“(RI)COSTRUIRE LA CASA. Corso di formazione online.


Le parole della Dottrina sociale per abitare la scuola, la città e il pianeta”

CORSO DI FORMAZIONE
(Ri)costruire la casa. Le parole della Dottrina sociale per abitare la scuola, la città e il pianeta” è il
titolo di un percorso di incontri online promosso dall’Istituto Toniolo, l’Università Cattolica del Sacro
Cuore e l’associazione Apis, in collaborazione con il Servizio Nazionale per l’insegnamento della
religione della CEI, l’associazione Diesse e l’associazione Amici dell’Università Cattolica.
Obiettivi del corso

  1. Riflettere su una parola del dizionario della dottrina sociale della Chiesa
  2. Tradurre la tematica in azioni concrete
  3. Raccontare come affronta il tema in classe con gli studenti
    Programma webinar
    Dalle ore 17.00 alle ore 19.00 (la prima parte di lezione, a cura del relatore; la seconda di dialogo
    con i partecipanti, circa le tematiche affrontate)
  • 5 ottobre: Quello che non so di me e di te
    I ragazzi sono sempre più confusi e fragili. Vivono in una società complessa e si confrontano con
    persone di culture, storie e fedi diverse. La scuola può diventare un luogo dove aiutare ragazze e
    ragazzi a scoprire e valorizzare se stessi e imparare a ripensare le relazioni per costruire comunità.
    Relatori: Giovanni Giulio Valtolina, docente di Psicologia interculturale – Facoltà di Scienze Politiche e Sociali, Università Cattolica; Silvio Cattarina, Presidente della Cooperativa sociale “L’imprevisto”; Domenico Tallarico, docente IRC, Istituto Tecnico Garibaldi Da Vinci, Cesena e Liceo Ferrari, Cesenatico.
  • 8 novembre: Accorciamo le distanze
    Oggi i legami fanno paura. Passare dall’io al noi è una sfida perché l’altro non si conosce, e rischia di
    essere lontano, persino nemico. Incontrarsi è difficile, più facile ignorarsi o scontrarsi. Imparare a
    stare nel conflitto ci insegna a superare le distanze, evitare la guerra e costruire la pace.
  • Relatori: Riccardo Redaelli, docente Post conflict e gestione delle emergenze – Facoltà di Scienze Politiche e Sociali, Università Cattolica; Franco Vaccari, Presidente e Fondatore di Rondine Cittadella della Pace; Vittorio. Di Domenico, docente IRC, IPSIA E. Manfredi, Lugo (RA)
  • 16 novembre: La Terra è casa nostra
    La cura della natura e della casa comune riguarda ciascuno di noi. Com’è possibile realizzare per
    tutti quella che papa Francesco chiama “una profonda conversione ecologica”? Le nostre idee, le
    nostre scelte, i nostri comportamenti decideranno il futuro del pianeta e delle nuove generazioni.
    Relatori: Cristina Birbes, docente di Pedagogia Generale e Sociale – Facoltà di Scienze della Formazione, Università Cattolica; Stefano Pepe, docente IRC, Liceo Scientifico Louis Pasteur, Roma
    Composizione dell’Unità Formativa (totale 9 ore).
    N. 6 ore di formazione, pari ai 3 incontri, fruibili sia in sincrono, negli orari e nelle date
    prestabilite, sia in asincrono;
    N. 3 ore di autoformazione/approfondimento personale (visione e utilizzo di materiali che
    saranno messi a disposizione in piattaforma)
  • Il corso è gratuito. È possibile iscriversi a partire dal 10 giugno al 10 settembre a questo link
    https://registrazione.diesse.org/it/ Il webinar si svolge online su piattaforma Google Workspace for Education. Le 3 lezioni previste dal programma saranno fruibili sia in diretta, negli orari e nelle date prestabilite, sia in asincrono.
  • La piattaforma attesta in automatico sia la presenza in diretta o la visualizzazione in asincrono che la visione dei materiali messi a disposizione
  • I docenti iscritti riceveranno l’attestato all’indirizzo e-mail con il quale si sono registrati sul
    sito di Diesse.
    La responsabile della Formazione Diesse Dott.ssa Attilia Marina Albanesi

