IL SALUTO DEI ROMANI A FRANZ VON LOBSTEIN


 Esequie aristocratiche nel segno della tradizione.

Il traffico da via Nazionale ai Fori Imperiali era oggi bloccato per l’affluenza dei romani alle solenni esequie per FRANZ VON LOBSTEIN. Gran Priore romano emerito dell’Ordine di Malta. Uno stuolo di cardinali, Paolo Sardi, Renato Martino, vescovi, nunzi apostolici, generali, ammiragli, ambasciatori dell’Ordine ed accreditati presso la Santa Sede e l’Ordine medesimo, parlamentari nazionali ed europei, prelati della Segreteria di Stato, dignitari dei primari ordini cavallereschi e della Croce Rossa internazionale, aristocrazia italiana e mitteleuropea,  assiepavano la Cappella Palatina di Piazza del Grillo a mezzogiorno.

Addio a FRANZ VON LOBSTEIN, dignitario del Sovrano Ordine sempre sollecito ai bisogni degli ultimi: i clochards che riparano  la notte nelle stazioni romane, d’inverno sotto zero e d’estate nel caldo torrido. Sollecito coi “signori malati” ricoverati all’Ospedale della Magliana. Coi pellegrini di Lourdes e di Loreto. Coi terremotati, poveri e bisognosi assistiti nei Centri d’ascolto della Capitale, nelle Parrocchie, nelle più degradate borgate romane; con gli immigrati, con gli ultimi, operando in tutte le realtà territoriali dell’Italia Centrale. Sino all’ultimo della sua vicenda umana Fra’ Franz ha ricevuto  il ricambio dell’amore fraterno dal lui stesso profuso. Assistito da una governante romena e da una brasiliana, le quali in ginocchio sono state testimoni col cappellano capo dell’Ordine di Malta alle sue ultime volontà “di amore e perdono per tutti gli offensori” così come egli chiedeva “perdono a tutti i fratelli che avesse ferito mostrando cattivi esempi”.

Con FRANZ VON LOBSTEIN scompare da Roma e dal Gran Priorato con giurisdizione sull’Italia Centrale una figura fortemente carismatica, testimone della fede e del Vangelo fino alle sue più alte espressioni.

Presidio della Santa Chiesa, insignito delle massime onorificenze, che testimoniano il suo servizio dell’intera vita alla Chiesa, all’Ordine di Malta, alla Patria, alla causa della pace, solidarietà e fratellanza mondiale, come nell’Omelia dell’Ufficio funebre sottolineava il Cardinale Sardi, rappresentante del Sommo Pontefice e Patrono dell’Ordine Sovrano.

Serbò il retaggio della sua ascendenza germanica e della tradizione che legava i suoi antenati diplomatici tedeschi alla Russia, come a Napoli e al Regno delle Due Sicilie. Sempre testimoniando l’origine materna legata alla più cospicua aristocrazia napoletana e calabrese, da studioso, storico, letterato, linguista poliglotta, araldista, docente universitario, giornalista e meridionalista appassionato.

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 Vedi anche:

ADDIO A FRANZ VON LOBSTEIN. VENERDÌ 15 GIUGNO, ORE 11, LE ESEQUIE A PIAZZA DEL GRILLO

MARCIA PER LA VITA 2012, ALTROCHÉ INTEGRALISTI! DELLA VERITÀ ! ….


Dalla parte della Vita, per la cultura della Vita, integralisti della verità.

Marcia per la Vita 2012

Insieme al Sindaco di Roma Capitale alla Marcia per la Vita 2012 (Fonte foto: corrispondenzaromana.it)

La Marcia romana per la Vita del 13 maggio 2012 non è stata neppure nazionale, bensì internazionale, mondiale. Innumerevoli le rappresentanze di movimenti per la Vita americani, brasiliani, tibetani, nigeriani, ed in Europa di ogni nazione dalla Spagna alla Romania, alla Polonia, alla Francia, alla Germania, Belgio, Ungheria, Italia da ogni regione, per gridare forte e fermo il nostro “Sì” alla Vita, il nostro consenso totale al principio fondamentale non solo della nostra fede cristiana, ma della nostra civiltà.

