Roma, 10 Marzo: “Nuovo Umanesimo in Europa”. Giornata di studi al Senato della Repubblica


Su iniziativa del Senatore Mario Occhiuto, IRFI – Italia Romania Futuro Insieme in collaborazione con Human4Human Association, organizzano la

Giornata di studi e riflessione su un “Nuovo Umanesimo in Europa”

Roma, 10 marzo 2023, ore 10 – 19

Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva

 Piazza della Minerva, 38 – 00186 Roma

La Giornata interdisciplinare è dedicata al confronto tra intellettuali, studiosi, artisti, scrittori e membri della società civile internazionale, per il ripristino dei valori fondanti dell’Europa, in cui si ritrovino e valorizzino le radici giudaico-cristiane che ne costituiscono l’essenza storica, giuridica e morale. Con contributi dalle scienze, l’arte, la cultura, la comunicazione: storiche, relazioni internazionali, economiche, sociali ed umane etc. Al fine di rimettere al centro della politica – quale “forma più alta di carità” –  il futuro della Patria europea comune. Interverranno personalità italiane, romene, bulgare, ceche, slovacche, moldave, ucraine, russe, bosniache, turche, africane.

I lavori della Giornata saranno trasmessi in diretta streaming al link https://webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato Italiano https://www.youtube.com/user/SenatoItaliano

N.B. “Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità di chi li esprime”.

“L’accesso alla sala è consentito con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta.

“I giornalisti, i fotoreporter (comunicando nome, cognome, luogo e data di nascita, testata giornalistica e numero di tessera dell’Ordine) e gli ospiti devono accreditarsi scrivendo a: convegno10marzo2023@gmail.com

Maggiori informazioni:

Ufficio Stampa

Anca A. Mihai

Human4Human Association

convegno10marzo2023@gmail.com

Papa Francesco: “Onora il padre e la madre e avrai vita lunga sulla terra”


Il Papa chiede di onorare gli anziani prendendosi cura di loro (20 aprile 2022).

“Per favore, custodire i vecchi!”: lo ha chiesto Papa Francesco nell’udienza di questa mattina, ricordando durante la catechesi che occorre sempre onorare gli anziani, perché loro sono testimonianza della nostra storia e delle nostre famiglie.

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Vi proponiamo il brano della canzone di Claudio Baglioni, “I vecchi”:

I vecchi sulle panchine dei giardini
Succhiano fili d’aria a un vento di ricordi
Il segno del cappello sulle teste da pulcini
I vecchi mezzi ciechi
I vecchi mezzi sordi…

I vecchi che si addannano alle bocce
Mattine lucide di festa che si può dormire
Gli occhiali per vederci da vicino
A misurar le gocce
Per una malattia difficile da dire…

I vecchi, tosse secca che non dormono di notte
Seduti in pizzo a un letto a riposare la stanchezza
Si mangiano i sospiri e un po’ di mele cotte
I vecchi senza un corpo
I vecchi senza una carezza…

I vecchi un po’ contadini
Che nel cielo sperano e temono il cielo
Voci bruciate dal fumo
E dai grappini di un’osteria…
I vecchi, vecchie canaglie
Sempre pieni di sputi e consigli
I vecchi senza più figli
E questi figli che non chiamano mai…

I vecchi che portano il mangiare per i gatti
E come i gatti frugano tra i rifiuti
Le ossa piene di rumori
E smorfie e versi un po’ da matti
I vecchi che non sono mai cresciuti…

I vecchi, anima bianca di calce in controluce
Occhi annacquati dalla pioggia della vita
I vecchi soli come i pali della luce
E dover vivere fino alla morte
Che fatica…

I vecchi, cuori di pezza
Un vecchio cane e una pena al guinzaglio
Confusi inciampano di tenerezza
E brontolando se ne vanno via…
I vecchi invecchiano piano
Con una piccola busta della spesa
Quelli che tornano in chiesa lasciano fuori bestemmie
E fanno pace con Dio…

I vecchi, povere stelle
I vecchi, povere patte sbottonate
Guance raspose arrossate
Di mal di cuore e di nostalgia…
I vecchi sempre tra i piedi
Chiusi in cucina, se viene qualcuno
I vecchi che non li vuole nessuno
I vecchi da buttare via…

Ma i vecchi… i vecchi
Se avessi un’auto da caricarne tanti
Mi piacerebbe un giorno portarli al mare
Arrotolargli i pantaloni
E prendermeli in braccio tutti quanti…
Sedia, sediola… oggi si vola…
E attenti a non sudare…

ITALIA-ROMANIA: Roxana Ene in concerto a “Roma Forestiera: musiche e storie migranti in città”


 ROMA. Giovedì 31 marzo alle ore 19.30 in programma al Teatro di Villa Torlonia – Via L. Spallanzani 1/a,  la serata “Roma Forestiera: musiche e storie migranti in città”, uno straordinario concerto che vede la partecipazione del Coro Multietnico Romolo Balzani, del Coro dei bambini del Bangladesh di Torpignattara  e Hevi Dilara e Abdurrahman Ozel (Kurdistan), Roxana Ene (Romania), Sushmita Sultana (Bangladesh), Madya Diebate (Senegal).