MODALITÀ di ISCRIZIONE

Per potersi iscrivere al percorso formativo “(Ri)costruire la casa. Le parole della Dottrina sociale per
abitare la scuola, la città e il pianeta” è necessario essere registrati sul sito di Diesse.
1) ACCEDERE AL SITO DI ISCRIZIONE
Vai all’indirizzo http://registrazione.diesse.org/ e clicca sul pulsante verde [Entra]. Se non sei ancora
registrato, clicca su [Registrati], poi [Utente] e segui la procedura prevista. Al completamento
riceverai una e-mail contenente un link da cliccare per confermare la creazione dell’account.
Quindi effettua l’accesso (ad accesso effettuato il comando di uscita che si trova in alto a destra
contiene il nome dell’utente).
2) COMPILARE IL MODULO DI ISCRIZIONE

  • Dal menù orizzontale clicca su [corsi di formazione], clicca su [iscriviti] a [(Ri)costruire …],
  • Compila i campi richiesti
    Si chiede di ricontrollare i propri dati personali compilando anche i campi vuoti.

3) CONSENSO INFORMATO
Per poter concludere la procedura di iscrizione è necessario mettere la spunta a ‘Dichiaro di aver
preso visione dell’informativa e acconsento al trattamento dei miei dati personali’.
4) VERIFICA DEL PROPRIO ACQUISTO, GESTIONE DEI DATI
L’utente può sempre verificare il proprio acquisto e lo storico degli acquisti, modificare la propria
password, verificare e aggiornare i dati personali, accedendo al sistema e cliccando sul menu
orizzontale [Area personale].
5) SOLUZIONE DI PROBLEMI
Per problemi di natura tecnica (difficoltà di registrazione o accesso, problemi di funzionamento
del sistema) scrivere una e-mail a supporto@diesse.org indicando in oggetto il nome del corso:
(Ri)costruire la casa
Per informazioni e iscrizioni di altro genere scrivere una e-mail a segreteria@diesse.org
indicando in oggetto il nome del corso (Ri)costruire la casa e la natura del problema.

Iuliu-Marius Morariu: Catholic Social Teaching in Catholic and Orthodox Faculties of Theology in Romania after 1990


Iuliu-Marius Morariu (ieromonahul Maxim) este un preot şi monah ortodox din Arhiepiscopia Clujului (Transilvania, România). A publicat, editat sau coordonat mai multe volume, studii sau articole în România sau în străinătate şi a participat cu comunicări ştiinţifice la peste 100 de conferinţe şi simpozioane în România sau în străinătate. Momentan este doctorand al Facultăţii de Teologie Ortodoxă din Cluj-Napoca şi masterand al Facultăţii de Ştiinţe Sociale din cadrul Universităţii Pontificale Sf. Toma de Aquino “Angelicum”, din Roma (Italia).

Iuliu-Marius Morariu

 

1. Introduction

OIKONOMIA 1 (2019) x web 9 Catholic social teaching has become known in Romania, especially after 1990. During the Communist period, only some historical aspects or some of its doctrinal outcomes were presented in the handbooks of the Faculties of Orthodox or Catholic Theology, or in those of the seminaries.1 This was because of the policy of the State, and of the fact that the governing elite were not only persecuting the Church, but also thought that they were the only ones who could have a social doctrine, a secular one.

Some attempts, like the one of the Orthodox Patriarch Justinian Marina, who wrote Apostolatul social (Social Apostolate),2 which tried to find a way to bring together secular and religious social doctrine, can be noted in this period, but they did not contribute, as we would expect, to wider dissemination of the social doctrine of the Church. Moreover, this work has later been criticised by some of the historians who investigated his life and activity.

Therefore, shortly after 1990, when the Faculties of Theology that had been closed by the Communist regime were reopened and new books in theology could be published, this topic started to be studied again, both in Catholic and Orthodox contexts. Some of the authors preferred to emphasize the historical aspects of the topic, others its practical outcomes, while others still tried to take ideas from the Catholic tradition and put them into practice in the other, or used arguments from the Catholic confessional space in the other one. Therefore, using the information from the books or articles that have investigated these topics, we will try to synthesize here the way in which the aforementioned topic is presented in the Faculties of Orthodox and Catholic Theology in Romania after 1990. Our investigation will not only be a review of the literature, but also bring to attention the way in which Catholic Social Teaching has influenced the thinking of Romanian theologians like Radu Preda3 in the Orthodox tradition, and become important even for sociological and political discourse.

