Roma, Senato della Repubblica: grande successo per “Un Nuovo Umanesimo in Europa”. Comunicato stampa.


COMUNICATO STAMPA

Giornata di studio e riflessione su “Un Nuovo Umanesimo in Europa”

Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva

Piazza della Minerva, 38 – 00186 Roma

Venerdì, 10 marzo 2023 si tenuta, a Roma, la conferenza “Un Nuovo Umanesimo in Europa”, su iniziativa del Senatore Mario Occhiuto e organizzata in collaborazione con le Associazioni IRFI “Italia Romania Futuro Insieme”, l’Anno Marguttiano e  “Human 4 Human” Association. L’evento  ha beneficiato  dalla partecipazione di 25 studiosi, artisti e attivisti italiani, romeni, ucraini, turchi, palestinesi, russi, moldavi, bulgari, africani e bosniaci che hanno contribuito con riflessioni e proposte concrete in merito al tema.

La conferenza nasce con l’obiettivo di riflettere sulle sfide che l’Europa deve affrontare in un’epoca di cambiamento profondo e di incertezza. L’umanesimo, inteso come filosofia e come stile di vita che mette al centro la dignità umana e il bene comune, può offrire un importante contributo per affrontare tali sfide e costruire una società più giusta, solidale, sussidiaria e creativa.

I lavori, moderati dalla giornalista romena Anca A. Mihai,  sono stati inaugurati dal Prof. Ing. Gianni Cara, Presidente dell’Università Internazionale per la Pace di Roma. Il professore ha parlato delle prospettive future che l’istituzione che egli rappresenta offre all’umanità attraverso il Master in Diritto e applicazioni spaziali: prospettive  e benefici futuri. A seguire, il prof. Luigi Troiani, docente di Relazioni Internazionali alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino “Angelicum”, ha ricordato che “è tempo che la cultura, le religioni, le idee tornino a condizionare lo spadroneggiamento dei troppo potenti e dei troppo ricchi, per condurli verso quell’umanesimo integrale auspicato da J. Maritain”.

Il conte Prof. Fernando Crociani Baglioni noto storico, giornalista e sociologo ha contestualizzato dal punto di vista storico, le radici cristiane dell’Europa sottolineando la necessità di ricordarle mentre si cerca la strada verso un futuro più giusto. A completare tale prospettiva è stata la sociologa Contessa Simona Cecilia Crociani Baglioni Farcas, presidente dell’Associazione Italia Romania Futuro Insiemela quale ha evidenziato come alla politica “manchi l’anima” e si debba far presto a ritrovarla. Suor Kornelia Halyna Zhupnyk dell’Ordine delle Suore di San Basilio Magno e dottoranda in Antropologia teologica al Teresianum di Roma ha evidenziato come senza la Verità, non esiste pace interiore o esteriore e che viviamo in un’epoca “post-verità”. La prof.ssa Aurora Martin del Pontificio Istituto Orientale, ha fato notare la similitudine tra “umanesimo” e “woman”, un gioco di parole per introdurre come tema di riflessione l’urgente bisogno di parità di genere se si vuole vivere in una società più equa. Dall’altro canto, il giornalista Corrado Giustiniani ha affrontato tre temi riconducibili all’attualità: l’accoglienza italiana ed europea ai rifugiati, la legge di cittadinanza che penalizza i figli degli immigrati nati in Italia e la situazione dei migranti economici. L’attivista per il dialogo interculturale turco, Mustafà Cenap Aydin ha ricordato il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, noto anche comeDichiarazione di Abu Dhabi, l’accordo siglato nel 2019 da papa Francesco e dal Grande Imam  al-Azhar Ahmad al-Tayyib, come base di partenza per un nuovo umanesimo. L’imprenditrice turistica di origini moldave, Ludmila Posiletcaia, l’unica donna straniera membro dell’Associazione SKAL International Roma, ha sottolineato come i viaggi siano portatori di scambi culturali, un continuo dare e ricevere e, ognuno di noi sia ambasciatore della propria cultura. Il Prof. Aodi Foad, Presidente AMSI Medici Stranieri in Italia ha portato in discussione la difficoltà che l’Italia ha di valorizzare l’immigrazione qualificata e la necessità di mantenere aperto un dialogo tra professionisti e istituzioni, in quanto, “l’integrazione – come il dialogo – si fa sempre in due”. L’avvocato Fabio Maria Galiani ha precisato che “la solidarietà e il nuovo umanesimo passano necessariamente per l’irrilevanza della cittadinanza e l’abolizione delle frontiere”. Dalla Sala Capitolare, l’avvocato ha colto l’occasione per lanciare “un appello per la formazione di una Commissione permanente del Senato per i diritti umani. La direttrice della scuola ucraina di Roma, “Prestigio”, Tetyana Tarasenko, ha raccontato l’esperienza di affrontare, da un giorno all’altro, l’emergenza dei profughi ucraini allo scoppio della guerra, nel 2022. L’intervento si è concluso con un minuto di silenzio per tutte le vittime ucraine e russe e di tutti i conflitti in atto nel mondo, esprimendo solidarietà a tutti i popoli che soffrono a causa dei conflitti stessi, dei disastri naturali in questo periodo storico. L’unico giornalista ceco-slovacco accreditato presso la Santa Sede, Bohumil Petrik, ha illustrato come un nuovo umanesimo sia, in realtà, il vecchio con “il bisogno dell’antico triumvirato: la filosofia greca, diritto romano e l’etica cristiana”.

La prima sessione della Giornata di studio e riflessione su “Un Nuovo Umanesimo in Europa” si è conclusa con l’intervento dell’esperta in diritti umani e cooperazione internazionale, Fatima Neimarlija, presidente della Comunità bosniaca a Roma, “Bosnia nel cuore”. Ricordando gli orrori del genocidio di Srebrenica, sotto “gli occhi indifferenti dell’Europa di trent’anni fa”.

Nella seconda sessione, il sociologo Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni, aprendo i lavori, ha ricordato che “l’Europa è una realtà di 500 milioni di cittadini”, aspetto importante da tenere conto nelle analisi. La seconda parte del convegno è stata dedicata al contributo che l’arte nella sua complessità di espressione può offrire per mettere al centro la dignità umana e il bene comune.

La scrittrice russa Iana Nekrassova, attraverso la pubblicazione del libro «Fedor Sabašnikov e «Il Codice sul volo» di Leonardo da Vinci», nel suo racconto ha voluto dimostrare come “ciascuno di noi, individualmente, può vivere il proprio rinascimento, l’importante è seguire il proprio ideale, il cuore e il proprio intuito”. L’artista e drammaturgo bulgara Isabel Russinova ha scelto di portare in discussione, come esempio di umanesimo, la scrittrice italiana Christine de Pizan, citando la più famosa delle poesie, Seulete sui (Sono sola).La Vice-Presidente dell’Associazione Internazionale di Diritto Pontificio Sanctus Benedictus Patronis Europae, Dott.ssa Caterina Comino, ha concorso i lavori con l’approfondimento della Regola di San Benedetto basata sui tre precetti fondamentali: il silenzio, l’umiltà, l’obbedienza. A seguire, l’artista Oana A. Costiuc Poleacec ha scelto di raffigurare il volto della donna come simbolo dell’espressione di colore, riflessione e vita. La storica dell’arte della Chiesa Prof.ssa Cristina Mandosi ha salutato l’iniziativa degli organizzatori di coinvolgere studiosi di varie nazionalità che vivono in Italia per parlare del futuro europeo nonostante esse siano nate fuori dei confini classici dell’Europa. L’umanista scrittrice Mandosi, è esperta di scienze della comunicazione e direttrice artistica dell’Anno Marguttiano, un’iniziativa del dialogo interculturale nel nome dell’arte. Come contributo ai lavori dalla Russia, è stata invitata a parlare la scrittrice Baronessa Elena Stepanoff-Scammacca del Murgo la quale ha presentato uno dei suoi libri sui Conti Ludolf e il potere della diplomazia nella costruzione dell’umanesimo. A suo turno, la musicista Michaela Schefer già responsabile per i progetti internazionali della RAI, Radio Televisione Italiana,ha menzionato l’importanza della musica come linguaggio universale e, soprattutto, come un’essenziale eredità per i giovani. La poetessa moldava Dott.ssa Tatiana Ciobanu, tra i tanti spunti interessanti, si è spesa per assicurare che la sua Patria torni ad essere terra romena attraverso una pacifica riunificazione.

Non si può progettare il futuro senza includere le risorse finanziarie e l’economista Chiara Subrizi ha portato la testimonianza del movimento Economy of Francesco, ispirato alla missione di San Francesco d’Assisi che riunisce giovani imprenditori, economisti e attivisti per costruire un’economia più inclusiva dei poveri nel mondo. Sempre di equilibri, stavolta energetici ha parlato la naturopata Magda Arama con il messaggio che “l’armonia interiore genera armonia esteriore”. I lavori si sono conclusi con la benedizione del S.E. il Vescovo anglicano Luis Miguel Perea Castrillón.

