Roma, Senato della Repubblica: grande successo per “Un Nuovo Umanesimo in Europa”. Comunicato stampa.


COMUNICATO STAMPA

Giornata di studio e riflessione su “Un Nuovo Umanesimo in Europa”

Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva

Piazza della Minerva, 38 – 00186 Roma

Venerdì, 10 marzo 2023 si tenuta, a Roma, la conferenza “Un Nuovo Umanesimo in Europa”, su iniziativa del Senatore Mario Occhiuto e organizzata in collaborazione con le Associazioni IRFI “Italia Romania Futuro Insieme”, l’Anno Marguttiano e  “Human 4 Human” Association. L’evento  ha beneficiato  dalla partecipazione di 25 studiosi, artisti e attivisti italiani, romeni, ucraini, turchi, palestinesi, russi, moldavi, bulgari, africani e bosniaci che hanno contribuito con riflessioni e proposte concrete in merito al tema.

La conferenza nasce con l’obiettivo di riflettere sulle sfide che l’Europa deve affrontare in un’epoca di cambiamento profondo e di incertezza. L’umanesimo, inteso come filosofia e come stile di vita che mette al centro la dignità umana e il bene comune, può offrire un importante contributo per affrontare tali sfide e costruire una società più giusta, solidale, sussidiaria e creativa.

I lavori, moderati dalla giornalista romena Anca A. Mihai,  sono stati inaugurati dal Prof. Ing. Gianni Cara, Presidente dell’Università Internazionale per la Pace di Roma. Il professore ha parlato delle prospettive future che l’istituzione che egli rappresenta offre all’umanità attraverso il Master in Diritto e applicazioni spaziali: prospettive  e benefici futuri. A seguire, il prof. Luigi Troiani, docente di Relazioni Internazionali alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino “Angelicum”, ha ricordato che “è tempo che la cultura, le religioni, le idee tornino a condizionare lo spadroneggiamento dei troppo potenti e dei troppo ricchi, per condurli verso quell’umanesimo integrale auspicato da J. Maritain”.

Il conte Prof. Fernando Crociani Baglioni noto storico, giornalista e sociologo ha contestualizzato dal punto di vista storico, le radici cristiane dell’Europa sottolineando la necessità di ricordarle mentre si cerca la strada verso un futuro più giusto. A completare tale prospettiva è stata la sociologa Contessa Simona Cecilia Crociani Baglioni Farcas, presidente dell’Associazione Italia Romania Futuro Insiemela quale ha evidenziato come alla politica “manchi l’anima” e si debba far presto a ritrovarla. Suor Kornelia Halyna Zhupnyk dell’Ordine delle Suore di San Basilio Magno e dottoranda in Antropologia teologica al Teresianum di Roma ha evidenziato come senza la Verità, non esiste pace interiore o esteriore e che viviamo in un’epoca “post-verità”. La prof.ssa Aurora Martin del Pontificio Istituto Orientale, ha fato notare la similitudine tra “umanesimo” e “woman”, un gioco di parole per introdurre come tema di riflessione l’urgente bisogno di parità di genere se si vuole vivere in una società più equa. Dall’altro canto, il giornalista Corrado Giustiniani ha affrontato tre temi riconducibili all’attualità: l’accoglienza italiana ed europea ai rifugiati, la legge di cittadinanza che penalizza i figli degli immigrati nati in Italia e la situazione dei migranti economici. L’attivista per il dialogo interculturale turco, Mustafà Cenap Aydin ha ricordato il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, noto anche comeDichiarazione di Abu Dhabi, l’accordo siglato nel 2019 da papa Francesco e dal Grande Imam  al-Azhar Ahmad al-Tayyib, come base di partenza per un nuovo umanesimo. L’imprenditrice turistica di origini moldave, Ludmila Posiletcaia, l’unica donna straniera membro dell’Associazione SKAL International Roma, ha sottolineato come i viaggi siano portatori di scambi culturali, un continuo dare e ricevere e, ognuno di noi sia ambasciatore della propria cultura. Il Prof. Aodi Foad, Presidente AMSI Medici Stranieri in Italia ha portato in discussione la difficoltà che l’Italia ha di valorizzare l’immigrazione qualificata e la necessità di mantenere aperto un dialogo tra professionisti e istituzioni, in quanto, “l’integrazione – come il dialogo – si fa sempre in due”. L’avvocato Fabio Maria Galiani ha precisato che “la solidarietà e il nuovo umanesimo passano necessariamente per l’irrilevanza della cittadinanza e l’abolizione delle frontiere”. Dalla Sala Capitolare, l’avvocato ha colto l’occasione per lanciare “un appello per la formazione di una Commissione permanente del Senato per i diritti umani. La direttrice della scuola ucraina di Roma, “Prestigio”, Tetyana Tarasenko, ha raccontato l’esperienza di affrontare, da un giorno all’altro, l’emergenza dei profughi ucraini allo scoppio della guerra, nel 2022. L’intervento si è concluso con un minuto di silenzio per tutte le vittime ucraine e russe e di tutti i conflitti in atto nel mondo, esprimendo solidarietà a tutti i popoli che soffrono a causa dei conflitti stessi, dei disastri naturali in questo periodo storico. L’unico giornalista ceco-slovacco accreditato presso la Santa Sede, Bohumil Petrik, ha illustrato come un nuovo umanesimo sia, in realtà, il vecchio con “il bisogno dell’antico triumvirato: la filosofia greca, diritto romano e l’etica cristiana”.

La prima sessione della Giornata di studio e riflessione su “Un Nuovo Umanesimo in Europa” si è conclusa con l’intervento dell’esperta in diritti umani e cooperazione internazionale, Fatima Neimarlija, presidente della Comunità bosniaca a Roma, “Bosnia nel cuore”. Ricordando gli orrori del genocidio di Srebrenica, sotto “gli occhi indifferenti dell’Europa di trent’anni fa”.

Nella seconda sessione, il sociologo Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni, aprendo i lavori, ha ricordato che “l’Europa è una realtà di 500 milioni di cittadini”, aspetto importante da tenere conto nelle analisi. La seconda parte del convegno è stata dedicata al contributo che l’arte nella sua complessità di espressione può offrire per mettere al centro la dignità umana e il bene comune.

La scrittrice russa Iana Nekrassova, attraverso la pubblicazione del libro «Fedor Sabašnikov e «Il Codice sul volo» di Leonardo da Vinci», nel suo racconto ha voluto dimostrare come “ciascuno di noi, individualmente, può vivere il proprio rinascimento, l’importante è seguire il proprio ideale, il cuore e il proprio intuito”. L’artista e drammaturgo bulgara Isabel Russinova ha scelto di portare in discussione, come esempio di umanesimo, la scrittrice italiana Christine de Pizan, citando la più famosa delle poesie, Seulete sui (Sono sola).La Vice-Presidente dell’Associazione Internazionale di Diritto Pontificio Sanctus Benedictus Patronis Europae, Dott.ssa Caterina Comino, ha concorso i lavori con l’approfondimento della Regola di San Benedetto basata sui tre precetti fondamentali: il silenzio, l’umiltà, l’obbedienza. A seguire, l’artista Oana A. Costiuc Poleacec ha scelto di raffigurare il volto della donna come simbolo dell’espressione di colore, riflessione e vita. La storica dell’arte della Chiesa Prof.ssa Cristina Mandosi ha salutato l’iniziativa degli organizzatori di coinvolgere studiosi di varie nazionalità che vivono in Italia per parlare del futuro europeo nonostante esse siano nate fuori dei confini classici dell’Europa. L’umanista scrittrice Mandosi, è esperta di scienze della comunicazione e direttrice artistica dell’Anno Marguttiano, un’iniziativa del dialogo interculturale nel nome dell’arte. Come contributo ai lavori dalla Russia, è stata invitata a parlare la scrittrice Baronessa Elena Stepanoff-Scammacca del Murgo la quale ha presentato uno dei suoi libri sui Conti Ludolf e il potere della diplomazia nella costruzione dell’umanesimo. A suo turno, la musicista Michaela Schefer già responsabile per i progetti internazionali della RAI, Radio Televisione Italiana,ha menzionato l’importanza della musica come linguaggio universale e, soprattutto, come un’essenziale eredità per i giovani. La poetessa moldava Dott.ssa Tatiana Ciobanu, tra i tanti spunti interessanti, si è spesa per assicurare che la sua Patria torni ad essere terra romena attraverso una pacifica riunificazione.

