru Matei, domenica 30 gennaio 2022, con una santa messa solenne presieduta da S.E. Mons. Iosif Păuleț, vescovo della diocesi di Iași, nella cattedrale romano-cattolica Santa Maria Regina di Iași. La Congregazione per le cause dei santi ha concesso, il 16 dicembre 2021, il nulla osta per le ricerche sul martirio del Servo di Dio sacerdote Dumitru Matei. Nato il 28 luglio 1913 a Sărata, un villaggio della provincia romena di Bacău, nell’est della Romania; ordinato sacerdote nel 1939 a Iași, dove svolse il suo ministero. Incaricato nel 1948 dal suo vescovo di occuparsi dei poveri, il sacerdote Matei distribuì tutti gli aiuti umanitari ricevuti dall’estero, soccorrendo gli affamati, i prigionieri di guerra, gli ebrei. Attivo nella resistenza non armata anticomunista, fu arrestato dalla Securitate nel maggio 1950. Dopo alcuni mesi di detenzione nella prigione di Jilava, fu processato e condannato a morte. Fucilato in odio alla fede dai comunisti, in Romania, il 21 febbraio 1951, fu buttato in una fossa comune. La sua salma non fu mai recuperata. Papa Francesco, durante l’udienza privata dello scorso giovedì 6 ottobre 2022, dove ha partecipato il postulare della Causa di Beatificazione del Servo di Dio Sacerdote Dumitru Matei, Don Isidor Iacovici, ha prestato la sua benedizione alla Causa.
Il Dicastero delle Cause dei Santi ha organizzato un convegno (3-6 ottobre 2022), presso l’Istituto Patristico Augustinianum di Roma, cui hanno partecipato funzionari, postulatori e collaboratori delle cause di canonizzazione e beatificazione di diversi paesi del mondo. Tra gli invitati, Don Isidor Iacovici, postulatore della Causa di Canonizzazione del Beato Vescovo Anton Durcovici e della Causa di Beatificazione del Servo di Dio Sacerdote Dumitru Matei. Durante l’udienza privata con il Santo Padre Francesco, giovedì 6 ottobre 2022, Don Isidor ha ringraziato il Papa per aver innalzato agli onori degli altari il Vescovo di Iași, Anton Durcovici, assassinato dai comunisti nel carcere di Sighetu Marmatiei. Chiedendo al Papa la benedizione per la Causa di Beatificazione in atto di Dumitru Matei, il sacerdote della Diocesi di Iasi, “apostolo della carità cristiana”, anch’esso trucidato in odium fidei dai comunisti, a 37 anni.
Papa Francesco riceve in udienza il Postulatore della Causa di canonizzazione del Beato Anton Durcovici e della Causa di beatificazione del Servo di Dio Dumitru Matei.
S. Em. il Card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, ha guidato il convegno sul tema “La santità oggi”, dedicato alla definizione attuale di eroicità delle virtù cristiane. Il 16 dicembre 2021, il Dicastero delle Cause dei Santi concesse il nihil obstat per la fase diocesana della Causa di Beatificazione del Servo di Dio sacerdote Dumitru Matei.
Nel suo intervento, il Sommo Pontefice ha evidenziato che «i Santi non provengono da un “mondo parallelo”; sono credenti che appartengono al popolo fedele di Dio e sono inseriti nella quotidianità fatta di famiglia, studio, lavoro, vita sociale, economica e politica. In tutti questi contesti, il Santo o la Santa cammina e opera senza timori o preclusioni, adempiendo in ogni circostanza la volontà di Dio». Papa Francesco ha esortato ogni Chiesa particolare ad essere attenta, percepire e valorizzare gli esempi di vita cristiana formatisi nel popolo di Dio, per riconoscere i «modelli di santità, testimoni straordinari del Vangelo».