 

2. Catholic Social Teaching in Catholic and Orthodox Faculties of Theology in Romania after 1990

When one speaks about Catholic social teaching and its reception in Romania, one must mention, for sure, the name of Father Emil Dumea. Born in 1958, he is now Professor in the Faculty of Catholic Theology of Iași (Moldavian part of Romania).4 The former Rector of the Franciscan Roman-Catholic Institute (2000-2008), he graduated from the Roman-Catholic Theological Institute of Iași in 1984, and then from the Faculty of Ecclesiastical history of the Gregorian University in Rome (1986-1990), where he defended his PhD in 1997, under the coordination of Professor Kulič Jakov SJ.5 Although he is specialised in the History of the Church, rather than in Social Ethics or Morals, he has published several books on this latter topic.6 As the holder of the course on Catholic Social Doctrine, in 2015 he published a book in Romanian entitled Social Catholic Doctrine in the Contemporary World,7 which completes the ideas of an earlier book where he presents the landmarks of Catholic social doctrine.8 In both of them, not only does he present the history of Catholic Social Doctrine, starting from Lumen Gentium and preceding attempts to establish such a doctrine, but at the same time he investigates its meaning for the development of contemporary theology, and also its possible outcomes for the Romanian context. Of course, in books like the one dedicated to the relationship between the Church and state in Europe,9 where he investigates the relationships between these two institutions during different ages and highlights the changes that took place in different times between them, he also uses information about the aforementioned topic, referring to it and offering explanations from papal encyclical letters to some events. The same can also be noted in his book dedicated to the way relationships between the Catholic Church and Communism are reflected on the Internet.10His ideas are clearly expressed, well documented and easy to read and understand. Familiarised with a methodological approach, he shows even from the beginning that the purpose of the investigation of Catholic Social teaching in his area is a missionary one,11 but it is always linked with other important domains of the activity and mission of the Church and its theoretical research.

Interest in this topic should be noted in other confessional areas. For example, amongst the Orthodox, Radu Preda is one of the theologians who are also interested in the Social Doctrine of the Church. With his background in places like Hamburg, Vienna or Heidelberg, he proposes topics like the relationship between the Church and State in contemporary Romania and its challenges,12 or an investigation into Communism and its main elements from an Orthodox perspective.13 Since 2014, he has been investigating the last topic further, in a practical way, as Director of the Institute for the Investigation of Communist Crimes in Romania and the Memory of Romanian Exile. As a theologian, he has been the first in Romania to propose lectures on social theology, at the end of 1990s. Therefore, although he is not an authors who speaks only, or primarily, about Catholic Social doctrine, we should mentioned that he often uses references to it in his books, not only in comparison to other fields and confessions (like Orthodox or Protestant), but also in order to present the solutions offered by the Catholic tradition. Since he is considered the first professor of Social Theology and, up to now, the best known for it within Romanian orthodoxy, we think it is important to mention him there.14

We should also mention the fact that civil society, or lay people in Romania, are also interested in some aspects of the social doctrine of the Catholic Church. Such an example can be found in Professor Radu Carp, of the Faculty of Political Sciences of Bucharest University. Close to Radu Preda, with whom he founded the inter-religious and inter-cultural institute “Inter” from Cluj,15 he is also interested in the political outcomes of the social doctrine of the Church. Therefore, in books like: The Principles of Common Thinking. Christian Democratic Doctrine and Social Action, published in 2006,16 Seeking for the Common Good, published a couple of years later,17 Religion in Transition of 2009,18 or the text dedicated to the relationships between religion, politics and rule of law,19 he uses examples from Catholic Social Doctrine and its implementation in the Catholic tradition as models for illustrating some of his theories or the solutions he proposes for the Romanian situation.