Non si può progettare il futuro senza includere le risorse finanziarie e l’economista Chiara Subrizi ha portato la testimonianza del movimento Economy of Francesco, ispirato alla missione di San Francesco d’Assisi che riunisce giovani imprenditori, economisti e attivisti per costruire un’economia più inclusiva dei poveri nel mondo. Sempre di equilibri, stavolta energetici ha parlato la naturopata Magda Arama con il messaggio che “l’armonia interiore genera armonia esteriore”. I lavori si sono conclusi con la benedizione del S.E. il Vescovo anglicano Luis Miguel Perea Castrillón.

Durante il programma, l’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX rappresentato dal conte Crociani Baglioni, ha consegnato diplomi di accademico benemerito a Tetyana Tarasenko, Caterina Comino, Cristina Mandosi e Tatiana Ciobanu.

La conferenza è stata onorata dalla presenza del primo Segretario dell’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Dott.ssa Corina Lefter.

I lavori del convegno sono stati trasmessi in diretta streaming e sono visibili al link https://webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato Italiano https://www.youtube.com/user/SenatoItaliano. In alternativa, gli archivi possono essere consultati al seguente link: https://www.radioradicale.it/scheda/692560/un-nuovo-umanesimo-in-europa

Ufficio Stampa

 Human4Human Association

Contatti: convegno10marzo2023@gmail.com

 Tel +39.3493452268

La Dott.ssa Corina Lefter dell’Ambasciata di Romania in Italia ha onorato la Giornata di studi e dialogo per “Un Nuovo Umanesimo in Europa” con la sua presenza, intrattenendosi con i relatori e i partecipanti.
Prof. Luigi Troiani, Docente di Relazioni Internazionali
La Dott.ssa Corina Lefter Primo Segretario dell’Ambasciata di Romania in Italia ha onorato la Giornata di studi e dialogo per “Un Nuovo Umanesimo in Europa” con la sua presenza, intrattenendosi con i relatori e i partecipanti.

Roma, 10 Marzo: “Nuovo Umanesimo in Europa”. Giornata di studi al Senato della Repubblica


Su iniziativa del Senatore Mario Occhiuto, IRFI – Italia Romania Futuro Insieme in collaborazione con Human4Human Association, organizzano la

Giornata di studi e riflessione su un “Nuovo Umanesimo in Europa”

Roma, 10 marzo 2023, ore 10 – 19

Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva

 Piazza della Minerva, 38 – 00186 Roma

La Giornata interdisciplinare è dedicata al confronto tra intellettuali, studiosi, artisti, scrittori e membri della società civile internazionale, per il ripristino dei valori fondanti dell’Europa, in cui si ritrovino e valorizzino le radici giudaico-cristiane che ne costituiscono l’essenza storica, giuridica e morale. Con contributi dalle scienze, l’arte, la cultura, la comunicazione: storiche, relazioni internazionali, economiche, sociali ed umane etc. Al fine di rimettere al centro della politica – quale “forma più alta di carità” –  il futuro della Patria europea comune. Interverranno personalità italiane, romene, bulgare, ceche, slovacche, moldave, ucraine, russe, bosniache, turche, africane.

I lavori della Giornata saranno trasmessi in diretta streaming al link https://webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato Italiano https://www.youtube.com/user/SenatoItaliano

N.B. “Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità di chi li esprime”.

“L’accesso alla sala è consentito con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta.

“I giornalisti, i fotoreporter (comunicando nome, cognome, luogo e data di nascita, testata giornalistica e numero di tessera dell’Ordine) e gli ospiti devono accreditarsi scrivendo a: convegno10marzo2023@gmail.com

Maggiori informazioni:

Ufficio Stampa

Anca A. Mihai

Human4Human Association

convegno10marzo2023@gmail.com

Roma, il Seminario Maggiore di Iasi, in pellegrinaggio di fede, sulle tracce di Pietro


Pubblichiamo l’articolo di Claudiu Ciasăr, in traduzione italiana, pubblicato in originale sul sito ufficiale dell’Istituto Teologico “San Giuseppe”, di Iași (Romania): Institutul Teologic „Sf. Iosif” din Iași http://www.itrciasi.ro/index.php/evenimente/pelerinajul-credintei-la-roma-10-16-februarie

“Dal 10 al 16 febbraio, i seminaristi dell’Istituto Teologico “San Giuseppe” di Iasi, accompagnati dalla squadra di formatori del seminario e da alcuni sacerdoti professori, hanno compiuto un pellegrinaggio a Roma per rafforzare la loro fede e il loro legame con il successore di Pietro, il Pontefice.
L’itinerario è iniziato venerdì 10 febbraio nella cappella del nostro seminario, dove abbiamo pregato Dio di benedirci affinché questo viaggio porti frutto nella nostra vita. A Roma abbiamo alloggiato a Villa Letizia, vicino a Via Aurelia.
L’11 febbraio abbiamo visitato i luoghi più importanti di Roma. Il nostro pellegrinaggio è iniziato a Piazza Navona, da qui ci siamo spostati verso la chiesa di Santa Maria in Vallicella, luogo di sepoltura di San Filippo Neri, chiamato anche “il santo della gioia”. Ci siamo poi fermati a Largo di Torre Argentina. Abbiamo poi ammirato la Chiesa del Gesù, dove è sepolto Sant’Ignazio di Loyola e dove si trova la mano destra di San Francesco Saverio, che secondo la tradizione ha battezzato settecentomila persone. Il nostro itinerario è proseguito verso Piazza Venezia, dove si trovano la Colonna Traiana, testimonianza delle battaglie combattute tra Daci e Romani, e il Campidoglio. Ci siamo poi fermati alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano, recitando la preghiera dell’Angelus. Abbiamo pranzato all’Irish College, dove abbiamo incontrato diversi studenti sacerdoti. Dopo pranzo, abbiamo visitato la Basilica di San Clemente, luogo di sepoltura di San Clemente Romano e di San Cirillo, apostolo dei popoli slavi. Ci siamo fermati al Colosseo, un luogo macchiato dal sangue dei martiri. Abbiamo visitato la Pontificia Università Gregoriana, la Fontana di Trevi e la chiesa di S. Pietro. Abbiamo ammirato il famoso dipinto di Caravaggio della “Chiamata di Matteo”. Ci siamo fermati al Pantheon, dove ci siamo riuniti intorno all’altare per ringraziare Dio per il meraviglioso dono della fede. Dopo la Messa, abbiamo visitato la chiesa di Santa Maria sopra Minerva, che ospita la tomba di Santa Caterina da Siena.
Il terzo giorno, il 12 febbraio, abbiamo visitato la Basilica di San Pietro in Vaticano, il cuore della Chiesa cattolica. Qui abbiamo ammirato la “Pietà” di Michelangelo, abbiamo pregato nella cripta dove sono sepolti i papi e siamo saliti sulla cupola della basilica, da cui si gode una splendida vista su Roma. Abbiamo recitato la preghiera dell’Angelus con il Santo Padre e le persone presenti nella piazza. Dopo pranzo abbiamo assistito alla Santa Messa nella chiesa “San Vitale”, insieme a una delle comunità romene di Roma, che ci ha offerto la cena, ma soprattutto una bella testimonianza di fede.

Il quarto giorno, 13 febbraio, visitammo l’Abbazia di Montecassino, fondata da San Benedetto, patrono del monachesimo occidentale. Dopo aver offerto al Padre Celeste il sacrificio del Figlio nello Spirito Santo nella cappella dell’abbazia, abbiamo fatto una visita con una guida professionista, esaminando la storia travagliata del monastero. Dopo pranzo, ci siamo recati ad Aquino, il luogo di nascita di San Tommaso, uno dei più grandi pilastri della teologia della Chiesa cattolica. In serata, ci siamo inginocchiati davanti al Salvatore presente nella Santa Messa nella chiesa della comunità rumena di Cesano, una comunità piena di vita e di fede. E ringraziamo tutti per la grande generosità mostrata, offrendoci la cena.
Il giorno successivo, 14 febbraio, abbiamo iniziato con una visita alla Pontificia Università Lateranense, a cui il nostro Istituto è affiliato. In seguito, abbiamo visitato il battistero, ma anche la basilica di San Giovanni in Laterano, considerata la madre di tutte le chiese. S.E. Benoni Ambăruș, vescovo ausiliare della diocesi di Roma, è stata la nostra guida al Seminario Romano Maggiore. Abbiamo visitato la basilica di “Santa Maria Maggiore”, ammirando la reliquia della mangiatoia di Gesù, pregando sull’icona della Beata Vergine Maria “Salus Populi Romani” e celebrando il sacrificio eucaristico nella Cappella Sistina della basilica. Dopo il pranzo al Collegio Lombardo ci siamo diretti alla Basilica di San Paolo fuori le mura, pregando sulla tomba dell’Apostolo delle Genti. Poi abbiamo visitato la chiesa del Quo vadis e, guidati da una guida professionista, abbiamo visto le catacombe di San Calisto, dove abbiamo capito la verità della massima di Tertulliano: “Sanguis martyrum semen christianorum” (Il sangue dei martiri è il seme dei cristiani).
Il penultimo giorno, il 15 febbraio, abbiamo partecipato all’udienza generale del mercoledì, con Papa Francesco, il momento più alto del nostro pellegrinaggio. Ci siamo resi conto di quanto fosse importante la comunione con la Cattedra di Pietro. Siamo stati felici che il Papa sia venuto nel nostro gruppo e che abbiamo potuto fare una foto con lui. In questo evento non è mancata la bandiera romena. Da parte nostra, il nostro vescovo Iosif Păuleț e il p. Rettore Ștefan Lupu hanno offerto a Papa Francesco un’icona della Madre di Dio di Cacica, un libro con la storia del seminario e la storia delle comunità cattoliche in Moldavia, oltre agli ultimi numeri della rivista Dialog teologic. Dopo l’udienza abbiamo celebrato il sacrificio eucaristico nella Basilica “San Pietro” in ringraziamento per questi momenti di grazia.