Da cui l’importanza che nella Diocesi di Iaşi vengano portati alla luce quei modelli di vescovi, sacerdoti, consacrati e laici, che ci hanno preceduto nella fede, avendo essi vissuto concretamente il Vangelo: i martiri di Tomi; San Sava il Goto; i beati Geremia da Valacchia, Vladimir Ghika, Anton Durcovici e Veronica Antal; i servi di Dio: Martin Benedict, Anton Demeter e Dumitru Matei, insieme ai numerosi altri confessori della fede e martiri per Cristo e la sua Chiesa. Papa Francesco ha ribadito che la fama di santità non viene principalmente dalla gerarchia, ma dai fedeli: «un elemento che comprova la fama sanctitatis o la fama martirii è sempre la fama signorum. Quando i fedeli sono convinti della santità di un cristiano, fanno ricorso – anche massiccio e appassionato – alla sua intercessione celeste; l’esaudimento della preghiera da parte di Dio rappresenta una conferma di tale convinzione». Il popolo di Dio, nelle sue varie componenti è, dunque, protagonista della fama di santità, cioè della fede diffusa tra i credenti circa l’integrità della vita della persona.
Tra i referenti di queste giornate di studio e riflessione, in cui hanno tenuto conferenze, numerosi teologi ed esperti del mondo sociale, scientifico, culturale e dei media. Nell’incontro privato con S. Em. il Card. Marcello Semeraro, il Postulatore della Causa, Don Isidor Iacovici ha condiviso con Sua Eminenza, l’eroismo della vita e del martirio del sacerdote Dumitru Matei, che può essere annoverato tra i modelli di santità quale intercessori per i tanti sacerdoti che oggi servono nella Chiesa.
Rev. Alois Moraru, vice-postulatore della causa di beatificazione del Servo di Dio sacerdote Dumitru Matei
Preghiera (in lingua romena) per impetrare la beatificazione del Servo di Dio Sacerdote Dumitru Matei (foto), assassinato in odium fidei.
Preghiera per la beatificazione del Servo di Dio, sacerdote DUMITRU MATEI
Signore Dio, Padre buono e santo, ti ringraziamo per i meravigliosi doni umani e spirituali che hai elargito al tuo fedele servitore, il sacerdote Dumitru Matei.
Egli rispose con generosità e fedeltà alle grazie ricevute, servendo Cristo e la sua Chiesa all’altare, negli ospedali, sul campo di battaglia e nelle carceri comuniste.
Fa che il suo esempio nel vivere la carità cristiana e fortezza nel testimoniare la fede fino al martirio, risplenda sempre più per l’intero popolo cristiano.
Ti preghiamo, Signore, di mostrare anche sulla terra la dignità di questo tuo servo, innalzandolo all’onore degli altari, e a noi, per sua intercessione, donaci le grazie di cui abbiamo bisogno per raggiungere la Liturgia celeste, dove contemplare il tuo infinito Amore. Amen.
Padre nostro…, Ave Maria…, Gloria al Padre…
* * *
Se implorando l’intercessione del Servo di Dio Dumitru Matei, eroe della carità cristiana, riceverete grazie fisiche o spirituali, non tardate a chiamare lo +40 727.517.682 (dall’estero) o scrivere all’indirizzo e-mail istorie@ercis.ro, per mettervi in contatto con il vice – il postulatore della Causa di Beatificazione del Sacerdote Dumitru Matei.
Due icone angeliche: Beati, Vescovi e Martiri (Angelicum ex-alunni)
Il 20 Ottobre 2022, dalle 16:30 alle 18:30, nell’Aula Minor della Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino, si terrà l’evento Due icone angeliche: Beati, Vescovi e Martiri (Angelicum ex-alunni). La Vita di Fede del Beato Tito Liviu Chinezu e del Beato Ioan Suciu.
Due icone angeliche: Beati, Vescovi e Martiri (Angelicum ex-alunni)
La Vita di Fede del Beato Tito Liviu Chinezu e del Beato Ioan Suciu
20 Ottobre 2022, ore 16:30-18:30
Aula Minor – Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino
Programma
16:30 – Parola di Benvenuto del Rettore Magnifico fr. Thomas Joseph White, O.P.
[Moderatore fr. Benedict Croell, O.P.]