Roxana Ene, premiata alla  5° edizione festival PROPATRIA, 2015 ,,Festival Internazionale dei Giovani Talenti Romeni", nella foto con Mioara Moraru, Prof. Fernando Crociani Baglioni e  Tatiana Covor.

Roxana Ene, premiata “artista d’eccellenza” alla 5° edizione festival PROPATRIA, 2015 ,,Festival Internazionale dei Giovani Talenti Romeni”, nella foto con Mioara  Moraru, Prof. Fernando Crociani Baglioni e Tatiana Covor.

Alle musiche si intrecceranno i racconti di migrazione scritti e letti da giovani migranti, a cura dall’Archivio Memorie Migranti. Una produzione del Circolo Gianni Bosio con la direzione artistica di Sara Modigliani e le ricerche di Alessandro Portelli.

Il progetto “Roma Forestiera. Musiche migranti a Roma”, iniziato dal Circolo Gianni Bosio nel 2009 (ma arricchito da materiali raccolti anche in precedenza) è dedicato a questi suoni della città e ai loro protagonisti. Come la letteratura dell’immigrazione è uno dei filoni più nuovi e affascinanti della letteratura italiana contemporanea, allo stesso modo la moltitudine di musiche “forestiere” è parte essenziale della musica del mondo popolare della Roma di oggi – la musica delle strade, delle periferie, degli emarginati, dei “non egemoni”.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria allo 060608 a partire da 7 giorni prima dell’iniziativa.

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Roma, Galleria nazionale di via delle Belle Arti: “Il tempo della Modernità. Pittura Ungherese tra il 1905 e il 1925”, fino al 15 settembre 2013


Attraverso 180 dipinti, disegni, fotografie e documenti, la mostra presenta l’arte ungherese nel tumultuoso periodo storico che corrisponde al primo quarto del Novecento nel suo incontro con la modernità: dal neoimpressionismo alle avanguardie, passando per il cosiddetto Fauvismo ungherese fino al momento del “ritorno all’ordine”.

Il tempo della Modernità. Pittura Ungherese tra il 1905 e il 1925

La Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, via delle Belle Arti 131, presenta fino al 15 settembre Il tempo della Modernità. Pittura Ungherese tra il 1905 e il 1925. Nell’anno delle celebrazioni per l’Anno Culturale Ungheria-Italia 2013, la GNAM, in collaborazione con la Galleria nazionale ungherese di Budapest, presenta la mostra per far conoscere al pubblico italiano, attraverso un centinaio di opere tra dipinti, disegni, incisioni e sculture, il Modernismo ungherese.

Le opere presentate in questa mostra si muovono seguendo due poli, da una parte gli artisti hanno cercato un contatto con l’avanguardia, la modernità e le influenze straniere; dall’altra non hanno mai perso il contatto con la tradizione, il folklore e le atmosfere locali. La prima sezione della mostra è dedicata ai pittori vicini alla scuola di Nagybánya (oggi Baia Mare, Romania) che si opponevano alla pittura storica accademica, e venivano chiamati i neoimpressionisti o più semplicemente i neo. La prima parte della mostra si conclude con il ritorno all’ordine tra le due guerre. Ma il cuore della mostra è costituito dai pittori d’avanguardia, in particolare dal Gruppo degli Otto che andarono alla ricerca di un programma artistico autonomo: le loro composizioni si basavano sui principi delle leggi della forma propri delle opere d’arte, alla ricerca dell’equilibrio compositivo.

http://www.gnam.beniculturali.it/index.php?it/22/archivio-eventi/116/il-tempo-della-modernit-pittura-ungherese-tra-il-1905-e-il-1925

– See more at: http://www.romamultietnica.it/it/news/mostre/item/10534-il-tempo-della-modernita’-pittura-ungherese-tra-il-1905-e-il-1925.html#sthash.iSjfZppu.dpuf

Romania-Italia: Povestea unui copil al nimănui


“Păziţi-vă de oameni, căci vă vor duce înaintea tribunalelor şi vă vor bate în sinagogile lor. Veţi fi târâţi înaintea guvernatorilor din pricina mea (…) Când vă vor prigoni într-o cetate, fugiţi în alta” (Matei 10,17-18.23). 