Durante il programma, l’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX rappresentato dal conte Crociani Baglioni, ha consegnato diplomi di accademico benemerito a Tetyana Tarasenko, Caterina Comino, Cristina Mandosi e Tatiana Ciobanu.

La conferenza è stata onorata dalla presenza del primo Segretario dell’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Dott.ssa Corina Lefter.

I lavori del convegno sono stati trasmessi in diretta streaming e sono visibili al link https://webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato Italiano https://www.youtube.com/user/SenatoItaliano. In alternativa, gli archivi possono essere consultati al seguente link: https://www.radioradicale.it/scheda/692560/un-nuovo-umanesimo-in-europa

Ufficio Stampa

 Human4Human Association

Contatti: convegno10marzo2023@gmail.com

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La Dott.ssa Corina Lefter dell’Ambasciata di Romania in Italia ha onorato la Giornata di studi e dialogo per “Un Nuovo Umanesimo in Europa” con la sua presenza, intrattenendosi con i relatori e i partecipanti.
Prof. Luigi Troiani, Docente di Relazioni Internazionali
La Dott.ssa Corina Lefter Primo Segretario dell’Ambasciata di Romania in Italia ha onorato la Giornata di studi e dialogo per “Un Nuovo Umanesimo in Europa” con la sua presenza, intrattenendosi con i relatori e i partecipanti.

Luigi Troiani: “le 80 più ricche famiglie al mondo detengono più ricchezza del 50% più povero dell’umanità”


Roma, Sala Capitolare -Senato Della Repubblica , Giornata di studio e riflessione su Un Nuovo Umanesimo in Europa , venerdì 10 marzo 2023. Pubblichiamo il testo della Conferenza di Luigi Troiani, docente di Relazioni Internazionali alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino in Urbe “Angelicum”.

“È tempo di ritornare umani”, abbiamo letto in un foglio sbattuto dal vento sulla spiaggia di Cutro. Di fronte a quella spiaggia sono stati recuperati sinora 72 corpi.

Quousque tandem abutere, si potrebbe dire con Cicerone che parla ai senatori contro il cospiratore Catilina: Fino a quando voi potenti e straricchi della Terra abuserete della nostra pazienza?

E ancora: Fino a quando noi, piccoli e poveri del mondo, lasceremo che i troppo potenti e i troppo ricchi abusino di noi?

Sta scorrendo da troppo tempo, il tempo di ritornare umani, questa è la verità. Ammesso che sia vero ciò che noi qui tutti crediamo, ovvero che nonostante il grande male e la violenza che ci circonda e invade, il genere umano ha l’opportunità, e può darsi la capacità, di smetterla con i comportamenti di inimicizia verso la sua stessa specie e verso la sola e comune casa che lo ospita, il pianeta Terra.

Proviamo a vederli questi comportamenti di inimicizia. Sono così numerosi che non possono essere tutti elencati, ma con alcuni occorre necessariamente confrontarsi.

1)Per i comportamenti contro la specie, basterebbe il lungo elenco delle guerre in corso. Dopo gli anni del blocco o quasi alla violenza degli stati, seguiti all’implosione dell’Unione Sovietica, il ferro e il fuoco della ferocia bellica – prerogativa degli stati ma non solo – hanno ripreso a martoriare i popoli e le nazioni, a distruggerne vita e beni, a generare invalidi e disperati a vita. Si calcolano in questo momento più di 60 guerre in corso nel mondo.

C’è guerra nell’Europa dell’Ucraina invasa dall’aggressore russo, nel Medio Oriente dei satrapi locali che tengono in ostaggio intere popolazioni e di uno stato democratico – Israele – che preferisce la forza al diritto, nell’Africa delle decine di guerre e guerricciole (jihadiste, etniche, economiche, razziali, territoriali), nell’Asia dei governi dispotici dove i nemici da eliminare sono le minoranze etniche, religiose, ideologiche e il riarmo generalizzato non annuncia nulla di buono.

Non risolvono più nulla o quasi le guerre. Sono strumenti obsoleti da mettere nella spazzatura della storia perché non solo hanno poche o nulle soluzioni da offrire, ma perché anzi aggravano e incancreniscono situazioni che la trattativa multilaterale potrebbe sempre risolvere, come mostra l’esempio dell’Unione Europea, le cui istituzioni sono state insignite del Premio Nobel per la Pace, per la semplice ragione che mai nei territori che via via sono venuti a farne parte è stato sparato un solo colpo di fucile attraverso le frontiere, anzi queste sono state abolite per consentire l’affratellamento tra i popoli, gli scambi commerciali equi, le collaborazioni economiche sociali e culturali tra i paesi membri. Per questo ieri a Maidan in Kyiv, oggi a Tblisi in Georgia si grida di voler entrare nell’Ue!

Eppure i territori oggi parte della Ue, erano stati per due millenni il regno di Marte, dio della guerra. Oggi da esponenti del suo grande alleato, gli Stati Uniti, l’Ue viene definita Venere, quasi fosse dedita al culto della dea greco-romana dell’amore.

Sotto questo profilo, l’Ue è una best practice da additare alle regioni del mondo martirizzate da guerre e dittature (spesso le due cose stanno insieme, condite dal mostruoso egoismo del nazionalismo sovranista che rovina i popoli e le patrie che, convinti dalla retorica dei governanti, gli corrono dietro).

I popoli dovrebbero posare le armi e gettarle nel fuoco per trasformarle in aratri che dissodino la terra; e attrezzi che ricostruiscano le case abbattute dalle bombe. E dovrebbero spingere i loro governanti a sedersi a un tavolo multilaterale dove concordare patti vantaggiosi per tutte le parti in causa.

Non vi è altra scelta: o il regionalismo cooperativo, o la guerra tra le nazioni! Basta con i nazionalismi, basta con le guerre di aggressione che costringono i popoli aggrediti a resistere, a difendere la loro casa e il diritto internazionale uccidendo e morendo anche nella giusta e doverosa guerra di resistenza. Ancora con Cicerone: CEDANT ARMA TOGAE, che le armi cedano il passo al diritto e alla giustizia.

E basta anche con lo sfruttamento del grande sul piccolo, dell’accumulazione ingiusta e dannosa di grandi fortune in poche mani, quando ancora miliardi di esseri umani non sanno come arrivare alla sera, come crescere i figli, come garantirsi una serena esistenza, e una decorosa vecchiaia semmai l’avranno. 

La polarizzazione della ricchezza in poche mani e il contestuale espandersi di diseguaglianza e povertà, hanno raggiunto livelli di preoccupante irrazionalità economica, sintetizzabile nel dato che attribuisce più della metà della ricchezza globale all’1% della popolazione mondiale. Gli effetti di un meccanismo apparentemente inarrestabile, porta ricchezze enormi in pochissime famiglie speculative, sottraendo consumi e investimenti alla stragrande maggioranza dell’umanità, con ciò rendendo il capitalismo attuale, improponibile come modello universale.

I danni si vedono anche in territori abbastanza omogenei come l’Europa dove si vanno creando distanze difficilmente sanabili: il lussemburghese medio gode oggi un reddito che è, secondo Banca Mondiale, trenta volte quello di un moldavo medio. E immaginiamo cosa sarà del livello di vita ucraino alla fine della guerra di aggressione russa!

La britannica Oxfam ci informa che le 80 più ricche famiglie al mondo detengono più ricchezza del 50% più povero dell’umanità: in 80 hanno tanta ricchezza quanto 4 miliardi. Direte: cosa risaputa da anni, i governi nel frattempo avranno messo mano a riforme di redistribuzione. No invece. Sempre Oxfam ci ha detto, a gennaio a Davos, che gli anni di pandemia (2020-2022) sono stati eccellenti occasioni per alimentare come non mai la bulimia dei troppo ricchi: l’1% più ricco della popolazione mondiale ha incamerato almeno due terzi di tutta la nuova ricchezza formatasi, equivalente a quasi il doppio del denaro andato al residuo 99% della popolazione mondiale.

Come visto con il caso moldavo, è problema anche europeo. Eurobarometro ha appena pubblicato un’inchiesta su ineguaglianze, equità, mobilità inter-generazionale: meno della metà dei cittadini della Ue ritiene che la nostra società sia equa ed eguale. La vasta maggioranza chiede politiche sociali più forti. Il “Gruppo di alto livello sul futuro della protezione sociale e del welfare state nell’Ue”, presieduto da Anna Diamantopoulou,  ha appena presentato il suo rapporto: ha ben 21 raccomandazioni per migliorare la protezione sociale e il welfare state in sei aree. Speriamo sia la volta buona per far riprendere all’Unione Europea la sua natura iniziale di “economia sociale di mercato”.

Guardando alla struttura degli affari internazionali nel terzo decennio del XXI secolo, si ha la sensazione che la maggior parte degli stati si ritrovi, per seri errori di prospettiva commessi nel periodo che ci separa dalla fine del regime sovietico, di fronte al bivio esistenziale. Da un lato il percorso che porterebbe a restituire razionalità al sistema internazionale. Dall’altro quello che potrebbe condurre gli stati a veder deperire il ruolo che la modernità, dalla fine dell’assolutismo europeo, ha loro assegnato.