16:40 – L’intervento di Sua Beatitudine Lucian Cardinale Muresan, Arcivescovo Maggiore della Chiesa Rumena Unita con Roma
16:50 – L’intervento di Sua Eminenza Marcello Cardinale Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi
17:05 – L’intervento di Sua Eminenza Leonardo Cardinale Sandri, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali
17:20 – L’intervento di Pr. Vasile Man, Postulatore della causa di beatificazione
17:30 – Trasmissione del Film: “Sette Testimoni per la Piccola Roma”
18:25 – Parola Conclusiva di P. Justin Schembri, O.P., Professore Facoltà di Teologia e Mater Ecclesiae
Concluso con grande successo il V Forum del Gran Sasso (e Partenariato Euro-Africano: IV Conferenza), che si è svolto a Teramo dal 29 settembre al 1 ottobre 2022. L’Università degli Studi di Teramo, d’intesa con la Diocesi di Teramo-Atri, ha ospitato il grande evento. Oltre 400 i relatori, 1500 i partecipanti. Il tema fondamentale affrontato verteva sul dialogo all’insegna di un nuovo rinascimento per l’Europa: il ruolo della ricerca e della formazione.
Cerimonia inaugurale Forum, 29 settembre 2022
Il V Forum del Gran Sasso si è aperto Giovedì 29 settembre alle ore 16.00, nell’ Aula Magna Benedetto Croce dell’UNITE, con la cerimonia inaugurale, presieduta e moderata da S.E.Cesare Mirabelli Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente Comitato Scientifico del Forum e da S.E. Lorenzo Leuzzi Vescovo di Teramo-Atri. A seguire, i saluti delle rappresentanze istituzionali: Comune di Teramo, Provincia di Teramo, Regione Abruzzo e la Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo – Ministero degli Affari Esteri (MAECI).
Mons. Lorenzo Leuzzi, ideatore e realizzatore del Forum annuale, ha espresso parole di speranza per i giovani, ma anche per il mondo della ricerca e della formazione: “ma senza investimenti nella ricerca e formazione, non c’è futuro”. Bisogna investire sui talenti. “Vogliamo costruire un mondo migliore? Studiare, Amare e Servire: sono i tre verbi che devono impegnare la nostra vita e invito tutti voi a tirare fuori il meglio che possedete”, ha esortato Mons. Leuzzi.
Nel suo intervento, S.E. l’Arcivescovo Mons.Paul Richard Gallagher Segretario per i rapporti con gli Stati presso la Segreteria di Stato Vaticana, ha fatto riferimento ai cambiamenti epocali in atto e le sfide fondamentali per il continente europeo, inclusa la “solidarietà intergenerazionale”. Riferendosi al conflitto tra Russia e Ucraina, Mons. Gallagher ha ribadito che “ciò che dà coesione e pace alla società è il diritto. Quando però il diritto non ha più alcun contenuto, comunemente riconosciuto, allora esso perde vigore ed emergono violenza e sopruso.” Quale può essere, dunque, la via d’uscita per la pace? “La via della pace – continua l’Arcivescovo Gallagher – passa necessariamente dal ristabilimento della giustizia e dalla riaffermazione del diritto. Tuttavia, bisogna domandarsi su cosa si fonda realmente la giustizia e la pace di cui stiamo parlando, senza la quale il tentativo di dare vita a un rinascimento europeo può essere vana.”
Nella sua Lectio Magistralis, dal titolo “Europa e nuovo umanesimo. Percorsi socio-culturali”, Antonella Sciarrone Alibrandi Prorettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha evidenziato come il tema del nuovo umanesimo sia una questione antropologica. La categoria dell’umano e quindi la dimensione antropologica è esposta al “rischio di disumanizzazione”, anche a causa dell’individualismo estremo, come al “rischio del post-umano o del transumano”, inquietante, per le prospettive che pone, della tecnologia.
Daniela Tondini Coordinatore Comitato Scientifico del Forum, ha rivolto i saluti e i ringraziamenti del Magnifico Rettore dell’UNITE, con un messaggio in cui ha ricordato come l’Europa “non può più continuare a farsi guidare dal breve termine, dall’utile immediato, dal primato del fare, dall’emergenza che incalza; ma deve lavorare sul tempo lungo, perché è solo il tempo ricco di memoria stratificata a poter guidare i nostri popoli verso nuove idee e verso un nuovo umanesimo. La ricetta, perciò, può venir fuori dall’interazione dell’educazione, scienza, cultura, immaginazione politica, innovazione e libera creatività intellettuale. In tutto questo, la scienza, in particolare, deve lavorare sul tempo lungo”.