Fericiţi cei prigoniţi pentru dreptate, căci a lor este împărăţia cerurilor. (Matei 5, 10)


 

Mihaela I.  a venit în Italia, la muncă.  Aici l-a născut pe Michel Pietro, un băieţel frumos “ca o rază de soare”. O boală necruţătoare a doborât-o la pat,  în urma căreia românca s-a trezit în vârtejul unui proces care a decis ca fiul său să fie încredinţat serviciilor sociale italiene.

Mama nu-şi vede copilul din noiembrie 2010 şi nu-l mai aude la telefon de câteva luni. “Cazul Mihaelei nu este, din păcate, unul rar. Multe conaţionale din Peninsulă ajung în situaţia de a-şi pierde drepturile de părinte, sunt poveşti cutremurătoare, uneori absurde din punct de vedere legal”, ne spune avocata Monica Marinescu, cea care se ocupă de cazul româncei.

 Mihaela ne arată o fotografie a băiatului, pe care o ţine mereu în portofel: părul blond, ochii vii şi un zâmbet larg pe faţă. Zâmbetul de pe vremea când stătea cu mama lui. “Pietro s-a născut în 2004, la puţin timp după ce am venit în Italia, la muncă. Am dorit să-l am, deşi trăiam în condiţii dificile”. Pe atunci, România nu făcea parte din Comunitatea Europeană, iar Mihaela, care mai avea un copil dintr-o căsnicie precedentă, a venit în Italia pentru a câştiga banii necesari întreţinerii fiicei sale, pe atunci minoră, lăsată în grija bunicii din Constanţa.

În 2007, Mihaela s-a îmbolnăvit de cancer. A fost operată şi a început să facă chemioterapie, tratament care o lăsa fără vlagă. Sfătuită de serviciile sociale, a acceptat ajutorul unei învăţătoare – Rosa, care i-a promis că are grijă de băiat. A fost sfătuită să încredinţeze, temporar, copilul italiencei. “Am fost de acord cu procedura “affidamento” în 2009, mai ales că locuiam toţi împreună şi credeam că e mai sigur şi din punct de vedere legal. Nu ştiam ce va urma”.

Un dosar halucinant

Ceea ce a urmat, ne spune avocatul Monica Marinescu:

În noiembrie 2009, un asistent social scrie un raport în care descrie o situaţie tensionată în noua familie a copilului şi menţionează “pericolul” ca băiatul să fie dus în România, deşi “nu cunoaşte limba şi nici rudele”. Tribunalul de la Roma decide, în ianuarie 2010, întreruperea încredinţării temporare a copilului către Rosa M. şi reluarea legăturilor dintre mamă şi fiu, sub supravegherea asistenţilor sociali, care notează, în raporturile lor, dorinţa băiatului de a sta cu mama lui naturală. În vara lui 2010, asistenţii sociali semnalează Tribunalului “pericolul” ca băiatul să fie dus în ţară, iar judecătorul decide “suspendarea autorităţii părinteşti”.

În septembrie 2010, Michel, disperat că nu-şi mai poate vedea mama ca înainte, ameninţă că se sinucide, după cum au declarat învăţătoarele de la şcoala pe care o frecventează. În aceeaşi toamnă, serviciile sociale cer deschiderea unei proceduri pentru a declara starea de abandon a minorului. “Primul pas pentru a-l da spre adopţie, din acel moment destinul lui Michel pare a fi pecetluit”, comentează avocatul Marinescu. “Am solicitat, în virtutea unui acord între România şi Italia, încredintarea băiatului către bunica maternă sau catre mătuşa maternă, care locuieşte în Italia. Am cerut reluarea contactelor, măcar telefonice, între mamă şi minor. La 8 mai 2012 ‚ după solicitările noastre telefonice, Tribunalul din Roma a pronunţat o hotărâre prin care respinge cererea, motivând că “legea italiana se aplică minorului străin aflat în stare de abandon”, uitând că minorul nu a fost încă declarat în stare de abandon. Tribunalul a mai respins încredinţarea către  bunica maternă, motivând că, potrivit legii italiene nu exista legatura de rudenie între minor si bunica materna, întrucât minorul a fost recunoscut doar de mamă – o absurditate!”

Copilul nimănui

“În prezent, doamna I. a fost considerată ca nefiind aptă de a fi părinte. O concluzie bizară, în condiţiile în care doamna mai are o fiică, acum majoră. Nimeni nu a “analizat” cum doamna I. a putut creşte un alt copil. De fapt, cam toata lumea uită ca acest copil are şi o soră, o matuşă, un unchi, bunica din ţară etc”. Avocatul Mihaelei continuă să facă cereri Tribunalului de la Roma, “cereri pe care Tribunalul le ignoră – în sensul că nu le respinge, nu le admite, pur şi simplu nu răspunde”.