Paradossalmente il secondo percorso potrebbe essere imboccato a causa della pretesa degli stati al protagonismo ipertrofico, attraverso il recupero di due fattori che nella storia hanno sempre giocato contro di loro causandone, nel lungo periodo, l’indebolimento se non l’irrilevanza. Questi fattori sono il nazionalismo proteso all’egemonia con il rifiuto alla collaborazione con altri stati in fori multilaterali istituzionalizzati, e la forma di governo autoritaria o peggio dispotica sostenuta da corruzione e interessi economici perversi. I due fattori, combinati o in solitario, generano le situazioni definibili come “diplomazia dell’arroganza”: gli stati abbandonano i percorsi del dialogo e della trattativa, in particolare nei fori multilaterali, e adottano quelli della minaccia sino all’aggressione armata. In alleanza con i gruppi di potere economico e finanziario che li sostengono e li foraggiano, promuovono l’arricchimento di chi ha già troppo contro gli interessi di chi ha troppo poco.

È anche questa perversione del ruolo degli stati che spiega i gravi rischi per la sopravvivenza stessa del pianeta così come lo abbiamo conosciuto, inclusa la partita sul contributo umano al riscaldamento globale, che gli stati annunciano di voler giocare, ma poi non giocano.

In un sistema internazionale teoricamente votato alla decarbonizzazione e più in generale alla pulizia dell’aria e delle acque non si fa una guerra sporca come quella in corso in Europa che è anche una catastrofe ambientale che sta cancellando anni e anni di impegno di tanti soggetti pubblici e privati. Proviamo solo a immaginare quale impatto avranno le continue esplosioni, l’uso gigantesco di munizioni e proiettili (i frammenti metallici delle granate contengono ghisa mista ad acciaio il che significa ferro e carbonio ma anche zolfo e rame), le polveri sottili e l’anidride carbonica che salgono verso l’atmosfera, l’avvelenamento dei fiumi e dei laghi ad opera di metalli e combustibili. Il tutto in un paese agricolo, che esporta grano in tutto il mondo. Proviamo a immaginare quale grano sarà quest’anno quel grano!

E chi può seriamente dire quali saranno gli effetti finali dell’occupazione da parte delle truppe russe delle centrali nucleari ucraine, e dei bombardamenti sui siti industriali (rilascio di ossidi di zolfo e di azoto ovvero piogge acide)? Circa un terzo delle foreste ucraine (3 milioni di ettari) è distrutto e danneggiato, il 20% delle aree protette risulta manomesso, più di 10 parchi naturali, 8 riserve naturali e 2 riserve di biosfera si sono ritrovate sotto occupazione, 450 mila ettari sono in zone occupate o interessate dai combattimenti.

Se davvero vogliamo militare per un nuovo umanesimo in Europa, che sia il primo tassello di un mondo tutto dalla parte dell’essere umano, dobbiamo capire che dobbiamo operare per trasformare la politica e l’economia, responsabili della condizione per certi versi tragica nella quale versa l’uomo. È tempo che la cultura, le religioni, le idee tornino a condizionare lo spadroneggiamento dei troppo potenti e dei troppo ricchi, per condurli verso quell’umanesimo integrale che Jacques Maritain indicò come obiettivo novant’anni fa agli studenti dell’università di Santander.

Se gli stati e le imprese, oggi per lo più inadempienti rispetto ai loro doveri verso l’uomo, saranno costretti a ripensare il loro ruolo dalla pressione delle persone e associazioni libere, con senso etico e religioso della vita, le grandi risorse del nostro tempo – pensiamo alla nuova energia, pensiamo al flusso continuo delle nuove tecnologie e della scienza – saranno messe non al servizio del potere politico ed economico, ma dell’essere umano, tornato finalmente fine, non più utilizzato come un mezzo.

Luigi Troiani

Roma, 10 Marzo: “Nuovo Umanesimo in Europa”. Giornata di studi al Senato della Repubblica


Su iniziativa del Senatore Mario Occhiuto, IRFI – Italia Romania Futuro Insieme in collaborazione con Human4Human Association, organizzano la

Giornata di studi e riflessione su un “Nuovo Umanesimo in Europa”

Roma, 10 marzo 2023, ore 10 – 19

Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva

 Piazza della Minerva, 38 – 00186 Roma

La Giornata interdisciplinare è dedicata al confronto tra intellettuali, studiosi, artisti, scrittori e membri della società civile internazionale, per il ripristino dei valori fondanti dell’Europa, in cui si ritrovino e valorizzino le radici giudaico-cristiane che ne costituiscono l’essenza storica, giuridica e morale. Con contributi dalle scienze, l’arte, la cultura, la comunicazione: storiche, relazioni internazionali, economiche, sociali ed umane etc. Al fine di rimettere al centro della politica – quale “forma più alta di carità” –  il futuro della Patria europea comune. Interverranno personalità italiane, romene, bulgare, ceche, slovacche, moldave, ucraine, russe, bosniache, turche, africane.

I lavori della Giornata saranno trasmessi in diretta streaming al link https://webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato Italiano https://www.youtube.com/user/SenatoItaliano

N.B. “Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità di chi li esprime”.

“L’accesso alla sala è consentito con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta.

“I giornalisti, i fotoreporter (comunicando nome, cognome, luogo e data di nascita, testata giornalistica e numero di tessera dell’Ordine) e gli ospiti devono accreditarsi scrivendo a: convegno10marzo2023@gmail.com

Maggiori informazioni:

Ufficio Stampa

Anca A. Mihai

Human4Human Association

convegno10marzo2023@gmail.com

Mons. Leuzzi, “Studiare-Amare-Servire”: i verbi del V Forum Internazionale del Gran Sasso


Concluso con grande successo il V Forum del Gran Sasso (e Partenariato Euro-Africano: IV Conferenza), che si è svolto a Teramo dal 29 settembre al 1 ottobre 2022. L’Università degli Studi di Teramo, d’intesa con la Diocesi di Teramo-Atri, ha ospitato il grande evento. Oltre 400 i relatori, 1500 i partecipanti. Il tema fondamentale affrontato verteva sul dialogo all’insegna di un nuovo rinascimento per l’Europa: il ruolo della ricerca e della formazione.

Cerimonia inaugurale Forum, 29 settembre 2022

Il V Forum del Gran Sasso si è aperto Giovedì 29 settembre alle ore 16.00, nell’ Aula Magna Benedetto Croce dell’UNITE, con la cerimonia inaugurale, presieduta e moderata da S.E. Cesare Mirabelli Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente Comitato Scientifico del Forum e da S.E. Lorenzo Leuzzi Vescovo di Teramo-Atri. A seguire, i saluti delle rappresentanze istituzionali: Comune di Teramo, Provincia di Teramo, Regione Abruzzo e la Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo – Ministero degli Affari Esteri (MAECI).

Mons. Lorenzo Leuzzi, ideatore e realizzatore del Forum annuale, ha espresso parole di speranza per i giovani, ma anche per il mondo della ricerca e della formazione: “ma senza investimenti nella ricerca e formazione, non c’è futuro”. Bisogna investire sui talenti. “Vogliamo costruire un mondo migliore? Studiare, Amare e Servire: sono i tre verbi che devono impegnare la nostra vita e invito tutti voi a tirare fuori il meglio che possedete”, ha esortato Mons. Leuzzi.

Nel suo intervento, S.E. l’Arcivescovo Mons. Paul Richard Gallagher Segretario per i rapporti con gli Stati presso la Segreteria di Stato Vaticana, ha fatto riferimento ai cambiamenti epocali in atto e le sfide fondamentali per il continente europeo, inclusa la “solidarietà intergenerazionale”. Riferendosi al conflitto tra Russia e Ucraina, Mons. Gallagher ha ribadito che “ciò che dà coesione e pace alla società è il diritto. Quando però il diritto non ha più alcun contenuto, comunemente riconosciuto, allora esso perde vigore ed emergono violenza e sopruso.” Quale può essere, dunque, la via d’uscita per la pace? “La via della pace – continua l’Arcivescovo Gallagher – passa necessariamente dal ristabilimento della giustizia e dalla riaffermazione del diritto. Tuttavia, bisogna domandarsi su cosa si fonda realmente la giustizia e la pace di cui stiamo parlando, senza la quale il tentativo di dare vita a un rinascimento europeo può essere vana.”

Nella sua Lectio Magistralis, dal titolo “Europa e nuovo umanesimo. Percorsi socio-culturali”, Antonella Sciarrone Alibrandi Prorettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha evidenziato come il tema del nuovo umanesimo sia una questione antropologica. La categoria dell’umano e quindi la dimensione antropologica è esposta al “rischio di disumanizzazione”, anche a causa dell’individualismo estremo, come al “rischio del post-umano o del transumano”, inquietante, per le prospettive che pone, della tecnologia.