E’ intervenuto in collegamento a distanza Antonio Zoccoli Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN e Presidente Consulta dei Presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca – ConPER, sul tema “Europa tra ricerca scientifica e tecnologica”.
A conclusione, Maria Cristina Messa Ministro dell’Università e Ricerca (MUR), con un videomessaggio, ha fatto appello “ai valori fondamentali del confronto aperto, che dà il metodo scientifico; della consapevolezza, che può venir fuori da uno studio e da un approfondimento degli argomenti, evitando la superficialità – che è un male dei nostri tempi -. Il Ministro ha evidenziato, inoltre, l’importanza della cultura europea: “La cultura europea non può che trarre giovamento da uno scambio forte di ricerca e di formazione”. L’invito del Ministro, infine, è quello di “seguire gli aspetti internazionali delle università, lavorando intensamente insieme agli altri stati membri, ai programmi europei”. Il Ministro Messa ha concluso ricordando il vantaggio dei finanziamenti europei attraverso il PNRR.
Al termine della Cerimonia inaugurale, è stata presentata la mostra “Itinerari culturali del Consiglio d’Europa”, a cura di Roberta Alberotanza.
A seguire, il video della Cerimonia inaugurale:
Video Cerimonia inaugurale su youtube.
Venerdì, 30 settembre, il Polo didattico S. Spaventa ha ospitato la IV Conferenza per un partenariato accademico euro-africano, con l’obiettivo di investire in ricerca e formazione, costruendo ponti tra Africa ed Europa per un nuovo Rinascimento. Nel pomeriggio, nella Sala Ipogeo di Teramo, si è tenuta la presentazione del volume “La Scienza per la Pace”, presieduta in qualità di moderatore dal Magnifico Rettore dell’Università di Teramo Prof. Dino Mastrocola. Ha concluso S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, con un appello accorato al dialogo tra scienza e fede, che non sono in alcuna contraddizione.
12. Letteratura e Scienze umanistiche
Nell’ambito delle 25 sessioni parallele che si sono succedute nella giornata del 30 settembre, studiosi di Letteratura e Scienze umanistiche (sessione 12, aula 6) hanno offerto importanti contributi e spunti di riflessione per un dialogo in favore di un rilancio della cultura umanistica in Europa e per l’Europa. La sessione è stata presieduta e introdotta dal glottologo Paolo Martino Professore onorario dell’Università LUMSA di Roma, il quale ha evidenziato l’importanza dell’eurolessico nella ricerca delle radici per un risorgimento umanistico dell’Europa. Stefano Biancu ha posto la questione se possiamo o no fare a meno dell’umanesimo, argomentando che è fondamentale “riconoscere l’umanità di tutti, anche di chi non appartiene alla nostra civiltà”. Rocco Pititto dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha presentato i processi formativi nella società della conoscenza, ricordando come la conoscenza oggi non sia più considerata quale bene in sé, un “bene immateriale” da coltivare, ma spesso viene confusa con le competenze (skills). Lia FavaGuzzetta, docente esperta di letteratura all’Università LUMSA, ha evidenziato la necessità e l’importanza di rifondare e ricostruire l’atto di lettura per un rinnovato dialogo culturale in Europa. Simona Cecilia Farcas laureata in Lettere alla LUMSA e dottoranda alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino – Angelicum, è intervenuta con una testimonianza sull’umanesimo di San Tommaso d’Aquino, “umanesimo cristiano di cui gli europei non possono più fare a meno nella ricerca scientifica e nel dialogo all’insegna di un nuovo rinascimento per l’Europa”.