Il nostro pellegrinaggio si è concluso il 16 febbraio nella cappella del nostro Seminario, ringraziando Dio per questi momenti di grazia e chiedendo a Lui che questo itinerario porti frutto nella nostra vita. È stato un pellegrinaggio molto ben organizzato, con un programma molto equilibrato e bello.
Ringraziamo Dio per questi giorni pieni di grazia e per il successo di questo pellegrinaggio. Ringraziamo P. Iosif Păuleț, vescovo di Iași, il rettore P. Ștefan Lupu, i padri spirituali P. Cristinel Fodor e P. Ionuț Eremia Imbrișcă, i formatori P. Cristian Bîrnat, P. Gabriel Iulian Robu e P. Alexandru Roca, per l’insegnamento che ci hanno dato. Alexandru Roca, ai padri insegnanti, nonché a p. Isidor Iacovici e p. Isidor Mârț, alle comunità romene di Roma e Cesano, ai sacerdoti romeni che studiano a Roma, ai collegi romani e a tutti i benefattori che hanno reso possibile questo pellegrinaggio.

Processione in uscita dalla Santa Messa – Basilica di San Vitale, Roma.

Vorrei concludere con la preghiera che ci ha accompagnato in questo pellegrinaggio: Dio onnipotente, che con la forza dello Spirito Santo hai inviato il tuo Verbo a portare la buona novella ai poveri, concedi che, con gli occhi fissi su di Lui, possiamo sempre vivere nell’amore sincero come araldi e testimoni del suo Vangelo in tutto il mondo. Concedi che, in mezzo alle turbolenze del mondo, la Tua Chiesa, che hai fondato sulla roccia con la professione di fede dell’apostolo Pietro, non sia turbata. Per intercessione degli apostoli Pietro e Paolo, dei santi papi e martiri e di tutti i santi che hanno testimoniato una vita santa a Roma, vieni in nostro aiuto, rafforzaci nel cammino della nostra vocazione, affinché possiamo compiere la tua volontà in ogni cosa e giungere alla contemplazione della tua immagine nel cielo. Per Cristo, nostro Signore. Amen.


Claudio Ciasăr

Seminario Maggiore, con i vescovi di Iasi.

Școala de vară ”Eugeniu Coșeriu”, Ediția a VI-a, online, 1-8 Septembrie 2022


Universitatea Babeș-Bolyai din Cluj-Napoca, Facultatea de Litere, organizează, în perioada 1 – 8 septembrie 2022, Şcoala de vară online Actualitatea concepției lui Eugeniu Coşeriu. Ediția a VI-a.

La deschiderea oficială a Școlii de vară Actualitatea concepției lui Eugeniu Coșeriu, Joi, 1 Septembrie 2022, va avea loc prezentarea bursierilor și a participanților. Vor interveni Lucia Cifor, Universitatea Al. Ioan Cuza din Iași cu ”Aspecte ale deontologiei culturii la Eugeniu Coșeriu”, Johannes Kabatek și Cristina Bleorțu, Universitatea din Zürich, Elveția, despre ”Proiectul Über den Strukturalismus hinaus“ – Briefe an Eugenio Coseriu und die Geschichte der Linguistik im 20. Jahrhundert (Swiss National Science Foundation, Fundaţia Naţională de Ştiinţă din Elveţia)”. Și, Eugenia Bojoga, Universitatea Babeș-Bolyai din Cluj-Napoca, despre ”Receptarea operei lui Eugeniu Coșeriu în câteva țări slave: Bulgaria, Federația Rusă, Croația”.
Vineri, 2 septembrie, Araceli López Serena, Universitatea din Sevilla, Spania, despre ”La interrelación entre lingüística y filosofía en Sincronía, diacronía e historia de Eugenio Coseriu”. Oscar Loureda Lamas, Universitatea din Heidelberg, Germania, despre ”Eugenio Coseriu y el estudio del discurso, hoy”. Dina Vîlcu, Universitatea Babeș-Bolyai din Cluj-Napoca, despre ”Elementul religios în limbajul Revoluției din 1989 din perspectiva funcțiilor evocative”. Și Manuel Casado Velarde, Universitatea din Navarra, Spania, despre ”Eugenio Coseriu y Tzvetan Todorov: dos versiones concordantes sobre el discurso”.
Sâmbătă, 3 septembrie 2022, vor interveni Manuela Nevaci, Universitatea din București, Institutul de Lingvistică ”I. Iordan – Al. Rosetti”, Academia Română, despre ”Eugeniu Coșeriu și dialectele limbii române”. Și Cornel Vîlcu, Universitatea Babeș-Bolyai din Cluj-Napoca, despre ”Săritura peste cal – pentru o altă teorie a timpului. Durata în alteritatea mediată lingvistic”.

Luni, 5 septembrie 2022, ora 10.00, vor interveni Jesús Martínez del Castillo, Universitatea din Almeria, Spania, despre ”Eugenio Coseriu en la historia”. Gerda Hassler, Universitatea din Potsdam, Germania, despre ”El origen y el olvido de las tradiciones discursivas: Coseriu y la historia de la lingüística”. Oana Boc, Universitatea Babeș-Bolyai din Cluj-Napoca, despre ”Poezia ca „limbaj absolut” – o discuție din perspectiva normelor limbajului”. Și Elena Ungureanu, Biblioteca B. P. Hasdeu din Chișinău, Rep. Moldova, despre ”Eugenio Coseriu / Eugeniu Coșeriu pe Internet”.

Marți, 6 septembrie 2022, ora 10.00. Vor interveni: Emma Tămâianu-Morita, Universitatea Kindai din Osaka, Japonia, despre ”Text-constitutive devices in the framework of Integral Text Linguistics – With special focus on the case of pluri-semiotic texts [Procedee textual-constitutive în perspectiva Lingvisticii Integrale a Textului – Cu focalizare asupra textelor pluri-semiotice]”. Alessandro Zuliani, Universitatea din Udine, Italia, despre ”Eugenio Coseriu e il ”moldovenismo” come ideologia linguistica”. Giovanni Gobber, Universitatea Catolică din Milano, Italia, ”La pensée linguistique de E. Coseriu et le contexte italien de la première moitié du XXe siècle”. Și Alfredo Matus Olivier, șeful Catedrei de studii umaniste E. Coseriu, Universitatea Santiago de Chile, despre ”Linguistica de Eugenio Coseriu: un paradigma monista y energético”.
Miercuri, 7 septembrie, ora 10.00. Vor interveni: Wolf Dietrich, Universitatea din Münster, Germania, cu o lecție despre ”Eugenio Coseriu, Geschichte der romanischen Sprachwissenschaft, Band 1-4, Bearbeitet und herausgegeben von Wolf Dietrich, Tübingen, Narr Verlag, 2007- 2022”. Floarea Vîrban, Accademia Europea di Firenze, despre ”Identitatea limbii. Considerații lingvistice, filosofice și istorice. Language Identity. Linguistic, Philosophical, and Historical Considerations”. Simona Cecilia Crociani Baglioni Farcas, Roma, Italia, cu o introducere în ”Concepția lui Eugeniu Coseriu despre limbaj și politică”.