Of course, he is only one of many other important voices from the civil space who have become more interested in social theology and the interaction between politics and theology in the public sphere. This also explains why an important publishing house in Romania, located until 2014 in Cluj-Napoca and since then, in Bucharest, namely Eikon, has initiated a collection entitled “Theologia socialis.” In this series, theologians, historians, politicians, specialists in law, politics, media and many others offer interesting and useful approaches to different aspects of social theology, using, where necessary, aspects of Catholic Social Doctrine and aspects of the official documents of the Holy See. A sign that confirms the relevance of this collection and of the topics presented there for readers consists in the fact that the most important meeting of librarians and a bookfest from there has awarded this Publishing House20 with an important prize. A quick look at contemporary research in this field will show that almost all the titles from this collection are quoted in every serious investigation dedicated to one of the topics related to the social teaching of the Church and social action.

3. Conclusions

As we have tried to emphasize here too, social teaching has become an important topic in Romanian theological and lay debates after 1989. Professors from the Faculties of Catholic or Orthodox Theology have proposed lectures on this topic and used many elements of Catholic Social Doctrine to speak about topics like the relationships between Church and State or the interaction between politics and theology. Catholic Social Teaching is not only an important topic for Catholic theology, where professors and researchers like Father Emil Dumea have published several books, highlighting both the historical landmarks of this domain, its contents and relevance, but also for the Orthodox one, where people like Radu Preda or Ion Petrică have used important elements of it in comparisons or as examples. It has been also important for the public sphere, for political analysts, for historians and specialists in different research fields, where people like Radu Carp have deepened several aspects of it, or important publishing houses have initiated collections where it has an important place.

Its use and increasing relevance in today’s Romania shows the desire of people from this area to be more open-minded and to find solutions to their daily problems by using information from this tradition, or by learning from their previous experiences.

 

NOTE

1 Like: Ioan Rămureanu, Milan Şesan, Teodor Bodogae, Istoria Bisericească Universală (Universal Church History), 1st volume, Press of the Biblical and Missionary Institute of the Romanian Orthodox Church, Bucharest, 1987.
2 Justinian Marina, Apostolat social (Pilde şi îndemnuri pentru cler) (Social Apostolate – Stories and Examples for the Clergy), Press of the Biblical and Missionary Institute of the Romanian Orthodox Church, Bucharest, 1949.
3 Romanian orthodox theologian, professor at the Faculty of Orthodox Theology of “Babeş-Bolyai” University, Cluj-Napoca, Romania, and Executive President of the Institute for the Investigation of Communist Crimes and the Memory of Romanian Exile (IICCMER), in Bucharest. He was also the founder of Social Theology in Romanian Orthodox Theological Faculties. Among his most important books, the following can be mentioned: Radu Preda, Biserica în stat – o invitaţie la dezbatere (Church in the State – an Invitation to Debate), Scripta Press, Bucharest, 1999; Radu Preda, Comunismul – o modernitate eşuată (Communism – a Failed Modernity), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2009; Radu Preda, Cultura dialogului – pledoarii şi exerciţii (The Culture of Dialogue – Pleas and Exercises), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2009; Radu Preda, Jurnal cu Petre Ţuţea (Diary with Petre Ţuţea), Humanitas Press, Bucharest, 1992; Radu Preda, Ortodoxia & ortodoxiile: studii social-teologice (Orthodoxy and Orthodoxies – Socio-theological Studies), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2010.
4 For more information about his biography, see: http://emildumea.ro/, accessed 12. 09. 2018.
5 Ibidem.
6 Like: Emil Dumea, Pledoarie pentru omul între Biserică şi stat (Pleas for the Man between Church and State), Pim Press, Iaşi, 2016; Emil Dumea, Istoria Doctrinei Sociale a Bisericii Catolice (History of the Social Doctrine of the Catholic Church), Sapientia Press, Iași, 2015; Emil Dumea, Doctrina socială catolică în lumea contemporană (Catholic Social Doctrine in the Contemporary World), Sapientia Press, Iași, 2015; Emil Dumea, Biserica și Statul în Europa. Perspective istorice și creștine (Church and State in Europe. Historical and Christian Perspectives), Sapientia Press, Iași, 2014. His books are available online at: http://emildumea.ro/, accessed 12. 09. 2018.
7 Emil Dumea, Doctrina socială catolică în lumea contemporană (Catholic Social Doctrine in the Contemporary World), Sapientia Press, Iaşi, 2015.
8 Emil Dumea, Istoria Doctrinei Sociale a Bisericii Catolice (History of the Social Doctrine of the Catholic Church).
9 Emil Dumea, Biserica și Statul în Europa. Perspective istorice și creștine (Church and State in Europe. Historical and Christian Perspectives).
10 Emil Dumea, Biserica Catolică și comunismul în Europa (în internet) (Catholic Church and Communism in Europe – in internet), Pim Press, Iaşi, 2017.
11 Emil Dumea, Doctrina socială catolică în lumea contemporană (Catholic Social Doctrine in contemporary world), p. 2-3.
12 Radu Preda, Biserica în stat – o invitaţie la dezbatere (Church in the State – an Invitation to Debate).
13 Cf. Radu Preda, Comunismul – o modernitate eşuată (Communism – a Failed Modernity); Radu Preda, Cultura dialogului – pledoarii şi exerciţii (Culture of Dialogue – Pleas and Exercises).
14 Of course, there are also other authors like father Ion Petrică, who is specialised in social assistance and published several books on this topic, but he is rather perceived as a voice of sociology that as one of the theology, because of his approaches and space of work. See, for example: Ion Petrică, Biserica şi asistenţa socială în România (Church and Social Assistance in Romania), Press of European Institute, Iaşi, 2007 (there he not only presents a detailed situation of the social assistance from this space, its challenges and results, but also presents a history of the problem and speaks about the Social Doctrine of Catholic Church and its relevance for the development of this topic and its outcomes in the investigated space), and: Ion Petrică, Religiozitatea şi instituţiile sociale în România (Religiosity and social institutions in Romania), Press of European Institute, Iaşi, 2013.
15 http://doctorat.unibuc.ro/, accessed 29. 09. 2018.
16 Radu Carp, Principiile gândirii populare. Doctrina creştin – democrată şi acţiunea socială (The principles of popular taught. Christian-democrate doctrine and social action), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2006.
17 Radu Carp, În căutarea binelui comun. Pentru o viziune creştină a democraţiei româneşti (In the research of common good. For a Christian vision of the Romanian democracy), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2008.
18 Radu Carp, Religia în tranziţie. Ipostaze ale României creştine (Religion in transition. Hypostases of Christian Romania), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2009.
19 Radu Carp, Religie, politică & statul de drept. Secvenţele unei acomodări (Religion, politics and state of right. Sequences of an accomodation process), Humanitas Publishing House, Bucharest, 2013.
20 https://ro.wikipedia.org/, accessed 29. 09. 2018.