Segue il video youtube della Cerimonia conclusiva, V Forum internazionale del Gran Sasso, 1 ottobre 2022.
video V Forum internazionale del Gran Sasso – Cerimonia conclusiva, 1 Ottobre 2022
La cerimonia conclusiva di Sabato 1 ottobre, si è svolta presso il Campus A. Saliceti – Aula Magna B. Croce, presieduta da S.E. Cesare Mirabelli Presidente Comitato Scientifico del Forum, il quale ha moderato gli interventi sul tema “Un nuovo Rinascimento in e per l’Europa: prospettive di impiego”. A seguire, tre Tavole Rotonde: “I Centri Accademici e di Ricerca”, “I Centri Educativi” e “Partenariato euro-africano”.
La prima Tavola Rotonda, “I Centri Accademici e di Ricerca”, aperta con l’intervento di Luciano Saso, Presidente della Rete delle Università delle Capitali d’Europa (UNICA) – Prorettore della Sapienza Università di Roma, il quale, rivolgendosi agli studenti presenti nell’Aula Magna, ha dichiarato: ”Oggi in Italia, in Europa, vivete in un mondo migliore rispetto a quello che avevamo noi qualche anno fa, quando eravamo noi studenti. Quindi, questo è un primo messaggio positivo, perché io credo che tante volte, anche nelle notizie che ascoltiamo nei media, prevalga a volte in maniera forse ingiustificata un certo pessimismo: il mondo è migliore in questa parte del pianeta. Purtroppo, non possiamo dire la stessa cosa per tutto il mondo, che ancora soffre di gravi problemi che in Europa, in qualche modo, si sono ridotti. Dal punto di vista dell’istruzione, il mondo, diciamo dell’istruzione, è molto migliorato in questi ultimi anni. Posso ricordare qualche tappa fondamentale dal mio punto di vista. Una tappa fondamentale fu il 1987, quando nacque il programma Erasmus.” Prima dell’abbattimento del Muro di Berlino, dicembre 1989, quando ancora gli europei erano divisi in due blocchi, impossibilitati a scambiarsi liberamente scienza e conoscenza.
Alessandro Ripani Referente Europeo dello Zooprofilattico, ha ribadito l’importanza geopolitica sanitaria, strategica nel corridoio del Mediterraneo di “allargare ancora di più il raggio di azione di collaborazione in quest’area oggi.” Soprattutto per prevenire “di trovarci malattie che erano confinate nella parte sud dell’Africa e Nord Africa e quindi alle porte dell’Europa”. Da cui “l’importanza della collaborazione continua e duratura”. Altro elemento evidenziato da Ripani, è l’eccessivo riscaldamento del Mediterraneo, rispetto a tutte le altre parti del mondo. “Le alte temperature – sostiene Ripani – possono influenzare la presenza, la crescita, la moltiplicazione degli insetti, che possono trasmettere determinate malattie. E’ dunque un’area esposta al rischio di nuovi virus. Da cui l’importanza del dialogo e della collaborazione tra istituzioni, politica, religione e società, ha concluso Ripani.
Nicola Di Daniele dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Membro del Comitato Scientifico Centro di Ricerche POC, ha evidenziato quanto la ricerca ci avvicini alla conoscenza. “E senza conoscenza non è possibile curare, quindi, la ricerca è strettamente correlata alla cura”.
La seconda Tavola Rotonda su “I Centri Educativi”, si è aperta con gli interventi di Mons. Guy Selderslagh Presidente della Commissione Europea per l’Insegnamento Cattolico – CEEC, di Francesco Bonini Magnifico Rettore LUMSA e di Caterina Provvisiero Dirigente Scolastico I.I.S. “Di Poppa-Rozzi” – Teramo.
Guy Selderslagh ha evidenziato il modo in cui anche le scuole cattoliche siano pienamente coinvolte nelle sfide della modernità e nelle sfide emergenziali del nostro tempo: ambiente, sostenibilità, dialogo interculturale.