Daniela Tondini Coordinatore Comitato Scientifico del Forum, ha rivolto i saluti e i ringraziamenti del Magnifico Rettore dell’UNITE, con un messaggio in cui ha ricordato come l’Europa “non può più continuare a farsi guidare dal breve termine, dall’utile immediato, dal primato del fare, dall’emergenza che incalza; ma deve lavorare sul tempo lungo, perché è solo il tempo ricco di memoria stratificata a poter guidare i nostri popoli verso nuove idee e verso un nuovo umanesimo. La ricetta, perciò, può venir fuori dall’interazione dell’educazione, scienza, cultura, immaginazione politica, innovazione e libera creatività intellettuale. In tutto questo, la scienza, in particolare, deve lavorare sul tempo lungo”.

E’ intervenuto in collegamento a distanza Antonio Zoccoli Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN e Presidente Consulta dei Presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca – ConPER, sul tema “Europa tra ricerca scientifica e tecnologica”.

A conclusione, Maria Cristina Messa Ministro dell’Università e Ricerca (MUR), con un videomessaggio, ha fatto appello “ai valori fondamentali del confronto aperto, che dà il metodo scientifico; della consapevolezza, che può venir fuori da uno studio e da un approfondimento degli argomenti, evitando la superficialità – che è un male dei nostri tempi -. Il Ministro ha evidenziato, inoltre, l’importanza della cultura europea: “La cultura europea non può che trarre giovamento da uno scambio forte di ricerca e di formazione”. L’invito del Ministro, infine, è quello di “seguire gli aspetti internazionali delle università, lavorando intensamente insieme agli altri stati membri, ai programmi europei”. Il Ministro Messa ha concluso ricordando il vantaggio dei finanziamenti europei attraverso il PNRR.

Al termine della Cerimonia inaugurale, è stata presentata la mostra “Itinerari culturali del Consiglio d’Europa”, a cura di Roberta Alberotanza.

A seguire, il video della Cerimonia inaugurale:

Video Cerimonia inaugurale su youtube.

Venerdì, 30 settembre, il Polo didattico S. Spaventa ha ospitato la IV Conferenza per un partenariato accademico euro-africano, con l’obiettivo di investire in ricerca e formazione, costruendo ponti tra Africa ed Europa per un nuovo Rinascimento. Nel pomeriggio, nella Sala Ipogeo di Teramo, si è tenuta la presentazione del volume “La Scienza per la Pace”, presieduta in qualità di moderatore dal Magnifico Rettore dell’Università di Teramo Prof. Dino Mastrocola. Ha concluso S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, con un appello accorato al dialogo tra scienza e fede, che non sono in alcuna contraddizione.

12. Letteratura e Scienze umanistiche

Nell’ambito delle 25 sessioni parallele che si sono succedute nella giornata del 30 settembre, studiosi di Letteratura e Scienze umanistiche (sessione 12, aula 6) hanno offerto importanti contributi e spunti di riflessione per un dialogo in favore di un rilancio della cultura umanistica in Europa e per l’Europa. La sessione è stata presieduta e introdotta dal glottologo Paolo Martino Professore onorario dell’Università LUMSA di Roma, il quale ha evidenziato l’importanza dell’eurolessico nella ricerca delle radici per un risorgimento umanistico dell’Europa. Stefano Biancu ha posto la questione se possiamo o no fare a meno dell’umanesimo, argomentando che è fondamentale “riconoscere l’umanità di tutti, anche di chi non appartiene alla nostra civiltà”. Rocco Pititto dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha presentato i processi formativi nella società della conoscenza, ricordando come la conoscenza oggi non sia più considerata quale bene in sé, un “bene immateriale” da coltivare, ma spesso viene confusa con le competenze (skills). Lia Fava Guzzetta, docente esperta di letteratura all’Università LUMSA, ha evidenziato la necessità e l’importanza di rifondare e ricostruire l’atto di lettura per un rinnovato dialogo culturale in Europa. Simona Cecilia Farcas laureata in Lettere alla LUMSA e dottoranda alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino – Angelicum, è intervenuta con una testimonianza sull’umanesimo di San Tommaso d’Aquino, “umanesimo cristiano di cui gli europei non possono più fare a meno nella ricerca scientifica e nel dialogo all’insegna di un nuovo rinascimento per l’Europa”.

Programma della Sessione 12. Letteratura e Scienze umanistiche

Pool artisti per scuola

Segue il video youtube della Cerimonia conclusiva, V Forum internazionale del Gran Sasso, 1 ottobre 2022.

video V Forum internazionale del Gran Sasso – Cerimonia conclusiva, 1 Ottobre 2022

La cerimonia conclusiva di Sabato 1 ottobre, si è svolta presso il Campus A. Saliceti – Aula Magna B. Croce, presieduta da S.E. Cesare Mirabelli Presidente Comitato Scientifico del Forum, il quale ha moderato gli interventi sul tema “Un nuovo Rinascimento in e per l’Europa: prospettive di impiego”. A seguire, tre Tavole Rotonde: “I Centri Accademici e di Ricerca”, “I Centri Educativi” e “Partenariato euro-africano”.

La prima Tavola Rotonda, “I Centri Accademici e di Ricerca”, aperta con l’intervento di Luciano Saso, Presidente della Rete delle Università delle Capitali d’Europa (UNICA) – Prorettore della Sapienza Università di Roma, il quale, rivolgendosi agli studenti presenti nell’Aula Magna, ha dichiarato: ”Oggi in Italia, in Europa, vivete in un mondo migliore rispetto a quello che avevamo noi qualche anno fa, quando eravamo noi studenti. Quindi, questo è un primo messaggio positivo, perché io credo che tante volte, anche nelle notizie che ascoltiamo nei media, prevalga a volte in maniera forse ingiustificata un certo pessimismo: il mondo è migliore in questa parte del pianeta. Purtroppo, non possiamo dire la stessa cosa per tutto il mondo, che ancora soffre di gravi problemi che in Europa, in qualche modo, si sono ridotti. Dal punto di vista dell’istruzione, il mondo, diciamo dell’istruzione, è molto migliorato in questi ultimi anni. Posso ricordare qualche tappa fondamentale dal mio punto di vista. Una tappa fondamentale fu il 1987, quando nacque il programma Erasmus.” Prima dell’abbattimento del Muro di Berlino, dicembre 1989, quando ancora gli europei erano divisi in due blocchi, impossibilitati a scambiarsi liberamente scienza e conoscenza.

Alessandro Ripani Referente Europeo dello Zooprofilattico, ha ribadito l’importanza geopolitica sanitaria, strategica nel corridoio del Mediterraneo di “allargare ancora di più il raggio di azione di collaborazione in quest’area oggi.” Soprattutto per prevenire “di trovarci malattie che erano confinate nella parte sud dell’Africa e Nord Africa e quindi alle porte dell’Europa”. Da cui “l’importanza della collaborazione continua e duratura”. Altro elemento evidenziato da Ripani, è l’eccessivo riscaldamento del Mediterraneo, rispetto a tutte le altre parti del mondo. “Le alte temperature – sostiene Ripani – possono influenzare la presenza, la crescita, la moltiplicazione degli insetti, che possono trasmettere determinate malattie. E’ dunque un’area esposta al rischio di nuovi virus. Da cui l’importanza del dialogo e della collaborazione tra istituzioni, politica, religione e società, ha concluso Ripani.

Nicola Di Daniele dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Membro del Comitato Scientifico Centro di Ricerche POC, ha evidenziato quanto la ricerca ci avvicini alla conoscenza. “E senza conoscenza non è possibile curare, quindi, la ricerca è strettamente correlata alla cura”.

La seconda Tavola Rotonda su “I Centri Educativi”, si è aperta con gli interventi di Mons. Guy Selderslagh Presidente della Commissione Europea per l’Insegnamento Cattolico – CEEC, di Francesco Bonini Magnifico Rettore LUMSA e di Caterina Provvisiero Dirigente Scolastico I.I.S. “Di Poppa-Rozzi” – Teramo.

Guy Selderslagh ha evidenziato il modo in cui anche le scuole cattoliche siano pienamente coinvolte nelle sfide della modernità e nelle sfide emergenziali del nostro tempo: ambiente, sostenibilità, dialogo interculturale.