 

References

A. Books

1. Carp, Radu, În căutarea binelui comun. Pentru o viziune creştină a democraţiei româneşti (In Search of the Common Good. For a Christian Vision of Romanian Democracy), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2008.
2. Carp, Radu, Principiile gândirii populare. Doctrina creştin – democrată şi acţiunea socială (Principles of Common Thinking. Christian Democratic Thought and Social Action), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2006.
3. Carp, Radu, Religia în tranziţie. Ipostaze ale României creştine (Religion in Transition. Hypostases of Christian Romania), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2009.
4. Carp, Radu, Religie, politică & statul de drept. Secvenţele unei acomodări (Religion, Politics and Rule of Law. Sequences of an Accommodation Process), Humanitas Publishing House, Bucharest, 2013.
5. Dumea, Emil, Biserica Catolică și comunismul în Europa (în internet) (The Catholic Church and Communism in Europe – in internet), Pim Press, Iaşi, 2017.
6. Dumea, Emil, Biserica și Statul în Europa. Perspective istorice și creștine (Church and State in Europe. Historical and Christian Perspectives), Sapientia Press, Iași, 2014.
7. Dumea, Emil, Doctrina socială catolică în lumea contemporană (Catholic Social Doctrine in the Contemporary World), Sapientia Press, Iași, 2015.
8. Dumea, Emil, Istoria Doctrinei Sociale a Bisericii Catolice (History of the Social Doctrine of the Catholic Church), Sapientia Press, Iași, 2015.
9. Dumea, Emil, Pledoarie pentru omul între Biserică şi stat (Plea for the Human Person between Church and State), Pim Press, Iaşi, 2016.
10. Marina, Justinian, Apostolat social (Pilde şi îndemnuri pentru cler) (Social Apostolate – Stories and Examples for the Clergy), Press of the Biblical and Missionary Institute of the Romanian Orthodox Church, Bucharest, 1949.
11. Petrică, Ion, Biserica şi asistenţa socială în România (The Church and Social Assistance in Romania), Press of European Institute, Iaşi, 2007.
12. Petrică, Ion, Religiozitatea şi instituţiile sociale în România (Religiosity and Social Institutions in Romania), Press of European Institute, Iaşi, 2013.
13. Preda, Radu, Biserica în stat – o invitaţie la dezbatere (The Church in the State – an Invitation to Debate), Scripta Press, Bucharest, 1999.
14. Preda, Radu, Comunismul – o modernitate eşuată (Communism – a Failed Modernity), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2009.
15. Preda, Radu, Cultura dialogului – pledoarii şi exerciţii (The Culture of Dialogue – Pleas and Exercises), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2009.
16. Preda, Radu, Jurnal cu Petre Ţuţea (Diary with Petre Ţuţea), Humanitas Press, Bucharest, 1992.
17. Preda, Radu, Ortodoxia & ortodoxiile: studii social-teologice (Orthodoxy and Orthodoxies – Social-Theological Studies), Eikon Press, Cluj-Napoca, 2010.
18. Rămureanu, Ioan, Şesan, Milan, Bodogae, Teodor, Istoria Bisericească Universală (Universal Church History), 1st volume, Press of the Biblical and Missionary Institute of the Romanian Orthodox Church, Bucharest, 1987.