Francesco Bonini ha affermato che “noi ci troviamo di fronte ad una ‘offerta formativa’, sia nelle scuole che nell’università, ormai esuberante. E l’esercizio, che credo siamo chiamati a fare insieme con gli studenti anche, è quello di asciugare, di essenzializzare le cose, le offerte, perché poi possano essere sempre più feconde in questa stagione così complessa. Questo, secondo me, è il tempo delle cose più che delle parole e degli slogan, il tempo delle buone pratiche e del buon governo delle cose. Proprio per affrontare questa stagione di grandi cambiamenti che richiama la necessità dell’essenziale, che richiama la necessità dei fondamenti del processo educativo”. Senza “questo processo fondamentale di consapevolezza dei fondamenti, ecco, non siamo all’altezza di queste sfide”, secondo Bonini. Un’altra considerazione evidenziata da Bonini è legata alla questione dell’orientamento, una delle parole del PNRR e delle sue ricadute sul sistema universitario e formativo. “La parola orientamento – dice Bonini – presuppone dei riferimenti; non si può orientare senza un riferimento. E, quindi, presuppone un ragionamento in ordine a tutte le grandi sfide della democrazia. Perché? Perché noi prestiamo orientamento in un sistema Occidentale. Quindi, orientamento vuol dire l’Oriente, cioè, il sole. Occidentale è la nostra terra, la democrazia. E, quindi, orientare in Occidente significa riappropriarsi e rileggere tutte le cose che sono alla base di quelle grandi istituzioni occidentali che sono l’università, che è nata in Occidente; e le scuole così come siamo stati abituati a vederle dal medioevo in poi.” “Credo che, mentre cerchiamo, come università e come sistema scolastico di attrezzarci convenientemente, per far sì che i nostri studenti possano orientarsi al lavoro e alle professioni – continua Bonini – nello stesso tempo dobbiamo responsabilmente porci insieme con gli studenti la questione di orientarci alla vita democratica e alle nostre istituzioni. E, quindi, la radice pluralista e personalista della democraziaoccidentale e del sistema educativo scolastico è la questione del limite. La questione del limite, che è fondamentale quando ragioniamo di educazione. Perché? Perché sennò, andiamo nel darkside, nella faccia nascosta e nera della democrazia, che è il nichilismo. E credo che questo sia un passaggio culturalmente molto importante affidato alla nostra creatività e alla nostra responsabilità”, ha concluso Bonini.
Alla terza Tavola Rotonda sul “Partenariato euro-africano”, sono intervenuti Roberto Colaminè Vice Direttore Generale Cooperazione allo Sviluppo – Ministero degli Affari Esteri – MAECI, Vittorio Calaprice Rappresentante in Italia della Commissione Europea, Paola Pittia Delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione – Università degli Studi di Teramo, e altri.
Sen. Marco Marsilio Presidente della Regione Abruzzo, nel suo saluto conclusivo, ha ricordato le sfide attuali che interrogano un confronto aperto tra i paesi dell’Unione Europea, chiamati a decidere in merito all’emergenza energetica. Auspicando una coscienza europea, aperta alla soluzione dei problemi su scala più ampia, di cooperazione, di collaborazione, di solidarietà europea; che parte dalle giovani generazioni e mette insieme le classi dirigenti, gli intellettuali, per una maggiore consapevolezza di un’Europa solidale aperta, anche al resto del mondo, aperta al confronto con il continente africano, per capire la collocazione e il ruolo anche dell’Europa, nel rispetto degli altri, dei continenti a lei vicino e che sono più prossimi. Per quanto riguarda le “minacce” all’Unione Europea, Marsilio considera “che la minaccia peggiore non stia arrivando da quei piccoli e, per certi versi, marginali se non addirittura insignificanti, sul piano economico, paesi dell’Est europeo, alcuni o uno in particolare che viene spesso additato come la pecora nera dell’Europa. Ma dai più grandi, a cominciare dalla Germania, dal più ricco, che impedisce di raggiungere un accordo virtuoso e procede con una punta evidente di egoismo nazionale a fare da solo e a chiedere a tutto il resto dei paesi europei di fare da soli.” Ma, “a che cosa serve l’Unione Europea se dobbiamo fare da soli e affrontare da soli queste sfide?”, chiosa Marsilio.
I discorsi del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Teramo, Dino Mastrocola, e del Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi, hanno concluso i lavori del V Forum del Gran Sasso, dando appuntamento al prossimo Forum, che si terrà a Teramo dal 28 al 30 settembre 2023 (Anno Berardiano: ricorrerà infatti il nono centenario della morte del santo patrono di Teramo), sul tema “Conoscere per costruire”.