Francesco Bonini ha affermato che “noi ci troviamo di fronte ad una ‘offerta formativa’, sia nelle scuole che nell’università, ormai esuberante. E l’esercizio, che credo siamo chiamati a fare insieme con gli studenti anche, è quello di asciugare, di essenzializzare le cose, le offerte, perché poi possano essere sempre più feconde in questa stagione così complessa. Questo, secondo me, è il tempo delle cose più che delle parole e degli slogan, il tempo delle buone pratiche e del buon governo delle cose. Proprio per affrontare questa stagione di grandi cambiamenti che richiama la necessità dell’essenziale, che richiama la necessità dei fondamenti del processo educativo”. Senza “questo processo fondamentale di consapevolezza dei fondamenti, ecco, non siamo all’altezza di queste sfide”, secondo Bonini. Un’altra considerazione evidenziata da Bonini è legata alla questione dell’orientamento, una delle parole del PNRR e delle sue ricadute sul sistema universitario e formativo. “La parola orientamento – dice Bonini – presuppone dei riferimenti; non si può orientare senza un riferimento. E, quindi, presuppone un ragionamento in ordine a tutte le grandi sfide della democrazia. Perché? Perché noi prestiamo orientamento in un sistema Occidentale. Quindi, orientamento vuol dire l’Oriente, cioè, il sole. Occidentale è la nostra terra, la democrazia. E, quindi, orientare in Occidente significa riappropriarsi e rileggere tutte le cose che sono alla base di quelle grandi istituzioni occidentali che sono l’università, che è nata in Occidente; e le scuole così come siamo stati abituati a vederle dal medioevo in poi.” “Credo che, mentre cerchiamo, come università e come sistema scolastico di attrezzarci convenientemente, per far sì che i nostri studenti possano orientarsi al lavoro e alle professioni – continua Bonini – nello stesso tempo dobbiamo responsabilmente porci insieme con gli studenti la questione di orientarci alla vita democratica e alle nostre istituzioni. E, quindi, la radice pluralista e personalista della democrazia occidentale e del sistema educativo scolastico è la questione del limite. La questione del limite, che è fondamentale quando ragioniamo di educazione. Perché? Perché sennò, andiamo nel darkside, nella faccia nascosta e nera della democrazia, che è il nichilismo. E credo che questo sia un passaggio culturalmente molto importante affidato alla nostra creatività e alla nostra responsabilità”, ha concluso Bonini.

Alla terza Tavola Rotonda sul “Partenariato euro-africano”, sono intervenuti Roberto Colaminè Vice Direttore Generale Cooperazione allo Sviluppo – Ministero degli Affari Esteri – MAECI, Vittorio Calaprice Rappresentante in Italia della Commissione Europea, Paola Pittia Delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione – Università degli Studi di Teramo, e altri.

Sen. Marco Marsilio Presidente della Regione Abruzzo, nel suo saluto conclusivo, ha ricordato le sfide attuali che interrogano un confronto aperto tra i paesi dell’Unione Europea, chiamati a decidere in merito all’emergenza energetica. Auspicando una coscienza europea, aperta alla soluzione dei problemi su scala più ampia, di cooperazione, di collaborazione, di solidarietà europea; che parte dalle giovani generazioni e mette insieme le classi dirigenti, gli intellettuali, per una maggiore consapevolezza di un’Europa solidale aperta, anche al resto del mondo, aperta al confronto con il continente africano, per capire la collocazione e il ruolo anche dell’Europa, nel rispetto degli altri, dei continenti a lei vicino e che sono più prossimi. Per quanto riguarda le “minacce” all’Unione Europea, Marsilio considera “che la minaccia peggiore non stia arrivando da quei piccoli e, per certi versi, marginali se non addirittura insignificanti, sul piano economico, paesi dell’Est europeo, alcuni o uno in particolare che viene spesso additato come la pecora nera dell’Europa. Ma dai più grandi, a cominciare dalla Germania, dal più ricco, che impedisce di raggiungere un accordo virtuoso e procede con una punta evidente di egoismo nazionale a fare da solo e a chiedere a tutto il resto dei paesi europei di fare da soli.” Ma, “a che cosa serve l’Unione Europea se dobbiamo fare da soli e affrontare da soli queste sfide?”, chiosa Marsilio.

 I discorsi del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Teramo, Dino Mastrocola, e del Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi, hanno concluso i lavori del V Forum del Gran Sasso, dando appuntamento al prossimo Forum, che si terrà a Teramo dal 28 al 30 settembre 2023 (Anno Berardiano: ricorrerà infatti il nono centenario della morte del santo patrono di Teramo), sul tema “Conoscere per costruire”.

Simona Cecilia Crociani Baglioni Farcas

Teramo, 1 Ottobre 2022

Continua a leggere: Mons. Leuzzi, “Studiare-Amare-Servire”: i verbi del V Forum Internazionale del Gran Sasso

Teramo, V Forum Internazionale del Gran Sasso


29 settembre/1 ottobre 2022 – Campus universitario Aurelio Saliceti, Teramo

L’Europa, culla dell’esperienza universitaria, ha bisogno di un rinnovato slancio nella e per la conoscenza per costruire un nuovo sviluppo sociale dei popoli.

Il V forum internazionale del Gran Sasso, si terrà a Teramo – Campus universitario Aurelio Saliceti, nei giorni 29 settembre/1 ottobre 2022, intende promuovere dialogo e condivisione tra le diverse esperienze attualmente proposte nella ricerca e nella formazione dai centri accademici europei.
Il cambiamento d’epoca sollecita le realtà accademiche e di ricerca a individuare tematiche di grande rilevanza culturale per la riscoperta e il rilancio del patrimonio intellettuale europeo idoneo a promuovere un nuovo rinascimento.

Info: http://forumgs.oa-abruzzo.inaf.it/

PROGRAMMA

Giovedì 29 Settembre 2022

ore 16.00/18.30 – Aula Magna Benedetto Croce

Cerimonia inaugurale

Presiede e modera Cesare Mirabelli Presidente Emerito della Corte Costituzionale – Presidente Comitato Scientifico del Forum

16.00 – Saluti

Gianguido D’Alberto Sindaco di Teramo

Diego Di Bonaventura Presidente Provincia di Teramo

Marco Marsilio Presidente Regione Abruzzo

Fabio Cassese Direttore Generale Cooperazione allo Sviluppo – Ministero degli Affari Esteri (MAECI)

16.45 – Presentazione del V Forum Internazionale del Gran Sasso

Dino Mastrocola Magnifico Rettore Università degli Studi di Teramo

Lorenzo Leuzzi Vescovo Diocesi di Teramo-Atri

17.00 – Interviene

Paul Richard Gallagher Segretario per i rapporti con gli Stati presso la Segreteria di Stato Vaticana

17.15 – Lectio Magistralis

Europa e nuovo umanesimo. Percorsi socio-culturali, Antonella Sciarrone Alibrandi  Prorettore Università Cattolica del Sacro Cuore

Europa tra ricerca scientifica e tecnologica, Antonio Zoccoli Presidente Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN e Presidente Consulta dei Presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca – ConPER

18.00 – Interviene

Maria Cristina Messa Ministro Università e Ricerca (MUR)

Al termine della Cerimonia inaugurale gli ospiti potranno assistere all’inaugurazione della mostra “Itinerari culturali del Consiglio d’Europa”.

Venerdì 30 Settembre 2022

Ore 9.00/18.00 – Sala delle lauree – Polo Silvio Spaventa

IV CONFERENZA PER UN PARTENARIATO ACCADEMICO EURO-AFRICANO

Investire in Ricerca e Formazione: Ponti tra Africa ed Europa per un nuovo Rinascimento

Ore 18.30 –  Sala Ipogeo di Teramo presentazione del volume “La Scienza per la Pace”

Presiede e modera Dino Mastrocola  Magnifico Rettore dell’Università di Teramo

Conclusioni Mons. Lorenzo Leuzzi Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri

Il volume sarà presentato dai Proff: Brocato, D’Alterio, D’Amico, Ginaldi, Previtali. Al termine della presentazione ci si recherà in Piazza per la “Notte dei Ricercatori”.

Sessioni parallele

Ore 9.00/18.00 – Polo didattico S. Spaventa

SessionePoloAulaOrarioTitoloProgramma
1Spaventa09.00-14.00AGROALIMENTAREClicca
2Spaventa09.00-17.30AMBIENTEClicca
3Spaventa09.30-17.30ARCHEOLOGIA ARTE E MUSEOClicca
4Spaventa09.00-17.30BENI CULTURALIClicca
5Spaventa09.30-17.30COMUNICAZIONEClicca
6Spaventa09.00-18.00DIRITTOClicca
7Spaventa09.00-13.00ECONOMIAClicca
8Spaventa10.00-17.30ECONOMIA E TERRITORIOClicca
9Spaventa09:00-18.00FILOSOFIA POLITICA E DIRITTOClicca
10Spaventa14.30-17.00FORMAZIONEClicca
11Spaventa10.00-17.00INGEGNERIA E INFORMATICAClicca
12Spaventa09:00-13:00LETTERATURA E SCIENZE UMANISTICHEClicca
13Spaventa08.00-18.00MEDICINA E SALUTEClicca
14Spaventa09.00-17.30MUSICAClicca
15Spaventa10.00-18.00POLITICHE SOCIALI E POLITICHE ATTIVE PER IL LAVOROClicca
16Spaventa09.30-16.00PSICOLOGIAClicca
17Spaventa09.00-16.30RICERCA E CULTURA SCIENTIFICAClicca
18Spaventa09.00-18.00SCIENZE DEL TURISMOClicca
19Spaventa09.00-17.30SOCIOLOGIAClicca
20Spaventa09.30-18.00SPORTClicca
21Spaventa10.00-13.00STORIAClicca
22Campus Ruggero BortolamiAula Tesi09.00-16.30VETERINARIAClicca