Corteo -  Marcia per la Vita 2012

Corteo – Marcia per la Vita 2012

La Vita è sacra ed è un bene indisponibile dal suo meraviglioso insorgere dal concepimento, alla sua naturale estinzione. Non è soltanto un dogma cattolico romano, non è soltanto un principio teologico, giuridico o meramente etico, ma è la verità, così come l’umanità la concepisce ed interpreta in tutte le culture e scienze.

Saluti delle Delegazioni straniere -  Marcia per la Vita 2012

Saluti delle delegazioni straniere – Marcia per la Vita 2012

Con le rappresentanze variegate del mondo cattolico di tutti i continenti, hanno sfilato le rappresentanze cristiano-ortodosse e protestanti, nonché cittadini e studiosi anche di segno laico ed agnostico, oltreché di confessione buddista tibetana, cioè della nazione asiatica, occupata e repressa, e soggetta alla politica abortista di massa della Cina comunista: questa è la cultura della morte da combattere che nulla c’entra con la libertà di abortire con la 194.

Abbiamo intervistato giovani e adulti, padri e madri di famiglia, di famiglie sovente numerose. Ed abbiamo colto lo stupore, la gioia, la fermezza di chi possiede il privilegio di accogliere la Vita e di donarla, coscienti che non v’è sacrificio al mondo che meriti più del dono della Vita di essere sopportato. Questa è la vocazione dei genitori, non solo cristiani, ma dei genitori che avvertono sempre più urgente e forte la vocazione alla paternità e maternità. Quale retaggio si vuol tramandare a figli e discendenti se non la cultura della Vita? Dal Colosseo a Piazza e Basilica di San Pietro, l’hanno gridato e inneggiato, alternandolo a rosari e canti sacri, sotto lo scampanio delle Basiliche romane,    le decine di migliaia partecipanti alla Marcia, nel nome e nel segno di Maria Vergine e Madre del Sì, Colei che in questo giorno si rivelò anche ai fanciulli pastorelli di Fatima, come già a Santa Bernadette, nella Grotta di Lourdes: “Io sono l’Immacolata Concezione“.

Presidente Sen. Maurizio Gasparri, Com.te M.se Luigi Coda Nunziante, On. Lavinia Mennuni, Em.mo Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto della Segnatura Apostolica.

Presidente Sen. Maurizio Gasparri, Com.te M.se Luigi Coda Nunziante,  Can. Joseph Luzuy, dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, On. Lavinia Mennuni, Em.mo Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto della Segnatura Apostolica.

Lourdes, nuovo miracolo nella grotta


Our Lady of Lourdes

Image by Lawrence OP via Flickr

Un artigiano francese riacquista l’uso della gamba

 

29 marzo 2011

Un miracolo a Lourdes può sembrare una notizia scontata. In realtà, dall’11 febbraio 1858, giorno della prima apparizione della Vergine a Bernadette, solo l’uno per cento di circa 7 mila «dichiarazioni di guarigione» sono state riconosciute «miracolose». Finora erano 67: l’ultima miracolata «riconosciuta», nel 2005, fu una siciliana, Anna Santaniello.

Da ieri c’è il miracolato numero 68. Si chiama Serge François, un artigiano di Angers in pensione. Il fatto risale al 12 aprile 2002. Serge aveva praticamente perso l’uso della gamba sinistra, semiparalizzata dopo due operazioni. E soffriva di terribili dolori, leniti solo da iniezioni di morfina. Quel giorno, nella grotta, dopo aver pregato e bevuto l’acqua, Serge sentì, parole sue, «un dolore così lancinante che credevo di morire». Poi «la gamba che mi faceva tanto soffrire e che era sempre fredda si è riscaldata». Tanto che poi, per «rendere grazie», è andato in pellegrinaggio a Santiago di Compostela: 1.570 chilometri, e a piedi. Continua a leggere qui…