Va urma Masa rotundă: ”20 de ani fără Maestru”, la care vor discuta:
Vincenzo Orioles, Universitatea din Udine, Italia
Mircea Borcilă, Universitatea Babeș-Bolyai din Cluj
Eugen Munteanu, Universitatea A. Ioan Cuza din Iași
Ileana Oancea, Universitatea de Vest din Timișoara
Nadia Obrocea, Universitatea de Vest din Timișoara
Ludmila Zbanț, Universitatea de stat din Moldova, Chișinău
Viorica Molea, Universitatea de Stat din Moldova, Chișinău
Vor mai participa șefii Catedrelor de studii umaniste Eugenio Coseriu:
Adolfo Elizaincín, Universitatea din Montevideo, Uruguay,
Alfredo Matus Olivier, Universitatea Santiago de Chile, Chile
Magdalena Viramonte, Universitatea din Cordoba, Argentina
Clemilton Pinheiro, Universitatea Federală Rio Grande do Norde, Natal (Brazilia)

Joi, 8 septembrie 2022, ora 10.00. Vor interveni: Cristina Varga, Universitatea Babeș-Bolyai din Cluj-Napoca, despre ”Eugenio Coseriu. Observații asupra terminologiei și a limbajelor de specialitate”. Lucia Mureșan, Centrul International de Aplicații și Cercetare Transdisciplinar-Integrativă, despre ”Importanța Lingvisticii integrale în dezvoltarea unei noi ontologii”.

Eugenio Coseriu - www.coseriu.de/
Eugenio Coseriu – http://www.coseriu.de/

Italia-Romania. Iași, Vernisaj DONNA – Femeia, emoție și culoare


Muzeul Municipal “Regina Maria” din Iași, a găzduit, la Galeriile „Dumitru I. Grumăzescu”, în perioada 20-23 iulie 2022, expoziția de artă plastică ,,DONNA – Femeia, Emoție, Culoare, Viață”, a Oanei Alina Poleacec, artistă din Italia.

Iași (România), 24 august 2022. Asociația IRFI Italia Romania Futuro Insieme , din Italia, a participat la cea de a XV-a ediție a Conferinței Internaționale UNIFERO, la Iași, în cadrul căreia s-a organizat Vernisajul expoziției de artă plastică ,,DONNA – Femeia, Emoție, Culoare, Viață”, protagonistă fiind artista Oana Alina Poleacec, de la Milano (Italia). Inaugurarea vernisajului a avut loc în data 21 iulie 2022, în Muzeul Municipal “Regina Maria” Iași, la Galeriile D. I. Grumăzescu.

Artista Oana Alina Poleacec, Expoziție la Muzeul Municipal “Regina Maria”, Galeriile D. I. Grumăzescu, Iași

În continuare, apăsând pe următorul link https://www.facebook.com/muzeis/videos/5217221854993557/ , veți putea urmări câteva momente de la inaugurarea vernisajului, mulțumind totodată, pentru prezentare, doamnei dr. Aurica Ichim, managerul Muzeului Municipal „Regina Maria” Iași, și prof. Smaranda Livescu, președintele UNIFERO, în fotografie, alături de artista Oana Alina Poleacec.

”Operele de artă prezentate la această expoziție fac parte din proiectul DONNA – Femeia, emoție și culoare”, ne-a explicat doamna Poleacec. ”Un proiect care vrea să aducă omagiu tuturor femeilor, în mod special, victimelor violenței și abuzurilor în toate formele sale: femeia copilă, mamă, bunică, iubită, amantă, vulnerabilă, puternică, ambițioasă,  fricoasă, frumoasă, timidă… Pe parcursul vieții, femeia poate “îmbrăca” diverse “măști”; de aceea spun că o femeie poate avea o mie de fețe care ascund dedesubt epave sau comori. Noi suntem ființe poliedrice, iar această capacitate ne permite să fim ceea ce alegem să fim. Uneori suntem ceea ce ne învață viața sau ceea ce ne cere societatea să fim în unele situații sau momente diverse ale vieții. Aici se naște o întrebare: Știm oare cine suntem? Pe unde și sub câte ”fețe” ne-am ascuns, pierdut, abandonat?”, a spus artista. ”Reușim să rămânem conectați cu natura, cu semenii noștri, sau mai ales cu noi înșine? În aceste opere am păstrat aceeași “față”. Cu ajutorul tehnicii mixte și al culorilor, privitorul are spațiu să-și creeze propria trăire. Ar putea chiar încerca să simtă ceea ce artistul a adus în prim plan pe chipul din fiecare tablou. Probează  “masca” pe care o ai în față timp de un minut; imaginează-ți cum ar fi să ai în față acum chipul mamei, bunicii, surorii sau prietenei tale!? Suntem legați cu toții de un fir invizibil: unii îi spunem sânge, alții viață, eu IUBIRE și RESPECT!”, a încheiat Oana Alina Poleacec. 

 

Contact: OANA ALINA POLEACEC, Milano, Italia. Tel. 3498292247 . E-mail:costiuc_oana@yahoo.com

Muzeul Municipal “Regina Maria”, Galeriile D. I. Grumăzescu, Iași
Muzeul Municipal “Regina Maria”, Galeriile D. I. Grumăzescu, Iași

Iași, un Muzeu închinat Reginei Maria a României

Muzeul Municipal “Regina Maria”, Galeriile D. I. Grumăzescu

Muzeul Municipal „Regina Maria” Iașihttps://muzeulmunicipalreginamariaiasi.ro/

Regina Maria a rămas, în conștiința tuturor românilor, drept o întruchipare a curajului în realizarea marilor idealuri ale țării și a jertfei neobosite pentru cei aflați în suferință. Marele Război a fost, într-adevăr, pagina ei de istorie, pe care a scris-o așa cum i-au dictat conștiința și inima, în termenii compasiunii și ai sacrificiului pentru aproapele său.

Puțini sunt conducătorii de stat care și-au schimbat, la nevoie, însemnele puterii cu modesta uniformă medicală. Regina se înscrie în rândurile monarhilor care au pus mai presus ființa țării decât propria ființă și care, prin puterea exemplului, au devenit modele de vitejie pentru toți cei căzuți în deznădejde. Cei au avut șansa de a o cunoaște au afirmat că regina a fost una din marile protagoniste ale veacului al XX-lea.

La apusul vieții, Nicolae Iorga i-a conturat, în cuvinte puține, dar profunde, unul dintre cele mai reprezentative portrete: ,,Cineva a cării umbră o simțeai pretutindeni. În grădina Cotrocenilor, pe care ea a iubit-o așa de mult și în care e pentru totdeauna așa de prezentă, încât, la trecerea iute a trăsurii ți se pare că stă să apară înaltă și sprintenă, cercetând toată zarea cu luminoșii ochi albaștri așa de poruncitori. Și tot așa, între acei ostași de cari i-a fost legată, ei, urmașa atâtor viteji și domni de oaste, sufletul întreg și pe cari nu odată i-a învăluit cu privirea ei ocrotitoare, mândră de ce au făcut soțul și fiul ei ca să asigure prin ei țara pe care adânc a iubit-o”. (N. Iorga, ,,Oamini cari au fost”, vol . IV, București, Fundația pentru Literatură și Artă ,,Regele Carol al II-lea”, 1939, p. 33.).

Suverana a rămas în conștiința vie a contemporanilor și a posterității drept regina-soldat, regina-mamă și ocrotitoarea orfanilor. A militat pentru înființarea Crucii Roșii și a orfelinatelor, vindecând astfel cea mai dureroasă rană pe care războiul a produs-o, aceea de a fi lăsat mulți copii orfani. A fost, în același timp, un diplomat abil. Iubindu-și țara, a susținut, la finalul Marelui Război, în clipa în care granițele Europei erau retrasate, cauza României Mari.

Toate aceste fapte explică de ce, în vara anului 1938, întreaga țară a fost pătrunsă de îndurerata veste a trecerii sale spre veșnicie. În paginile ziarelor din România și din străinătate s-au așternut rânduri dintre cele mai frumoase, care luau forma aducerii aminte a rolului pe care Regina l-a avut în făurirea României Mari. În presa ieșeană s-au scris articole despre perioada refugiului și despre legătura pe care suverana a avut-o cu Iașul: ,,Regina Maria a fost mult legată sufletește de orașul nostru. Aici și-a petrecut cele mai grele momente din glorioasa-i viață și de aceea n-a dat uitării orașul de capitală a Moldovei” ( ,,Opinia”, 20 iulie 1938).

Faptele-i mari o situează printre ctitorii de țară, o țară pe care a iubit-o și a binecuvântat-o: ,,Te binecuvântez, iubită Românie, țara bucuriilor și durerilor mele, frumoasă țară care ai trăit în inima mea și ale cărei cărări le-am cunoscut toate. Frumoasă țară pe care am văzut-o întregită, a cărei soartă mi-a fost îngăduit să o văd împlinită. Fii tu îmbelșugată fii tu mare și plină de cinste să stai veșnic falnică printre națiuni, să fii cinstită, iubită și pricepută”. (Testamentul Reginei Maria, redactat la Balcic, 29 iunie 1933).