Sabato 1 ottobre 2022

Università degli Studi di Teramo – Campus A. Saliceti – Aula Magna B. Croce

“Un nuovo Rinascimento in e per l’Europa: prospettive di impiego”

Presiede e modera Cesare Mirabelli Presidente Emerito della Corte Costituzionale – Presidente Comitato Scientifico del Forum

Ore 9.30/13.00 – Università degli Studi di Teramo – Campus A. Saliceti – Aula Magna B. Croce
TAVOLE ROTONDE

9.30/10.30 I Centri Accademici e di Ricerca

Presiede e modera Maurizio Tira Delegato CRUI per gli Affari Internazionali

Intervengono Fr. Michel Jalakh Vice Presidente Federazione Università Cattoliche Europee – FUCE

Luciano Saso Presidente della Rete delle Università delle Capitali d’Europa (UNICA) – Prorettore Sapienza Università di Roma

Alessandro Ripani Referente Europeo dello Zooprofilattico

Nicola Di Daniele Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Comitato Scientifico Centro di Ricerche POC

10.30/11.15 I Centri Educativi
Presiede e modera
Luigi Fiorentino Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione – MI

Intervengono
Mons. Guy Selderslagh Presidente della Commissione Europea per l’Insegnamento Cattolico – CEEC

Francesco Bonini Magnifico Rettore LUMSA

Caterina Provvisiero Dirigente Scolastico I.I.S. “Di Poppa-Rozzi” – Teramo

11.15/12.15 Partenariato euro-africano
Presiede e modera Maria Chiara Malaguti Presidente Unidroit

Intervengono

Roberto Colaminè Vice Direttore Generale Cooperazione allo Sviluppo – Ministero degli Affari Esteri – MAECI

Vittorio Calaprice Rappresentante in Italia della Commissione Europea

Webber Ndoro Direttore Generale Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali – ICCROM

Paola Pittia Delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione – Università degli Studi di Teramo

CONCLUSIONI

Dino Mastrocola –  Magnifico Rettore Università degli Studi di Teramo
Lorenzo Leuzzi – 
 Vescovo Diocesi di Teramo-Atri

Info: http://forumgs.oa-abruzzo.inaf.it/

ROMA, Conferenza all’ANGELICUM:“LAVORATORI MIGRANTI INVISIBILI E DIRITTI UMANI VISIBILI”


La Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino in Roma, vi invita alla Conferenza dal titolo Lavoratori Immigrati Invisibili (è previsto il servizio di traduzione simultanea). Scarica il Programma qui.

L’ANNUNCIO – “Unitevi a noi il 21 maggio 2021 per una conferenza interfacoltà/interdisciplinare, “LAVORATORI MIGRANTI INVISIBILI E DIRITTI UMANI VISIBILI” – per il progetto CRISIS 2020/21 chiamato Solidarietà Sociale in Europa: Lavoratori migranti dell’Europa orientale per i lavoratori migranti dell’Europa occidentale.  La conferenza di un giorno si svolgerà virtualmente presso l’UNIVERSITÀ PONTIFICIA DI SAN TOMMASO D’ AQUINO di ROMA (FACOLTÀ DI SCIENZE SOCIALI) in collaborazione con l’ISTITUTO MARIE-DOMINIQUE CHENU di BERLINO.

CHI? – Tutti sono invitati a partecipare, comprese le università e le istituzioni scientifiche, i professori e gli studenti dell’ANGELICUM!

REGISTRATI ORA – solo i candidati registrati avranno accesso alla scelta della lingua per la partecipazione al convegno

PRESENTATORI IN PROGRAMMA

I risultati della conferenza saranno sottoposti a una valutazione da parte di diverse istituzioni scientifiche, con una pubblicazione finale da parte dell’ Angelicum Journal nel 2022.  I candidati devono presentare il loro elaborato entro il 31 marzo 2021, come indicato sul sito web della conferenzahttps://sites.google.com/pust.it/conference-invisible-workers

PERCHÈ? – I lavoratori migranti fanno parte della vita economica quotidiana dell’Europa. Oggi troviamo lavoratori agricoli ucraini in Spagna, lavoratori rumeni nelle fabbriche di carne tedesche, e infermiere geriatriche slovacche, ceche e ungheresi che assistono le famiglie austriache – per citarne solo alcune. Di solito questi lavoratori sono “invisibili”. Molti di loro sono sfruttati sia socialmente che economicamente. Durante il loro periodo di lavoro, vivono in alloggi di livello povero. I diritti dei lavoratori, come gli orari o le pause di lavoro, sono stati ignorati. In questo periodo di crisi della COVID questi lavoratori migranti invisibili sono diventati visibili. Le linee di sfruttamento corrono spesso tra l’Europa occidentale e l’Europa orientale, ma si verificano anche tra l’UE e gli stati non UE.

COME? – L’obiettivo del progetto è quello di rivolgersi agli esperti tra i leader della Chiesa, delle comunità e delle istituzioni, ai responsabili delle istituzioni europee e infine alle associazioni e ai datori di lavoro per trovare soluzioni a questa crisi europea.

Annuncio (il poster si trova anche nel sito di cui sopra):

ENGLISH  

ITALIANO

Quali cristiani, insieme costruiamo il corpo di Cristo e miglioriamo le condizioni di lavoro dei nostri fratelli e sorelle lavoratori migranti che fanno così tanto per la vita quotidiana dell’Europa!

Prof. Innocenzo M.V. Szaniszló OP szaniszlo@pust.it

Fonte: https://angelicum.it/it/annunci/2021/01/28/conference-invisible-migrant-workers-and-call-for-papers/

Maggiori informazioni

ROMANIA DAI PRINCIPATI UNITI ALL’UNITA’EUROPEA


(di Marco Baratto – politicamentecorretto.com) Il 24 Gennaio di ogni anno, la Romania , commemora l’anniversario della cosiddetta “piccola unione” ovvero la creazione dei Principati uniti Moldavia e Valacchia che nel 1881 si sarebbe trasformato in Regno di Romania.
Alla metà del XIX secolo l’intera Europa, guardava all’impero ottomano come al “malato d’Europa” e tutte le potenze continentali erano pronte a spartirsi i vari territori che ancora erano sottomessi alla Sublime Porta in particolare l’attenzione e le mire dei principali Stati europei erano puntati sui Balcani e sulla regione danubiana dove, tra l’altro si erano registrati anche tentativi insurrezionali. La Russia, in particolar modo, vedeva la possibilità di aumentare la propria influenza nel mondo balcanico.
Nel 1853 l’entrata in scena della Russia nei Principati di Moldavia e Valacchia (che anche se formalmente autonomi erano ancora parte della Porta) provoca la razione immediata dell’impero ottomano.
Contemporaneamente i governi di inglese, francese, austriaco, prussiano e svedese iniziarono trattative per la creazione di una coalizione antirussa che mirasse a limitare l’espansione degli czar verso i Balcani. In questa guerra, che avrebbe coinvolto, ben presto una buona parte dell’Europa, anche il Regno di Sardegna. Cavour era, infatti, cosciente che solo facendo rientrare lo stato sardo sulla scena europea si potevano attirare non solo le simpatie delle varie cancellerie europee ma, anche porre la “questione italiana” al centro delle discussioni tra le potenze europee.
La pace che segui pose nuovamente al centro la questione balcanico danubiana e n egli incontri che Cavour ebbe prima dell’apertura del Congresso di Parigi, con i rappresentanti del governo inglese e di quello francese, infatti, emerse l’ipotesi formulata da Napoleone III durante un colloquio riservato che i territori dei Principati di Moldavia e Valacchia sarebbero stati assegnati al Duca di Modena e alla Duchessa di Parma con la contestuale annessione di questi due stati italiani al Piemonte di Vittorio Emanuele II . Pur tenendo fermo l’interesse della causa nazionale italiana all’interno del congresso di Parigi, Cavour, fu tra i più accessi sostenitori della causa nazionale romena convinto che l’unità nazionale dell’Italia non poteva , in virtù del principio di nazionalità, essere disgiunto dalla causa nazionale rumena.
La Romania, unita, libera ed indipendente, sarebbe stata, nella visione europea di Cavour, non solo un atto dovuto nei confronti dei tanti patrioti che speravano nell’indipendenza di una Patria , ma sarebbe stata un argine sia all’espansionismo austriaco e russo sia un sorta di cuscinetto nei confronti della Turchia, infatti, “Se non li riuniamo (i Principati n.d.r.), se non costituiamo un potere forte e compatto, essi resteranno immersi nella corruzione e nel disordine come in passato…Sarebbe una vera vergogna per l’Europa lasciare questi paesi in preda all’anarchia ed agli intrighi”.
Questa premessa storica ci premette di ricordare che la data del 24 Gennaio e la commemorazione della “piccola unione” sono parte della storia del continente europeo. La Romania nei decenni a seguire avrebbe svolto un ruolo chiave nei rapporti tra est e ovest. Oggi la Romania è parte integrante della Nato e dell’Unione Europea e continua a svolgere le sue doti di paese “ponte” tra l’Europa occidentale e quella orientale tra Europa e la Turchia.
La Romania è lo snodo attraverso il quale far passare la necessità di riedificare la casa comune europea attraverso le regole della convivenza, della tolleranza e dell’inclusione .