Cel mai grav şi absurd lucru este însă, potrivit avocatului, altul: “Copilul, deşi nu este încă declarat adoptabil, de un an de zile vede posibilii părinţi adoptivi. Mai mult, i s-a şi spus că aceştia vor fi probabil părinţii săi. Totul s-a întâmplat cam în acelaşi timp cu interzicerea contactelor mamă-fiu, după cum reiese şi din documentarea pe care o deţinem”.

“Ne aflăm într-o situaţie foarte delicată. Pe de-o parte avem o mamă care- şi doreşte cu ardoare copilul. Pe de altă parte, autorităţile italiene par hotărâte să declare acest copil ca fiind copilul nimănui. Este evident că se ignoră dispoziţiile Legii 218/1995 privind dreptul internaţional privat, cât şi acordurile încheiate cu Statul roman. Mai mult, nu se ţine cont de un drept fundamental prevăzut de Convenţia ONU cu privire la dreptul fundamental al unui copil de a fi alături de propria mamă şi de familia de origine”.

Ne despărţim de Mihaela, care are lacrimi în ochi: “Pietro va împlini 8 ani pe 4 august, dar nu-i voi putea duce niciun cadou”.

Sursa: Miruna Căjvăneanu pentru gazetaromaneasca.com

ROMA CAPITALE, CONTRIBUTO AFFITTO: SCADE IL 10 SETTEMBRE PROSSIMO IL BANDO PER L’ANNUALITÀ 2011


Concessione del contributo integrativo per il pagamento del canone di locazione di cui all’art. 11 della legge n. 431/98. Pubblicazione Avviso Pubblico e Modulo di Domanda – Bando 2011. 

Chiedi informazioni sul Bando Contributo Affitto 2011

Chiedi informazioni sul Bando Contributo Affitto 2011

 In data 3 luglio 2012 è stata pubblicata all’Albo Pretorio la Determinazione Dirigenziale di approvazione del Bando e del Modulo di domanda per la richiesta del Contributo integrativo per il pagamento del canone di locazione Legge n. 431/98, annualità 2011.

Entro il 10 settembre 2012 gli interessati possono presentare domanda utilizzando esclusivamente l’apposito modulo di seguito scaricabile, oppure reperibile a breve presso lo sportello del Dipartimento Politiche Abitative, sito in Viale dell’Urbanistica n. 18 – ROMA, nei giorni di martedì ore 9.00-13.00 e giovedì ore 9.00 -15.00 e, presso gli URP dei Municipi.

Il termine perentorio di presentazione delle domande è il 10 settembre 2012 e, pertanto le domande spedite o consegnate dopo tale data non saranno prese in considerazione (inammissibilità insanabile)
– Avviso Pubblico 2011 (PDF)


– Modulo Domanda 2011 (PDF)

Fonte: http://www.comune.roma.it

ROMA, MUSEO DELLA CIVILTÀ ROMANA, LA NAZIONE ROMENO-MOLDAVA IN FESTA ALL’EUR


Arte e cultura dell’Europa dell’Est a Roma: “LA REPUBBLICA DI MOLDOVA AL 20° ANNIVERSARIO DELLA PROCLAMAZIONE DELL’INDIPENDENZA: CULTURA, TRADIZIONI, FOLCLORE ED ARTE CONTEMPORANEA”

Prof.ssa Donatella Di Cesare, Prof. Paolo Martino, Dott.ssa Tatiana Ciobanu, Dott.ssa Simona Cecilia Farcas

Prof.ssa Donatella Di Cesare, Prof. Paolo Martino, Dott.ssa Tatiana Ciobanu, Dott.ssa Simona Cecilia Farcas

Un grande evento, quello di oggi al Museo della Civiltà Romana, che reca il nome della civilizzazione dei popoli latino-europei:  la Moldova celebra così il ventennale della sua liberazione, dalla caduta del comunismo, e dalla proclamazione della sua indipendenza, dopo mezzo secolo di soggezione al dissolto blocco sovietico, nel segno della fratellanza romena e dell’amicizia fraterna con l’Ucraina, la Polonia, la Slovacchia e  le altre nazioni slave e dell’area carpatico-danubiana e balcanica; così come con  l’Italia ed il mondo latino occidentale.

Intervento di Simona C. Farcas, Prof.ssa Donatella di Cesare (a destra), Dott.ssa Tatiana Ciobanu (a sinistra)

Intervento di Simona C. Farcas, Prof.ssa Donatella di Cesare (a destra), Dott.ssa Tatiana Ciobanu (a sinistra)

Le comuni tradizioni di moldavi e romeni sono state oggi evidenziate dalla esposizione di un repertorio poetico nazionale, patriottico ed irredentistico, dalle dotte conferenze letterarie e linguistiche,  nel nome e nel segno del linguista mondiale romeno Eugen COSERIU, il quale cantò e testimoniò la nostalgia dell’esodo dei romeni nell’emigrazione in Occidente,  fuggendo dall’invasione, dall’oppressione e dalla povertà…

Un concerto di musica, canti e danze tradizionali, nei costumi dell’unica nazione allietava prima del pranzo la giornata conclusiva della manifestazione;  laddove  Fede,  Patria, Amore,  Carità e Solidarietà fanno da argomenti dominanti del vivere comunitario dell’unica nazione latina.

Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni. Gruppo folcloristico ,,Arţaraş'' di Roma

Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni. Gruppo folcloristico ,,Arţaraş” di Roma

Gli artisti moldavi del gruppo folcloristico ,,Arţaraş” di Roma nei costumi tradizionali, con solisti e musicisti di grande talento si esibivano in “Doine” e interpretazioni del folclore.

S.E. l’Ambasciatore della Repubblica di Moldova in Italia Aurel BĂIEŞU e On. Tetyana KUZYK

S.E. l’Ambasciatore della Repubblica di Moldova in Italia Aurel BĂIEŞU e On. Tetyana KUZYK

Facevano da padrone di casa le autorità di Roma Capitale, la direzione del Museo della Civiltà Romana; e con loro S.E. l’Ambasciatore della Repubblica di Moldova in Italia Aurel BĂIEŞU, e suo Primo Segretario Dott.ssa Liliana VERLAN, la Dott.ssa Ramona RAUS, addetta alle Politiche culturali e rapporti con la communità romena presso l’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, i ministeri, enti ed associazioni romene e moldave, quali “Dacia“, “Propatria” e “Italia-Romania Futuro Insieme“, ed altre aderenti al progetto interculturale ed interconfessionale per l’Europa dell’Est, indetto da Roma Capitale.

Prof.ssa Donatella Di Cesare presenta "Storia della Filosofia del Linguaggio" di Eugenio Coseriu. Dott.ssa Simona Cecilia Farcas

Prof.ssa Donatella Di Cesare ricorda il Maestro Eugenio Coseriu e la sua “Storia della Filosofia del Linguaggio”; accanto, Dott.ssa Simona Cecilia Farcas

Ringraziamenti fervidi al Sindaco di Roma Capitale  On. Gianni ALEMANNO, alla consigliera aggiunta dell’Assemblea Capitolina On. Tetyana KUZYK, alla Dott.ssa Franca D’AMORE dell’Assessorato alla Cultura, al Dott. Antonio INSALACO direttore del Museo della Civiltà Romana, alla Prof.ssa Donatella DI CESARE,  Ordinario di Filosofia teoretica presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma , al Prof. Paolo MARTINO, Ordinario  di Glottologia e Linguistica generale presso Libera Università Maria Ss. Assunta “LUMSA” di Roma, al Conte Prof. Fernando CROCIANI BAGLIONI, dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e de l’Académie belgo-espagnole d’Histoire di Bruxelles-Madrid.

S.E. l'Ambasciatore Aurel Baiesu, On. Tetyana Kuzyk, Dott.ssa Franca D'Amore

S.E. l’Ambasciatore Aurel Baiesu, On. Tetyana Kuzyk, Dott.ssa Franca D’Amore

Alla Dott.ssa Tatiana CIOBANU dell’Associazione dei Moldavi in Italia “Dacia”, ideatrice e conduttrice dell’evento nelle successive giornate, nonché al Prof. Vitalie Ciobanu, al direttore artististico del Gruppo folcloristico ,,Arţaraş” di Roma Lidia Bolfosu, va il ringraziamento corale delle comunità presenti e partecipanti alla manifestazione nel suo complesso, testimoniato dagli attestati commemorativi conferiti da Roma Capitale.

Tatiana Ciobanu, Annamaria Ferramosca, Claudia Lupascu, Nina Popescu

Tatiana Ciobanu, Annamaria Ferramosca, Claudia Lupascu, Nina Popescu

La poetessa Annamaria Ferramosca legge poesie di Eminescu, Bacovia, Vieru, Celan, Vasile Garnet e Galaicu-Paun, in traduzione italiana; le prof.sse di Lingua Romena, Claudia Lupascu e Nina Popescu, in originale.

La poetessa Annamaria Ferramosca, legge Eminescu, Bacovia, Vieru, Celan, Vasile Garnet e Galaicu-Paun, in italiano; e le prof.sse Claudia Lupascu e Nina Popescu, in romeno.

La poetessa Annamaria Ferramosca legge poesie di Eminescu, Bacovia, Vieru, Celan, Vasile Garnet e Galaicu-Paun, in traduzione italiana; le prof.sse di Lingua Romena, Claudia Lupascu e Nina Popescu, in originale.