Sursa: pagina fb a Muzeului Municipal „Regina Maria” Iași, https://www.facebook.com/muzeis/

Expoziția DONNA, Muzeul Municipal “Regina Maria”, Galeriile D. I. Grumăzescu, Iași
Expoziția DONNA, Muzeul Municipal “Regina Maria”, Galeriile D. I. Grumăzescu, Iași

Roma. Seminar cu Alina Dohotaru despre IGIENA EMOȚIONALĂ – TRUSA DE PRIM AJUTOR


Invitație la seminarul IGIENA EMOȚIONALĂ – TRUSA DE PRIM AJUTOR, prezentat de psiholog și psihoterapeut Alina Dohotaru, care va avea loc la Roma, în data de 5 Mai 2022, ora 18.30 (Hotel Milani – Via Magenta). Pentru a participa, înscrie-te aici.

”În viața de zi cu zi, emoțiile joacă un rol important în starea noastră de spirit, în relații, în modul în care lucrăm și luăm decizii. Potrivit lui Heyle, mai ales plecând din epoca industrială, emoțiile sunt unul dintre principalii factori de stres. Cu toate acestea, competența emoțională nu este predată în școli, o învățăm informal în cadrul familiei și al relațiilor, cu dezavantajul că nici măcar familiile noastre nu au avut informații despre ea și ne găsim să învățăm elemente parțiale, unele folositoare, dar deseori dăunătoare.

În acest seminar vom încerca să introducem argumentul emoțiilor, să le clasificăm și să le distingem, să vedem componentele lor și la ce folosesc. Încercăm să înțelegem dacă ne permitem să trăim toate emoțiile, sau unele am învățat să le sabotăm sau chiar să le înlocuim. Cu ajutorul unor instrumente specifice, vom încerca să identificăm ceea ce simțim, la ce intensitate și unde să colocam trăirea în palmaresul experienței noastre interne, dar și să verificăm coerentă cu contextul. De asemenea, vom explora și modalitățile de a le gestiona în așa fel încât să le utilizăm în folosul nostru în loc să lăsăm că ele să se folosească de noi”, scrie Alina Dohotaru psiholog și psihoterapeut.

Cateva cuvinte despre Alina Dohotaru

“M-am născut și am trăit în România jumătate din viață, pentru că apoi să mă stabilesc la Roma, unde am studiat psihologia la universitate și apoi psihoterapia că specializare, prin prisma Analizei tranzacționale integrate cu alte teorii. Experiență mea profesională se întinde de la evaluarea stresului legat de muncă în societăți și școli, până la domeniul clinic în cabinetul privat, unde lucrez în psihoterapie mai ales cu adulți și adolescenți, în terapie individuală sau de cuplu, cu pacienți români, italieni și de alte naționalități, având o sensibilitate deosebită pentru expats, și prin prisma experienței personale de viață. De mulți ani lucrez în paralel și în domeniul social, în cadrul unei cooperative sub primăria Romei, oferind suport și îndrumare persoanelor și familiilor cu nevoi sociale, economice și psihologice deosebite.În 2021 am publicat cartea “Psicologia della creatività”, deși prima mea creație este un băiețel de 3 ani, drept care profesez și ca mama, dar și ca soție. “

Continuă să citești programul seminarului pe https://www.eventbrite.com/e/registrazione-igiena-emotionala-trusa-de-prim-ajutor-324221283587?fbclid=IwAR01jVtaahspTiysdhwxnY_mBfiwgcFOJ-3Rfk-nxbAYk0nrTZllVt3PHAY

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Vezi și Esențialul în relația între părinte și copil. Cum motivăm copiii la lectură? #maratondepoveste

Allarme Romania: il 50% delle vittime della tratta e sfruttamento sessuale sono bambini


Romania: rapporto Usa, preoccupante fenomeno della tratta e sfruttamento sessuale. Il 50% delle vittime sono bambini

2 luglio 2021 @ 14:52
La Romania resta una principale fonte per le vittime del traffico sessuale e per lo sfruttamento del lavoro in Europa. Lo afferma un rapporto del Dipartimento di Stato americano diffuso ieri, che inserisce per il terzo anno consecutivo la Romania sulla watchlist del livello 2. Il governo del Paese “non soddisfa pienamente gli standard minimi per l’eliminazione della tratta, ma sta compiendo notevoli sforzi per farlo”, spiega il rapporto, che per una deroga non ha declassato la Romania al livello 3, come richiedeva la situazione di fatto. Le autorità romene hanno emesso regolamenti per il minimo standard per chi assiste le vittime della tratta di bambini e ha firmato accordi di cooperazione con la Chiesa ortodossa, ma il numero delle vittime non è diminuito, neanche sotto l’impatto della pandemia di Covid-19. Il rapporto denuncia la complicità delle autorità con i funzionari che sfruttano i bambini assistiti in case o centri di collocamento gestiti dallo Stato. Inoltre, accusa il governo di non aver identificato le vittime tra le popolazioni vulnerabili, come i richiedenti asilo o i bambini assistiti nelle istituzioni statali, e per aver lasciato la maggior parte delle vittime senza servizi, suscettibili di altri traumi e a rischio di nuova tratta.
Il 72% delle persone trafficate sono vittime del traffico sessuale, specifica il rapporto statunitense. I trafficanti sono cittadini romeni, coinvolti in organizzazioni criminali che usano donne e bambini per traffico sessuale in Romania, ma anche in Italia, Spagna, Finlandia e Inghilterra. Il 50% delle vittime sono bambini, in parte di etnia rom, il cui reclutamento è aumentato nell’ultimo anno su Internet e sulle reti sociali, nel contesto della pandemia. In questo senso, alla fine di giugno, il governo romeno ha lanciato, in partenariato con Facebook, la Amber Alert, per il ritrovamento dei bambini rapiti. Il primo ministro romeno Florin Cîțu ha ribadito che “il problema del traffico di persone è una priorità per il governo” e che le soluzioni per combattere la tratta e lo sfruttamento ci sono: “C’è bisogno di uno sforzo congiunto di tutte le istituzioni. Dobbiamo assicurarci che nessuna persona vulnerabile diventi ancora vittima”.

Fonte: https://www.agensir.it/quotidiano/2021/7/2/romania-rapporto-usa-preoccupante-fenomeno-della-tratta-e-sfruttamento-sessuale-il-50-delle-vittime-sono-bambini/

ROMANIA-ITALIA: RICETTE PER USCIRE DALLA CRISI


FOCUS ROMANIA: VITAMINE PER I CONSUMI,  BUCAREST HA TROVATO L’ANTIDOTO ALLA CRISI*

 Iva abbattuta sui generi alimentari per restituire slancio ai consumi, ma anche riforme, crescita delle esportazioni e un piano ambizioso da 12 miliardi per le grandi opere infrastrutturali (trasporti-energia-ambiente) e un Master Plan Trasporti da 43,5 miliardi di euro per ammodernare il sistema infrastrutturale del Paese. Questa la ricetta che Bucarest ha individuato per rilanciarsi in Europa.

La Romania è pronta a varare un piano ambizioso di circa 12 miliardi di euro per le grandi opere infrastrutturali (trasporti-energia-ambiente) e un Master Plan Trasporti da 43,5 miliardi di euro. Un ambito in cui l’Italia vanta un radicato legame con il Paese e promette di giocare un ruolo di primo piano. Recente visita del Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni a Bucarest e missione Ance, Ice/Agenzia, Oice, Mise, Maeci e Ambasciata. 

Paolo-Gentiloni-Bogdan Aurescu

Paolo Gentiloni e Bogdan Aurescu

Parola d’ordine, ravvivare i consumi. E’ su questo pilastro – oltre che sulle esportazioni e su un piano ambizioso di sviluppo infrastrutturale che promette di andare di pari passo con nuove riforme – che la Romania conta di confermare al 3% la crescita del Pil nazionale anche nel corso di quest’anno, mantenendosi dunque intorno a livelli già raggiunti nel 2014.