Marco Baratto

Principe Alexandru Ioan Cuza

Românii din Italia, uniţi pentru a-şi alege reprezentanţii la primul Congres al Românilor de Pretutindeni. La Guidonia, pe 18 octombrie, a IV-a întâlnire .


Guidonia

Românii din Italia sunt pregatiţi să îşi aleagă reprezentanţii la primul Congres al Românilor de Pretutindeni, prevăzut pentru 29-30 noiembrie 2014 şi organizat de Parlamentul  României şi Ministerul Afacerilor Externe, însă contestă metodologia propusă de DPRP şi cere reprogramarea Congresului. În acest scop, Comitetul ad-hoc constituit în luna septembrie la Roma, va monitoriza alegerea persoanelor care vor pleca la Bucureşti.

Comitetul ad-hoc este o iniţiativa apolitică şi independentă a mai multor membri ai societăţii civile româneşti din Italia care a luat startul la Roma şi a continuat la Bologna şi Torino.

Urmează,  în data de 18 octombrie 2014, începând cu ora 9, a IV-a întâlnire organizată  la Guidonia (Roma). Comitetul ad-hoc este deschis, oricine putând adera şi particpa la întâlnirile organizate de membrii acestuia.

Adresa  locaţiei din Guidonia, unde va avea loc întâlnirea,  va fi comunicată direct celor interesați, prin email sau sms.  Pentru informații ulterioare, sunaţi la  mobil nr. 327 5310080, d-na prof. Gianina Ina Ghiuță.

Vă rugăm să confirmați participarea prin email la: candidati@congres@gmail.com.

 

Comitetul ad-hoc Italia
e-mail: candidati@congres@gmail.com

Guidonia

Comunicat de presă

In data de 9 septembrie 2014 s-a constituit la Roma Comitetul ad-hoc de lucru pentru organizarea alegerilor independente privind reprezentanţii românilor din Italia la Congresul de la Bucureşti. La întâlnirea de la Roma au participat peste 30 de preşedinţi de asociaţii din mai multe regiuni ale Italiei. Evenimentul a fost găzduit de patronatul “50&più ENASCO” din Roma cu sprijinul profesorului Ferdinando Crociani Baglioni.

Iniţiativa apolitică şi independentă a mai multor membri ai societăţii civile româneşti din Italia a luat startul la Roma şi a continuat la Bologna (14 septembrie 2014) şi Torino (21 septembrie 2014). În acest fel, întâlnirile au dat ocazia tuturor românilor să îşi exprime părerile privind proprii reprezentanţi. În cadrul dezbaterilor s-a discutat despre posibile metode pentru organizarea alegerilor sub semnul transparenţei şi al imparţialităţii. Comitetul de lucru din care fac parte asociaţii din regiunea Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia şi Piemonte şi-a arătat disponiblitatea de a susţine persoane “capabile şi pregătite, implicate în acţiuni de binefacere în folosul comunităţii româneşti din Italia”. Deasemenea, membrii socieţăţii civile reunite au concordat profilul reprezentantului liber ales care va duce în faţa autorităţilor de la Bucureşti doleanţele şi situaţia reală cu care se confruntă românii din Italia. Acesta va fi un bun cunoscător al problemelor românilor din Peninsulă, stăpâneşte o bază juridică internaţională, nu are antecedente penale şi nici afinităţi politice. Pot fi alesi exclusiv cetateni romani cu resedinta sau domiciliul in Italia. La alte condiţii de adaugă şi vărsta minimă de 25 de ani.

În ceea ce priveşte metodologia alegerilor, au fost propuse varianta votului cu ajutorul Internetului dar şi crearea unor spaţii indipendente pe lângă secţiile de votare din Italia puse la dispoziţie în timpul alegerilor prezidenţiale în data de 2 noiembrie 2014. Metoda votului on-line însă, are o acoperire totală şi dă posibilitatea oricărui român să îşi exprime preferinţele. Posibilii reprezentanţi care se încadrează în condiţiile de mai sus pot fi propuşi de către oricine . În urma propunerilor se va alcătui o listă a cadidaţilor şi va câştiga persoana cu cele mai multe voturi pentru fiecare regiune. Fiecare votant se va identifica prin CNP, cod fiscal italian şi data naşterii. De asemenea, prin sondaj, vor fi contactati telefonic cel putin 10% dintre votanţi pentru confirmarea identităţii. În acest fel evoluţia voturilor va putea fi urmarită în direct, on-line. Timpul de desfăşurare al etapei de vot va fi de 7 zile.

Comitetul ad hoc al comunității a mai decis să ceară autorităților competente reprogramarea Congresului la o dată care să asigure un termen de cel puțin 3 luni între publicarea oficială a metodologiei și desfășurarea lucrărilor și elaborarea unei noi metodologii care să țină cont de sugestiile care vor veni din partea societății civile și care să fie supusă unei dezbateri publice pentru o perioadă de cel puțin 14 zile.  

logodiaspora

Comitetul ad-hoc, participanții la întâlnirea de la Roma, 9 septembrie 2014:

  • Bălănici Felicia, As. “Italia-Romania: Futuro Insieme”,Roma
  • Benzar Florin Cristian, As. “Europa”, Latina
  • Bogdan Maria, As. “Badante indipendente”, Roma
  • Briciu Dorin Adrian, As. “Europa”, Sezze – Latina
  • Chican Cristina, Comunitatea Ortodoxă Română din Italia, Roma
  • Cojocea Leontin, As. “ CNCRI ”, Siena, Toscana
  • Coman Dorin, As. “Dacia Felix”, Roma
  • Costache Dănuƫ, Roma
  • Cristea Mioara Moraru, As. Pro Patria, Roma
  • Crociani Baglioni Farcaş Simona Cecilia, As. “IRFI”, Viterbo
  • Crociani Baglioni Fernando, journalist Roma
  • Dohan Constantin, Roma
  • Dumitru Ion, As. “Partida Romilor Pro Europa”, Roma
  • Enii Liviu, ataşat comunităţi româneşti şi culte – Ambasada României în Italia – observator
  • Farcaş Anton, As. “Italia-Romania: Futuro Insieme”, Grosseto
  • Mihai Anca, journalist Roma
  • Mihalache Dana Ioana, As. “Spirit Românesc”, Roma
  • Mitrică Monica, As. “Vocea Românilor”, Roma
  • Moisa Ioan, Roma
  • Moisa Lidia, Centrul Transfrontalier de Conexiune, Roma
  • Neacşu Alexandru, As. “Ulpia Traiana Romana”, Roma
  • Oancea Diana, As. “Spirit Românesc”, Roma
  • Panica Alina, Roma
  • Pîrjolea Gabriel, Consilier local la Riano
  • Postelnicu Elena, jurnalist – Radio România Actualităţi – observator
  • Preot Popa Ştefan, Arhimandrit, Biserica Ortodoxă Română din Italia, Roma
  • Prundeanu Lorenzo Iulian, As. “Hora Unirii”, Gosseto
  • Pufu Ovidiu, ataşat de presă – Ambasada României în Italia – observator
  • Scorţanu Carmen, As. “Stindardul Geto-Dacic”, Parma
  • Sinca Mihaela, As. “Urmaşii lui Neagoe Basarab”, Roma
  • Şorici Constantin, As. Părinţilor Români din Italia”, Roma
  • Stănăşel Claudiu, Prato
  • Stănăşel Ştefan, As. “CNCRI”, Prato
  • Stoleriu Gheorghe, As. “Rapsodia”, Ferentino
  • Terteleac Eugen, As.”ARI”, Roma
  • Trifan Laurenƫiu, As. “Români din Roma”, Roma
  • Vasile Bianca Mihaela, Grupul vocal “Arpeggio” As. “IRFI”, Pomezia
  • Vasile Simona, Grupul vocal “Arpeggio” As. “IRFI”, Pomezia.

 

Comitetul ad-hoc, participanții la întâlnirea de la Bologna, 14 septembrie 2014:

 

  • Albu Elena Rodica, Bologna
  • Badea Alexandru Mihai, Bologna
  • Bălăneanu Cristian Marius, Bologna
  • Bucura Elena, As. “CNCRI”, Firenze
  • Cojocea Leontin, As. “CNCRI”, Siena
  • Corina Pop, Bologna
  • Guraliuc Doina-Iulia, Bologna
  • Istrate Cristina, As. “FART”, Firenze
  • Molnar Emilia Mihaela, As. “Betania”, Bologna
  • Molnar Mihai, As. “Betania”, Bologna
  • Niculae Magda Gabriela, Bologna
  • Orbeci Marian Cătălin, Bologna
  • Păuleț Constantin, As. “Betania”, Bologna
  • Radu Iulia, As. “Betania”, Bologna
  • Scorţanu Carmen, As. “Stindardul Geto-Dacic”, Parma
  • Scurtu Petru, As. “CNCRI”, Siena
  • Vasile Șimon, As. “Betania”, Bologna
  • Vlass Daniela Elena, As. “Sindicato Immigrati”, Ravenna
  • Vlass Leontin, As. “Sindicato Immigrati”, Ravenna.