 Gruppo folcloristico ,,Arţaraş'' di Roma

Gruppo folcloristico ,,Arţaraş” di Roma

Nel ringraziare l’Associazione Italia-Romania Futuro Insieme per la partecipazione, l’ideatrice dell’evento Dott.ssa Tatiana Ciobanu, ha aggiunto: “è particolarmente simbolico il fatto che alcuni canti del repertorio selezionati da Lidia Bolfosu per il nostro programma di oggi, siano di Mihaileni, paese che diede i natali a Eugenio Coseriu:  questo per dire che intorno al grande linguista romeno siamo tutti uniti in un cerchio armonioso (“Hora”). E’ quanto ho sempre desiderato – continua la  Ciobanu – di non soffermarci solo alla promozione del folclore, ma di trasmettere e condividere l’intero nostro patrimonio storico-culturale nazionale, una voce che continui il percorso spirituale del popolo romeno, su entrambe le sponde del fiume Prut”.

Artigianato moldavo

Artigianato moldavo

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gruppo folcloristico ,,Arţaraş'' di Roma

gruppo folcloristico ,,Arţaraş” di Roma

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gruppo folcloristico ,,Arţaraş'' di Roma

gruppo folcloristico ,,Arţaraş” di Roma

Testo e foto a cura di Simona Cecilia Farcas

 Vedi anche:

Simona C. Farcas: Eugenio Coseriu, emigrante per intraprendenza

Donatella Di Cesare: vi racconto Eugenio Coseriu

N.B.

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Gallicano Țară Românească. Mario Galli, un blog per la comunità romena di Gallicano nel Lazio


 Mario Galli è un giovane romano di 28 anni. E’ sposato. E’  laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, con specializzazione in lingua romena. Da sempre si dice affascinato dalla Romania e dal suo popolo. Che per dimostrarlo ha creato un blog, “Gallicano românească”. Trovare lavoro, casa, informazioni utili… per la comunità romena di Gallicano nel Lazio: http://gallicanoromaneasca.blogspot.it/ .

Mario Galli

Mario Galli

“Gallicano è la terra dei miei antenati, della mia famiglia. Le mie radici affondano nel terreno delle tradizioni e della cultura di questo paese. Mi capita spesso di parlarne e per questo ho voluto creare questo blog, per raccogliere quanto di dispersivo vi possa essere su Internet, in una trattazione organica.

La storia della mia famiglia si intreccia inesorabilmente con quella di Gallicano: dall’affrancazione delle terre dai Pallavicini, all’Università Agraria, dagli innesti dei vigneti che delineano il paesaggio, fino ai giorni nostri.”

 

Vedi anche: http://promuovigallicano.wordpress.com/

Mario può essere raggiunto via email al seguente indirizzo di posta elettronica: mariogalli1983@gmail.com .

MASSIMO SANSOLINI, “IO, SEDIARIO PONTIFICIO”: UNA VITA ACCANTO AI PAPI GIOVANNI PAOLO II E BENEDETTO XVI


La presentazione del nuovo volume di Massimo Sansolini Io, sediario pontificio“,  edito dalla Libreria Editrice Vaticana, ha avuto luogo lunedì, 23 aprile 2012 presso la  Sala Marconi della Radio Vaticana, in Piazza Pia – Città del Vaticano. Presente il mondo cattolico e la società romana, l’aristocrazia, diplomazia e stampa internazionale.

Sono intervenuti S.E. Mons. Piero Marini, Presidente del Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali e S.E. Mons. Paolo De Nicolò, Reggente della Casa Pontificia, i quali hanno reso testimonianza di una vita trascorsa al servizio dei Romani Pontefici a stretto contatto con i laici addetti ai Sacri Palazzi Apostolici.

Il volume, che raccoglie le testimonianze e i ricordi del Grand’Uff. Massimo Sansolini, (Sediario Pontificio dal 1964) ripercorre i momenti più significativi della sua vita accanto a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. È una sorta di diario in cui l’Autore permette a tutti i lettori, di rivivere, attraverso i suoi ricordi, gli intensi attimi del trasferimento delle spoglie del Beato Giovanni Paolo II dal Palazzo Apostolico alla Basilica Vaticana e alle grotte. Ma di forte suggestione sono anche le pagine in cui vengono descritti i momenti degli incontri, durante le udienze pontificie, generali e private, come fu per mezzo secolo nella sua carriera di servizio volontario, tra Papa Wojtyła e il regnante Benedetto XVI, con gli ammalati, come fu con Paolo VI e Giovanni Paolo I. Il volume è inoltre corredato da numerose immagini, fornite dal Servizio Fotografico dell’Osservatore Romano, che documentano gli episodi narrati da Sansolini.