L’incentivo principale varato negli ultimi mesi per sostenere la spesa privata è stato un taglio sull’iva dei prodotti alimentari, abbattuta dal 24% al 9%: a fronte di minori introiti impositivi che il governo di Bucarest ha stimato in circa 1,12 miliardi di euro, la decisione dovrebbe garantire ai consumatori una boccata d’ossigeno (oggi circa un terzo della  busta paga viene impiegato per acquistare cibo, contro il 18% registrato nel resto d’Europa, vedi tab.1) e consentire di recuperare liquidità da veicolare verso altre voci di spesa. Nelle previsioni, lo sgravio potrebbe infatti riflettersi positivamente in settori considerati nevralgici come quello dell’edilizia, tradizionalmente tra i primi a ripartire in occasione dell’avvio di nuovi cicli economici. Analogamente, potrebbe beneficiarne il mercato dell’auto o quello del risparmio energetico, due fronti sui quali il gap da colmare rispetto al resto d’Europa appare ancora decisamente elevato, dicono gli esperti. Tab I

Naturalmente, nella ricetta del governo di Bucarest non mancano gli stanziamenti per investire sulle grandi opere. In particolare, si punterà a realizzare o potenziare diverse infrastrutture d’interesse nazionale, destinate a generare indotto e a ridurre ulteriormente il tasso di disoccupazione che oggi oscilla tra 6,5% e 7%. (vedi tab. II). Tra le priorità dell’agenda del Ministero dei Trasporti spicca il lancio del Programma Operativo Grandi Infrastrutture che partirà nell’autunno prossimo e che ha un valore di 12 miliardi di euro; è previsto il potenziamento della rete ferroviaria, lo sviluppo di aeroporti di interesse nazionale strategico e la modernizzazione dell’infrastruttura di trasporto navale, oltre che il rafforzamento dei porti sul Danubio e di quelli marittimi (vedi articolo successivo). Tab IIAmbito, quello delle realizzazioni infrastrutturali in Romania, dove l’Italia gioca da anni un ruolo di primo piano E’ anche in virtù di questo legame forte e radicato tra i due Paesi che all’inizio dello scorso luglio il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, si è recato in visita a Bucarest, nell’ambito di una missione organizzata da Ance, Ice-Agenzia e Oice con il sostegno di Mise, Maeci e Ambasciata d’Italia a Bucarest, alla quale hanno preso parte anche 110 imprese italiane. L’obiettivo operativo della due giorni nella capitale balcanica è stato quello di portare a casa nei prossimi mesi risultati concreti favorevoli alle nostre aziende, sia in termini di crescita della loro presenza nelle commesse pubbliche che verranno lanciate di qui ai prossimi anni sia in termini di partnership con imprese locali.
Aprendo i lavori di un importante seminario che si è svolto nel corso della missione, il Ministro Gentiloni ha ribadito che “Italia e Romania sono partner strategici” e che l’Italia “rimarrà sempre al fianco della Romania. Fare business diventa sempre più naturale”. All’incontro era presente il Premier romeno, Victor Ponta, che ha ringraziato gli imprenditori italiani che da sempre guardano con fiducia il Paese, consentendo all’economia di crescere. Erano inoltre presenti all’evento tre Ministri: Mihai Tudose, titolare dell’Economia, del Commercio e del Turismo; Eugen Orlando Teodorovici, Ministro delle Finanze Pubbliche e Marius Nica, Ministro dei Fondi Europei. Sono intervenuti anche quattro Sottosegretari (Salute; Sviluppo Regionale e Amministrazione Pubblica; Economia; Investimenti Esteri e Partenariato Pubblico – Privato), a ribadire come il Governo intenda contribuire concretamente ad approfondire la collaborazione esistente.
Nel corso della sua missione a Bucarest il Ministro Gentiloni ha inoltre avuto colloqui con le massime Autorità romene: il Primo Ministro Victor Ponta, il Ministro degli Affari Esteri Bogdan Aurescu, incontrandosi anche con esponenti di aziende italiane e con la collettività italiana.
A rafforzare la crescita economica della Romania e tamponare il tasso di disoccupazione che a fine 2014 era al 6,8% e
che nei prossimi due anni è previsto in ulteriore contrazione, hanno contribuito nel frattempo anche la ripresa delle esportazioni industriali e i buoni raccolti registrati nel biennio 2013-2014. Per quanto riguarda i rapporti commerciali con l’Italia, nel solo 2014 la Romania ha esportato verso il nostro Paese beni per un valore di 6,2 miliardi di euro (+9,1% rispetto al 2013), importando dall’Italia merci per 6,3 miliardi (+4,3%).
Tra i grandi gruppi industriali italiani che stanno progressivamente incrementando gli investimenti in Romania figurano Prysmian, Tenaris e Pirelli.prospettive-macroeconomiche-romania-19-638
Secondo l’ultimo studio del Romanian Trade Registry’s Office (Onrc), alla fine dello scorso aprile l’Italia risultava di gran lunga il principale Paese estero per numero di investitori in Romania, (vedi tab III) con 40.549 imprese (oltre 16.000 quelle attive), era seconda per interscambio commerciale (circa 12,5 miliardi di euro, in crescita del 6,5% rispetto al 2013) e si collocava al settimo posto – con 1,54 miliardi di dollari – nella graduatoria del capitale totale sottoscritto, classifica guidata da Olanda (8,2 mld), Austria (4,7 mld) e Germania (4,6 mld). Tab III
Nel solo 2014, in Romania hanno aperto i battenti 1.799 nuove aziende a capitale italiano e ulteriori 765 sono state registrate nei primi quattro mesi di quest’anno. Senza contare che in Italia ci sono oltre un milione di cittadini romeni residenti e che ogni mese i due Paesi sono collegati da oltre mille voli.

Per quanto riguarda il primo trimestre del 2015, alcune stime preliminari diffuse dall’Institutul Național de Statistica, l’Istat locale, mostrano una crescita del deficit commerciale Fob-Cif di 1,37 miliardi di euro. Nel periodo, le esportazioni hanno raggiunto il valore di 13,8 miliardi di euro (+4,9% rispetto allo scorso anno), a fronte di importazioni per 14,75 miliardi (+6,3%). Il Pil stimato, in termini lordi, è inoltre cresciuto del 4,3% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Dati ancora più recenti, pubblicati dalla Romania’s Central Bank, hanno inoltre mostrato che nei primi cinque mesi del 2015 si è registrata una crescita del 18% anno su anno degli investimenti esteri diretti, a 1,29 miliardi. L’istituto ha sottolineato come si tratti di una netta inversione di tendenza, considerando che a fine 2014 si era invece registrato un calo dell’11% rispetto ai dodici mesi precedenti, a 2,43 miliardi. Una prova del progressivo ritorno d’appeal verso il Paese arriva da una survey pubblicata da EY, che ha incluso la Romania tra i 15 Paesi europei più attrattivi per gli investimenti dall’estero. La società di ricerca ha anche rimarcato come oggi sia salita in sesta posizione in Europa per creazione di posti di lavoro da investimenti esteri, superando in un solo colpo Spagna, Turchia e Slovacchia.

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Stadio Lia Manoliu, realizzato a Bucarest da Astaldi

Stadio Lia Manoliu, realizzato a Bucarest da Astaldi

TANTA ITALIA NELLA GDO RUMENA

Il Made in Italy gode di un’immagine di altissima qualità nel Paese, dove trova importanti sbocchi sia nei ristoranti italiani e nella comunità italiana sia nella fascia di acquirenti locali con maggiore potere d’acquisto (circa il 10% su una popolazione di 20 milioni di abitanti). Numerosi sono i grandi nomi dell’industria alimentare italiana che trovano posto sui banchi della Grande Distribuzione Organizzata rumena; dai grandi produttori di pasta – Barilla, De Cecco, Divella e Agnesi – agli storici marchi del caffè, Lavazza, Segafredo, Illy e Kimbo. Non mancano i protagonisti dolciari di casa nostra – rappresentati da Ferrero, Perugina e Balocco – e dei produttori d’olio come Carapelli, Mazza, Pietro Coricelli e Costa d’Oro. Sugli scaffali dei grandi centri commerciali rumeni trovano spazio anche produttori di tonno italiani – Palmera e Rio Mare su tutti – e marchi affermati di insaccati come Casa Modena, Negroni e Fiorucci. Galbani e Parmalat rappresentano infine la produzione casearia e di latte e suoi derivati.
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TUTTI I SETTORI SU CUI PUNTARE