Bologna

 

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Comitetul ad-hoc, participanții la întâlnirea de la Torino, 21 septembrie 2014:

 

  • Borcea Catalin, As. “Valahia”, Volpiano
  • Boroianu Maria Iulia, As. “Ovidio”, Chieri
  • Calapareanu Dorin, Pavarolo
  • Ceauş Elena Simona, “Forum delle Comunità Straniere in Italia”, Varese
  • Cioata Burduja Elisabeta, “Centrul de Cultură şi Tradiţie Românească”, Torino
  • Ciuraru Stefan, Settimo Torinese
  • Cojocea Leontin, As. “CNCRI”, Siena
  • Constantin Carmen, As. “Flacăra”, Torino
  • Cristea Petre, As. “Flacăra”, Torino
  • Enescu Luciana, As. “Flacăra”, Torino
  • Gaiţă Cristian, “Ora”, Torino
  • Goran Alexandra, “PDL Diaspora”, Torino
  • Iacob Jeni, As. “Valahia”, Volpiano
  • Igescu Cristian, As. “UDRI”, Torino
  • Luntraru Titi, “Forum delle Comunità Straniere in Italia”, Milano
  • Lupu Daniel, Torino
  • Mezei Ştefan, As. “Ovidio”, Castiglione Torinese
  • Miriţă Aurelia, As. “Frăţia”, Torino
  • Moreanu Mihaela, Torino
  • Munteanu Valentina, Torino
  • Pascal Valentina Mihaela, Torino
  • Popescu Romulus, Milano
  • Raica Gheorghe, As. “UDRI”, Alessandria
  • Sclearenco Alexandra, Milano
  • Scorţanu Carmen, As. “Stindardul Geto-Dacic”, Parma
  • Stănăşel Ştefan, As. “CNCRI”, Prato
  • Stoica Anisoara, Torino
  • Trisca Carmen, Torino
  • Tutuianu Ciprian, Carmagnola
  • Vîlcu Eugen, Torino.

Torino

 

 

Roma, 2 octombrie 2014

Biroul de presă al Comitetului ad-hoc

E-mail: candidati.congres@gmail.com

Niţă Pitpalac cu famelia în Evropa


Personajul Niţă Pitpalac, care a prins atât de bine la public încât o vreme a reprezentat un clişeu al românului simpatic, familist, oportunist, incult, necivilizat, plin de viaţă, amator de mici şi bere– un adevărat prototip al mai celebrului Mitică, este conturat în trei cărţi- ipostaze umoristice cu mare succes la public: prin Europa, la Londra şi la Karlsbad. Celebre în epocă au fost şi alte două cărţi ale autorului, Când era bunica fată…, şi Doamna e geloasă.

Revenind la Niţă Pitpalac cu famelia în Evropa, o carte destul de rară astăzi dar de mare audienţă în anii de început ai veacului XX- a avut cel puţin trei ediţii după informaţiile furnizate de prietenul Google, ultima în 1946, vom spune că este un roman umoristico-satiric, cu o puternică tentă autoironică la adresa bucureşteanului tipic. Autorul îl poartă, în ritm alert, prin Occidentul civilizat şi îl pune în situaţii comice, penibile, etc. care dau farmec şi prospeţime naraţiunii. Soţia şi cei doi copii contribuie din plin la situaţiile hazlii prin care trece familia peste hotare, dar toţi reuşesc să depăşească chiar şi cele mai stânjenitoare situaţii cu seninătate şi umor. Dincolo de povestea în sine, autorul schiţează destul de convingător o serie de clişee existente atunci cu privire la unguri, nemţi şi francezi, stereotipuri care mai dăinuie şi astăzi în zona etno-imaginarului popular. Referitor la imaginea de sine a românului, aşa cum răzbate ea din perspectiva familiei Pitpalac, vom constata că ea nu s-a schimbat esenţial în cei aprox. 100 de ani care au trecut şi dacă urmărim programele televiziunilor din această perspectivă vom constata că ea nu s-a îmbunătăţit, ci chiar s-a erodat în ultimii ani, până la un nivel ce devine periculos pentru identitatea naţională.

via Niţă Pitpalac cu famelia în Evropa.

Milano, “E se torna la voce…” il nuovo singolo dei JALISSE per la Fondazione Mike Bongiorno


Grande successo lo scorso  27 marzo 2013 per i Jalisse e la Fondazione Mike Bongiorno che hanno inaugurato la sala prove Scuole dell’Allegria al carcere San Vittore a Milano.

 

 

 

 

Lola Ponce, Scuola e Jalisse

 

 

Realizzato uno showcase dove i Jalisse insieme ad alcuni detenuti hanno suonato brani di Vasco, Ligabue ed inediti, di fronte a circa 100 reclusi, alla famiglia del grande Mike Bongiorno e agli agenti della Polizia Penitenziaria con gli educatori. Presentato in anteprima alla stampa il prossimo singolo del duo dal titolo “E se torna la voce” scritto da Maurizio Fabrizio, Jalisse e Silvano Tognetti che farà da raccolta fondi per la Fondazione stessa.

 

Il brano colonna sonora dello spot “Casa Allegria”

 

racconta l’esperienza del duo al carcere San Vittore a Milano

 

 

Mentre arrivano consensi per il nuovo singolo e videoclip “Tra Rose e Cielo”, scritto dal poeta italo-iracheno Younis Tawfik, in promozione in Iraq, Serbia, radio straniere e locali italiane, Alessandra e Fabio (duo Jalisse) stanno lavorando a una importante collaborazione con la Fondazione Mike Bongiorno e la Scuola Allegria.

 

 

 

Entro i primi di Aprile il duo Jalisse presenterà alle radio il nuovo singolo dal titolo “E se torna la voce…”, che racconta la storia di una detenuta alla vigilia del suo rilascio, ora più che mai consapevole dei propri sbagli, fermamente convinta di voler “girare pagina”  per iniziare una vita migliore.

 

Il brano è stato scritto da Maurizio Fabrizio, Alessandra Drusian, Fabio Ricci e Silvano Tognetti; il testo è ispirato all’esperienza del duo che da Ottobre 2012 ha incontrato e lavorato con i detenuti della Casa Circondariale San Vittore di Milano, con la finalità di progettare e realizzare iniziative musicali ideate proprio dalla Fondazione stessa.

 

 

 

In occasione dell’evento di mercoledì 27 marzo alle ore 14 si celebrerà l’inaugurazione ufficiale della Scuola Allegria del carcere di San Vittore.

 

I detenuti, protagonisti ufficiali dell’evento,  si esibiranno in un concerto canoro/musicale,  proponendo brani sia autobiografici e inediti, sia editi, tratti dal repertorio musicale nazionale e internazionale. Unitamente all’esibizione dei detenuti, i Jalisse porteranno il loro contributo artistico cantando la celebre canzone “Fiumi di parole”, canzone vincitrice del Festival di Sanremo 1997 (edizione condotta da Mike Bongiorno).

 

 

 

Le royalties di vendita del brano “E se torna la voce” saranno devolute per la raccolta fondi della Fondazione Mike Bongiorno; il brano è acquistabile online e sarà inserito nell’album in lavorazione, registrato e mixato a Praga, la cui uscita è prevista per la primavera del 2013.  Nell’album sono presenti importanti collaborazioni internazionali: Michal David, Davide Mattioli, Andrea Andrei, Jarek Simek ed Helena Vondrackova, stars della Repubblica Ceca e dell’Europa dell’Est.

 

 

 

 

 

Fiumi di parole

Fiumi di parole (Photo credit: Wikipedia)

 

Biografia consultabile su:

 

http://issuu.com/jalisseduo/docs/scheda_jalisse_genn2013_compl

 

Official web

 

http://www.jalisse.it

 

 

 

Produzione Tregatti Music Record e Siebenpunkt Verlags Gmbh

 

Artisti www.jalisse.itFacebook ufficiale: Jalisse duo e Jalisse Official

 

Produzione http://jalisseduo.wordpress.com

 

Area Scuole  http://artistinellescuole.wordpress.com

 

Promo Radio/Tv UnTopoPress: tregattiproduzioni@gmail.com

 

Contatto Skype: tregattipm – Contatto cell. 3338608783

 

Booking Italia UnTopoPress tregattiproduzioni@gmail.com

 

Internazionale Siebenpunkt Verlags Gmbhmanuel.schimansky@siebenpunkt.com

 

tel 0049892023194

 

 

Vedi Comunica stampa della Fondazione Mike Bongiorno: 15.03.2013 cs S.Vittore