“Il ruolo del sediario pontificio ha alle spalle una grande tradizione: sono tra coloro più vicini al Papa, che vivono con il Pontefice quasi quotidianamente, come ricorda mons. Paolo De Nicolò, reggente della Casa Pontificia:

“Chi sono i sediari? Non c’è più la sedia gestatoria. Ma nonostante i sediari pontifici di numero e soprannumero, non portino più a spalla, non significa che non rimanga una specie di ‘mistica della sedia’. I sediari pontifici hanno un contatto quotidiano con il Santo Padre. Questo stabilisce una specie di ‘cognatio spiritualis’, una sorta di parentela spirituale”.

Giovanni Paolo II e Massimo Sansolini

Giovanni Paolo II e Massimo Sansolini



Fedeltà al proprio dovere e un grande amore per l’istituzione del Papato, è ciò che emerge dal libro, capace, però, anche di suscitare nel lettore immagini, ricordi ed emozioni comuni, nonché di ravvivare la fede personale nel mistero pasquale di Cristo morto e Risorto, come non manca di sottolineare mons. Piero Marini, presidente del Comitato per i Congressi eucaristici internazionali:

“La lettura di questo libro ha suscitato in me tanti ricordi. A un anno dalla Beatificazione di Giovanni Paolo II, ho ancora negli occhi, la folla immensa di fedeli che partecipava, l’immagine di questo velo bianco che si alzava sull’immagine di Giovanni Paolo II, l’applauso immenso, le parole di Papa Benedetto: “Ecco, il giorno atteso è arrivato presto, perché così è piaciuto al Signore. Giovanni Paolo II è Beato”. Ma soprattutto, questo libro ha suscitato in me, le immagini della sofferenza, perché Massimo ci ha fatto, in qualche modo, rivivere il momento dei funerali di Papa Giovanni Paolo II”.”
(Fonte: Radio Vaticana)

“Felicitazioni vivissime al padrino di battesimo di mio figlio; a colui che in famiglia chiamiamo affettuosamente ” il compare Massimo ” –  commenta il Conte Crociani Baglioni, antica Guardia Palatina d’Onore di Sua Santità – ….. in ogni senso “massimo”….di raffinatezza, eleganza, signorilità, cultura… ma soprattutto di carità cristiana e umanità; che trasfonde nel servizio da 48 anni ! già a quattro romani pontefici… insomma un’istituzione vivente dei sacri palazzi apostolici, e da mezzo secolo…sempre puntualmente sollecito verso i malati, gli anziani, i bambini, alle sterminate udienze pontificie generali come in quelle private. Una grande testimonianza storica vivente, da un punto di osservazione il più privilegiato per un cristiano militante, un uomo di fede salda e profonda, nonché un artista e un professionista di grande talento (fu Massimo Sansolini a disegnare la nuova e attuale divisa dei sediari pontifici, succedendo alla cinquecentesca damascata di disegno michelangiolesco – n.d.r.), al servizio del più alto dei troni, della più nobile delle cause: per la Chiesa e per il Papa, il Vicario di Cristo ! Congratulazioni vivissime compare Massimo, per questa ulteriore fatica e testimonianza che rendi alla storia della Chiesa Romana, e che ti rende ulteriore alto onore.  Ad multos Annos !”.

Il Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni, fraterno congiunto di Massimo, unitamente al fratello di questi Maurizio Sansolini presente con la famiglia all’evento, ricorda con forte emozione – così già nel suo libro di storia familiare – come in queste meste giornate di commemorazione dei romani delle tristi vicende dell’Urbe nella Seconda Guerra mondiale, come la famiglia Sansolini, con il Cav. Ercole (sediario pontificio di Leone XIII e di San Pio X), ebbe ad offrire alla libertà della Patria in olocausto, il sacrificio di Alfredo e Adolfo Sansolini, zii paterni di Massimo, nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, il 24 marzo 1944.  Famiglia romana di nobili tradizioni religiose, civili e patriottiche.

Con le rappresentanze del Patriziato romano e della Famiglia pontificia ecclesiastica e laica, erano presenti numerosi i Gentiluomini di Sua Santità, le Antiche Guardie Nobili e Guardie Palatine d’Onore, Bussolanti e Mazzieri, gli Addetti di Anticamera, i Sediari,  numerosi prelati e officiali della Segreteria di Stato, della Curia Romana, della Prefettura della Casa Pontificia, del Vicariato e delle Prefetture dell’Urbe, coi più anziani parroci romani, gli Abati delle Abbazie, i Canonici delle Basiliche romane, i religiosi, le suore. In prima fila l’Aristocrazia romana con la  Principessa Borghese, il Principe Don Sforza Ruspoli, il Principe Don Carlo Massimo, il Principe Prof. Avv. Ernesto Liccardi Medici, le massime autorità dello Stato Città del Vaticano e della Famiglia Pontificia; il Colonnello Daniel Anrig  Comandante della Guardia Svizzera e il Decano dell’Anticamera Pontificia, il Vice Comandante della Gendarmeria Vaticana, rappresentanti dei Tribunali della Rota Romana col Rev. Don Fabrizio Turriziani Colonna, del Circolo San Pietro con il Comm. Mario Catalano,  dell’Associazione Santi Pietro e Paolo in Vaticano, dell’Arciconfraternita di Sant’Anna de’ Parafrenieri e degli addetti ai Sacri Palazzi Apostolici con il Comm. Stefano Zauli, della Radio Vaticana, che ospitava nella sua Sala Marconi, delle università pontificie romane con la Prof.ssa Cristina Mandosi e delle organizzazioni del volontariato sociale cattolico, del SMO di Malta, dell’Ordine del Santo Sepolcro, degli ordini cavalereschi della Chiesa e delle loro organizzazioni di Apostolato religioso e sociale, delle Arciconfraternite storiche romane con Mons. Natalino Zagotto.