Infrastrutture
Un’enorme torta da 43,5 miliardi di euro. A tanto ammonta iI valore totale dei progetti previsti nel Master Plan Generale dei Trasporti (Mpgt) per il periodo 2014-2030 che include gli investimenti infrastrutturali della Romania  per i settori stradale, ferroviario, navale e multimodale. La copertura delle spese stimate proverrà dai fondi europei, dal budget dello Stato, da concessioni e partenariati pubblici-privati e da crediti concessi da Bei, Bers e da altre istituzioni finanziarie.
La Romania dispone oggi di 695 chilometri di autostrade e di 17.000 di strade nazionali e ha approntato un piano ambizioso per rafforzare la propria rete. Sono infatti in corso di esecuzione 245 km di autostrade, mentre 912 km di strade nazionali sono in fase di ammodernamento o di ricostruzione. Entro fine 2016 saranno inoltre realizzati altri 245 km di autostrade e 895 km di strade nazionali. L’ultima versione del Master Plan ha individuato le priorità infrastrutturali fino al 2030 e prevede la realizzazione di oltre 1.300 chilometri di autostrade, del valore di 13,739 miliardi di euro; 1.825 km di superstrade (9,935 miliardi); 3.079 km di strade Transregio (1,8 miliardi); 343 km di strade Transeuro (0,19 miliardi) e 175,8 km di tangenziali (0,46 miliardi). Tra le aziende italiane più attive su questo fronte figurano Astaldi, Pizzarotti e Salini Impregilo. Il Mpgt prevede inoltre investimenti per l’ammodernamento e lo sviluppo del trasporto navale, dei porti e delle vie di navigazione fluviali e marittime (Porto di Costanza – 0,865 miliardi; Porto di Galati – 0,11 miliardi; e Drobeta Turnu Severin 0,02 miliardi), dei 10 terminali multimodali, delle zone aeroportuali (Aeroporto Henri Coanda di Bucarest – 0,67 miliardi; Aeroporto di Timisoara – 0,11 miliardi; Aeroporto di Cluj – 0,13 miliardi e Aeroporto di Iasi – 0,09 miliardi), nonché delle zone ferroviarie. Si prevedono infine progetti multimodali per un valore complessivo di circa 281 milioni di euro.
Nel settore ferroviario, il Master Plan finale prevede investimenti per la riabilitazione di alcune linee (2.883 chilometri) del valore di 10,7 miliardi di euro, l’ammodernamento dei corridoi ferroviari con potenziale di sviluppo economico, l’elettrificazione di tutti i settori della rete TEN-T Core e lo sviluppo dei settori ferroviari ad alta velocità (1.001 km) con un valore di 274,1 milioni di euro.
Infine, per quanto riguarda il comparto delle infrastrutture sanitarie, è stato concluso un accordo di partenariato per il
periodo 2014-2020 che prevede la costruzione di tre nuovi ospedali regionali a Iasi, Cluj e Craiova utilizzando esclusivamente fondi europei. L’accordo di finanziamento realizzato dal Ministero della Salute ammonta a un miliardo di euro e prevede anche stanziamenti per infrastruttura, screening, ricerca e preparazione del personale.

Edilizia
I finanziamenti europei – investimenti con fondi pubblici e privati locali a cui dovrebbe aggiungersi il previsto rilancio dei crediti immobiliari – promettono di spingere verso la ripresa il settore dell’edilizia. Le dimensioni del mercato rumeno delle costruzioni sono stimate in circa nove miliardi di euro e da inizio anno, dopo un calo di circa il 40% registrato negli anni della crisi finanziaria, hanno iniziato ad arrivare i primi segnali incoraggianti di ripresa: secondo le rilevazioni del National Institute of Statistics, il volume dei lavori edili è infatti cresciuto del 13% nel primo trimestre rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. In maggio, la crescita è stata del 7%, trainata dal comparto non residenziale (+19,8%). Le maggiori opportunità sono legate alla necessità di sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture, soprattutto grazie alla buona reputazione del ‘Made in Italy’ che si esplicita nella qualità elevata dei materiali e nelle tecnologie delle lavorazioni all’avanguardia. Non a caso, i materiali da costruzione italiani sono molto apprezzati e rappresentano quasi il 10% dell’import totale dall’Unione Europea. In maniera analoga, la presenza italiana è forte anche nel settore degli impianti per la produzione dei materiali, come ad esempio le macchine per la produzione dei mattoni e delle piastrelle. Le imprese di casa nostra – complice un mercato locale decisamente aperto alla concorrenza che consente costantemente l’inserimento di nuovi attori – devono però fare i conti con quelle cinesi che nel 2013 si sono aggiudicate il 36,1% del mercato del granito, e turche, che detengono il 26,7% del mercato dei marmi e dei travertini.

energieeoliana_mediumEnergia
In base alla nuova programmazione, la strategia energetica della Romania perseguirà i principali obiettivi stabiliti dall’Ue e gli impegni assunti con quest’ultima. Tra i punti più importanti del programma figurano la diversificazione delle fonti d’importazione (ma al tempo stesso anche la necessità di limitare la dipendenza da queste ultime), oltre alla necessità di accrescere l’adeguatezza della rete di trasmissione nazionale, incrementare l’efficienza energetica e promuovere la produzione da fonti rinnovabili. Il governo si aspetta che i consumi energetici nazionali crescano in misura costante di qui al 2020 e per non farsi cogliere impreparato ha previsto l’avvio delle attività nelle unità nucleari numero 3 e 4 di Cernavoda, della stazione di stoccaggio di pompaggio Tarnita-Lăpuşteşti e di nuove centrali termiche, mentre quelle esistenti verranno rinnovate. Sul fronte delle energie pulite, la Romania si è posta un obiettivo di consumo interno lordo di energia elettrica da fonti rinnovabili pari al 33% già per quest’anno e conta di raggiungere circa il 40% nel 2020.

Agricolturaporcini-
Gran parte della superficie coltivata nel Paese è impiegata per produrre girasoli e cereali, in particolare mais, orzo e frumento. Tra le altre colture alimentari spiccano patate e ortaggi, mentre tra la frutta è significativa la coltivazione delle prugne, dalla cui distillazione si ricava il principale liquore nazionale, la Țuică. L’agricoltura ha rappresentato nel 2014 il 12,4% del Pil fornendo occupazione a quasi il 29% della popolazione. È anche per questo motivo che l’anno scorso il Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale (Madr) ha varato il nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, individuando circa 43 miliardi di euro di risorse disponibili e destinandone 7,1 al settore agricolo. Somme che saranno utilizzate per affrontare i problemi più urgenti che affliggono il settore: il fenomeno di erosione e frammentazione del suolo, le tecnologie obsolete, un parco macchinari non al passo con i tempi e le difficoltà di accesso ai fondi europei. Senza dimenticare un ulteriore problema che si è aggiunto nell’ultimo anno, vale a dire il blocco delle importazioni di generi alimentari che la Russia ha imposto all’Europa in risposta alle sanzioni comminate per le note vicende in Ucraina. Il blocco rimarrà in vigore almeno fino a gennaio 2016 e ha causato non poche difficoltà alla Romania, al punto che poche settimane fa a Bruxelles, Daciana Sarbu, parlamentare europea e membro della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (Agri), ha cercato di sensibilizzare l’Europa sui contraccolpi accusati dall’economia romena, chiedendo alla Commissione di estendere le misure di sostegno previste anche ai produttori di frutta e verdura che sono stati colpiti dall’embargo russo.
Al di là di quest’ultimo aspetto, comunque, negli ultimi anni il comparto agricolo ha iniziato a colmare il divario accusato dai principali Paesi europei grazie anche agli ingenti investimenti effettuati nell’agricoltura rumena da alcune grandi multinazionali del settore, come Smithfield Foods, Lactalis, Cargill, Bunge, Glencore o Meggle. Queste ultime hanno intuito in anticipo le potenzialità del settore e, come leva, riescono a fruire dei fondi che l’Ue ha messo a disposizione per adeguare l’economia agricola agli standard comunitari, con l’obiettivo di raggiungere una piena integrazione nel Mercato Unico Europeo e all’interno della Politica Agricola Comune (Pac).

Auto
Vantando una posizione geografica strategica che pone il Paese tra Mar Nero, Mar Caspio e Mar Mediterraneo e rende rapido l’accesso ai mercati europei, orientali e mediorientali, la Romania ha sviluppato una tradizione di oltre 50 anni nella produzione di auto, che al momento costituisce il settore più redditizio dell’economia nazionale. Affinché il comparto continui a svilupparsi, gli esperti ritengono però fondamentale attuare un sostanziale potenziamento della rete infrastrutturale e trovare un equilibrio tra competitività a livello di costi, richiesta dai potenziali investitori e impatto dei salari degli operai del settore.
Tra gli atout per i potenziali investitori del comparto, sono previsti incentivi sotto forma di aiuti statali e di agevolazioni fiscali. Inoltre, il mercato locale è grande (22 milioni di abitanti, il secondo maggiore dell’Europa centro-orientale alle spalle della Polonia) e con buone potenzialità. Non a caso, la Romania ospita gli impianti di produzione di oltre 500 fornitori di autoricambi (si stima che l’ammontare degli investimenti esteri diretti da parte dei fornitori dell’industria automobilistica sia tra 9 e 10 miliardi), con i cluster automobilistici in continua espansione.
La forza del settore è anche sostenuta dal fatto che ci sono 11 Università tecniche che formano ingegneri per l’industria automobilistica.
La Romania è anche il Paese che riceve il più alto numero di sovvenzioni dall’Ue, e ciò facilita lo sviluppo delle infrastrutture. Tra 2007 e 2013 ha ricevuto 19,67 miliardi di euro dai fondi strutturali e di coesione, pur registrando risultati inferiori nell’attingere ai finanziamenti europei rispetto agli altri stati dell’Europa centro orientale.  Tra le marche automobilistiche di rilievo mondiale con linee di produzione nel Paese spiccano Renault – che opera con il marchio Dacia – e Ford. Tra i fornitori di autoricambi e pneumatici si distinguono Pirelli, Michelin e Continental.

Made-In-Italy

LA RISCOSSA DEL VINO ITALIANO PASSA DALLA GDO

Secondo l’Istat, lo scorso anno la Romania ha importato dal nostro Paese vino per un valore di 6,8 milioni di euro, in calo del 23,9% rispetto al 2013. I principali fornitori esteri di vini da uve fresche sono stati Francia (22,7%), Italia (17,7%), Moldova (12,7%) e Germania (12%). Nel segmento dei vini spumanti i competitors dell’Italia – che occupa la seconda posizione nella graduatoria con una quota del 28,7% – sono stati Francia (39,6%), Germania (13,7%) e Spagna (2,7%). La flessione accusata, tuttavia, non preoccupa gli esperti. “Non si tratta di un vero e proprio calo, perché nel 2014 la categoria diminuita di più è stata quella del vino sfuso e il motivo va ricollegato alla scarsa disponibilità di questo prodotto”, spiega Denis Pantini, responsabile del Wine Monitor di Nomisma. Pantini suggerisce di estendere il periodo di osservazione su un arco temporale più lungo. “Rispetto al 2012, per esempio, si nota una crescita del 19% per gli imbottigliati e del 32% per gli spumanti, a dimostrazione di come il vino italiano sia ben posizionato in Romania”. Tesi che collima con i numeri del primo quadrimestre 2015, durante cui l’export di vino italiano in Romania è cresciuto dell’11% in valore rispetto all’anno precedente, pur accompagnato a un calo del 21% in volume.
In cifre assolute, l’export verso la Romania è stato pari a 2,02 milioni di euro per 7.264 ettolitri esportati.
Secondo l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli, la flessione accusata è imputabile al fatto che “all’interno della Gdo la concorrenza maggiore è quella mossa dai vini d’oltralpe, che godono di una rendita di posizione (anche in Romania, gran parte delle catene di supermarket è francese, ndr), in un Paese che da sempre guarda con ammirazione all’Italia ma che apprezza, al contempo, l’enogastronomia francese”. Secondo il diplomatico, la riscossa è già iniziata: il sistema Italia presente nel Paese (Ambasciata, Ice-Agenzia, Camera di Commercio Italiana per la Romania, Sace, Confindustria Romania), dice, “ha avviato da tempo importanti forme di collaborazione con la Gdo, che vanno da manifestazioni e accordi promozionali a iniziative volte a contrastare l’Italian Sounding”. Inversione di tendenza che potrebbe essere facilitata dal fatto che negli ultimi anni è stata osservata una tendenza alla crescita dei vini di qualità nelle preferenze dei consumatori romeni. Gli specialisti del settore prevedono che nei prossimi anni il mercato evolverà verso una maggiore diffusione del prodotto di qualità, il cui consumo è ancora limitato.

*Pubblicato oggi nella newsletter di Diplomazia Economica Italiana, n. 7/15.

Corina Creţu, 1,8 miliardi di euro da investire in infrastrutture di trasporto multimodale sostenibile in Italia


 La Commissione europea ha adottato oggi il programma operativo “Infrastrutture e reti” 2014-2020 dell’Italia. La dotazione di bilancio ammonta a 1,84 miliardi di euro di cui 1,38 miliardi di euro provengono dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Il programma prevede investimenti in tre settori: le infrastrutture ferroviarie, le infrastrutture portuali e i sistemi di trasporto intelligenti.

Commissario europeo per la politica regionale Corina Crețu

Commissario europeo per la politica regionale Corina Crețu

Corina Creţu, Commissaria per la Politica regionale, ha dichiarato: “Questo programma contribuirà a rendere il settore dei trasporti in Italia più sostenibile e competitivo. Gli investimenti previsti rispettano le priorità della politica relativa alle infrastrutture di trasporto “TEN-T” e contribuiranno a migliorare i collegamenti di trasporto multimodale. Ritengo che una migliore connettività sia di vitale importanza per un paese. Questi investimenti avranno un effetto positivo, renderanno l’Italia un mercato attraente per le imprese e miglioreranno la qualità della vita quotidiana.”

Il programma si concentrerà su due priorità principali:

  • sostenere la creazione di uno spazio unico europeo dei trasporti multimodale con investimenti
  • nella TEN-T – finanziamento totale: 1 095 milioni di euro pari al 62% del bilancio del programma;
  • sviluppare e migliorare sistemi di trasporto sostenibili dal punto di vista dell’ambiente, a bassa rumorosità e a bassa emissione di carbonio, inclusi vie navigabili interne e trasporti marittimi, porti, collegamenti multimodali e infrastrutture aeroportuali, al fine di favorire la mobilità regionale e locale sostenibile — finanziamento totale: 684,2 milioni di euro pari al 38 % del bilancio del programma

Contesto 

Ripartizione del bilancio del programma operativo “Infrastrutture e reti”:

  • Valore totale:      1 843 733 334 EUR
  • FESR:        1 382 800 000 EUR (75%)

Alcuni obiettivi del programma:

  • incrementare l’uso delle ferrovie come mezzo di trasporto merci, passando da 11,8 tonnellate per 100 abitanti a 23,6 tonnellate per 100 abitanti
  • migliorare la capacità delle principali direttrici (linee ferroviarie Catania – Palermo e Napoli – Bari) passando da 80 a 200 treni al giorno
  • ridurre i tempi di viaggio lungo le direttrici principali:

da 185 a 167 minuti sulla Napoli – Bari

da 165 a 153 minuti sulla Catania – Palermo

  • ridurre le emissioni di gas a effetto serra
  • dimezzare i tempi di sdoganamento (da 16 a 8 ore)
  • aumentare l’attività dei porti:

traffico container: da 4 115 100 teu a 4 423 700 teu

altro traffico marittimo: da 248 696 tonnellate per 1 000 abitanti a 67 348 tonnellate per 1 000 abitanti

Per ulteriori informazioni 

La politica di coesione e l’Italia

Sintesi del programma operativo per i fondi della politica di coesione 2014-2020

Accordo di partenariato con l’Italia

@CorinaCretuEU @EU_Regional #ESIF #CohesionPolicy

ROMA, GIORNATA MONDIALE DELL’IA CELEBRATA ALL’ACCADEMIA DI ROMANIA


Martedì 30 giugno, ore 17.30. Valle Giulia, Piazza José de San Martin, 00197 Roma

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In occasione della Giornata Universale dell’IA (la camicia tradizionale romena), celebrata il 24 giugno, Lsrs Italia (Lega degli studenti romeni all’estero) organizza, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia e dell’Accademia di Romania in Roma, un evento per promuovere e presentare al pubblico questo capo del costume tradizionale, dal punto di vista sociale, culturale e storico.

L’evento, previsto per martedì 30 giugno a partire dalle ore 17.30, comincerà con un excursus sulla nascita dell’IA e la sua personalizzazione nelle varie zone della Romania, fino ai grandi designer di alta moda, i quali si sono ampiamente ispirati ad essa, aprendo una finestra verso la moda romena e la sua influenza a livello mondiale.

Nel 2013, La Blouse Roumaine propose il 24 giungo – Sânzienele (La Notte delle Fate) – quale “Giornata Universale dell’IA”, per celebrare la camicia tradizionale romena. L’evento godette di un successo immenso, poiché fu celebrato in 6 continenti, in oltre 50 paesi in tutto il mondo, ad eccezione dell’Italia.

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Programma:
– Presentazione ed excursus sui modelli di IA e sul significato dei ricami
– Sfilata di moda “Fra tradizione e modernità”
– Percorso guidato nella storia dell’IA, dalle origini ai nostri giorni
– Esibizione del gruppo corale “Arpeggio&Roua” (vedi pagina fb)
– Balli popolari con l’ensemble “Arțăraș