Conduttore dell’evento il giornalista Orazio Coclite, il quale ha letto e commentato alcuni brani del volume con la sua celebre maestria, nota nel mondo con Radio e Tv Vaticana.

Presente con la stampa romana e internazionale la Dott.ssa Simona Cecilia Farcas Presidente dell’Associazione Italia-Romania Futuro Insieme, anche in rappresentanza delle  comunità cattoliche dell’Europa Orientale.

S.E.Mons. Paolo De Nicolò e S.E. Mons. Piero Marini

S.E.Mons. Paolo De Nicolò e S.E. Mons. Piero Marini

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Titolo del Libro: Io, sediario pontificio

Autore :  Massimo Sansolini

Editore: Libreria Editrice Vaticana

Data di Pubblicazione:  2012

Pagine: 150

ISBN-10: 882098685X  / ISBN-13: 9788820986858

 

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L’unica vera differenza tra Italia e Romania sta nelle sovvenzioni statali a sostegno di teatri e iniziative culturali “da noi gli studenti possono entrare gratis e assistere alla preparazione dello spettacolo, ed è importante perché non si impara solo recitando, ma anche guardando”. Teodora Madasa, 31 anni, nata ad Arad in Romania, è in Italia da due anni dove grazie ad una borsa di studio frequenta il corso di laurea magistrale al Dams – Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo – all’università Roma 3, dopo aver terminato  l’Accademia di recitazione teatrale e cinematografica all’Hyperion di Bucarest.

In Italia per turismo nel ’99, un paio di settimane divise tra Venezia, Bergamo e altre città del nord, a distanza di 10 anni la scelta della magistrale a Roma, forse un segno del destino: “da bambina guardando l’atlante ero affascinata da quello ‘stivaletto’, sapevo che prima o poi ci sarei andata”. […]

Le prime esperienze teatrali sono state nel suo paese, come attrice in alcune compagnie private, assieme ad altri studenti dell’Accademia: “se non sei diplomato non ti prendono”. I maggiori riconoscimenti sono arrivati grazie a “Stelle nel cielo del mattino”, tratto dall’opera del drammaturgo russo Aleksandr Galin e diretto da Damian Crasmaru, vincitore di premi per miglior regia ed interpretazioni sia comiche che drammatiche, dovute alla duplice natura del testo. La caduta del regime di Ceausescu, ha portato alla fine di filtri e censure, “molti bravi autori e registi si sono formati in quel periodo, pur costretti ad andar via per le loro idee”.

Progetti Tra le idee di Teodora, il progetto di un laboratorio teatrale multietnico: “ognuno è diverso e conoscere l’altro è un modo per arricchire il proprio bagaglio culturale.  Le differenze linguistiche non sono un problema,  ad esempio alcuni italiani che avevano seguito ‘Hess’ in rumeno, sempre durante Emersioni Sceniche, mi hanno detto che pur non capendo le parole avevano percepito la trasmissione di emozioni”. Per l’attuazione, come per la messa in scena di qualunque spettacolo, serve un minimo capitale, motivo che spinge la Madasa a tentare la via del dottorato di ricerca una volta conseguita  la laurea, nel prossimo febbraio: “conto di avere delle entrate fisse grazie all’insegnamento, così da mettere in atto ciò che ho in mente”.

Mediatrice culturale Un’altra attività di Teodora è il corso da mediatore culturale di sei mesi cui si è iscritta, “voglio essere d’aiuto ai miei connazionali, collaborare alla loro integrazione, fare da ponte tra le due culture”. […]

Anna Magnani, 7th place
Anna Magnani

Giuria Piuculture In vista del Medfilm Festival, Teodora sarà parte della giuria speciale Piuculture. Grande appassionata di cinema, già all’Accademia di Bucarest era venuta a conoscenza dei classici italiani: “la mia preferita è Anna Magnani, poi Fellini e recentemente ho scoperto le commedie di Totò. Vedo anche le novità al cinema, mi è piaciuto molto Terraferma, finalmente un film diverso, per la tematica trattata.”  ….

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