 

B. Internet

19. http://doctorat.unibuc.ro/, last accessed 29. 09. 2018.
20. http://emildumea.ro/, accessed 12. 09. 2018.
21. http://emildumea.ro/, accessed 12. 09. 2018.
22. https://ro.wikipedia.org/, accessed 29. 09. 2018.

 

Oikonomia – Rivista di etica e scienze sociali / Journal of Ethics & Social Sciences, Febbraio 2019 

COMUNITAS 2018 – Bene Comune o Società dello Scarto: 29-30 Novembre 2018, Convegno all’Angelicum


La Pontificia Università San Tommaso d’Aquino “Angelicum” di Roma  organizza il 29-30 Novembre 2018, il Convegno Interfacoltà dal titolo COM-UNI-TAS 2018 (COMmon good – UNIversity – Throw Away Societas) –Bene Comune o Società dello Scarto: Fondamenti e Applicazioni“. Ingresso gratuito, previa registrazione online

Il convegno ha lo scopo di affrontare attraverso un dialogo interfacoltà un tema di fondamentale importanza per la chiesa e la società di oggi. Si rifà all’idea del bene comune, un concetto chiave nel pensiero di San Tommaso d’Aquino che riguarda la società e la politica in particolare, in contrapposizione con la “cultura dello scarto”, una delle idee più evocative dell’insegnamento di Papa Francesco. L’università si confronta con queste due possibilità, nei corsi e nei dialoghi con altri interlocutori, nella ricerca e nelle esperienze dei suoi studenti. Tutte queste ricchezze avranno spazio nel convegno, il primo di un percorso annuale che l’Angelicum intraprende dal 2018 e che continuerà nei prossimi anni, in modo da spingere il nostro pensiero oltre le divisioni interdisciplinari e far incontrare i problemi di oggi con le radici del pensiero tomista, sia filosofiche che teologiche.

PROGRAMMA CONVEGNO

29 novembre 2018

Prima sessione

Tra Bene Comune e Società dello Scarto: considerazioni pratiche e status quaestionis

Moderatore: Prof. Girolamo Rossi

09.00 – Saluti di benvenuto ai partecipanti e messaggio del Romano Pontefice – Rev.mo Fr. Michał Paluch OP – Rettore Magnifico della Pontificia Università San Tommaso D’Aquino in Urbe, Roma

09.15 – Tra Bene Comune e Società dello Scarto – Studenti delle Facoltà dell’Angelicum e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Mater Ecclesiae (issr me)

10.00 – Laudato Sì e il cambiamento radicale della prospettiva nella Dottrina Sociale della Chiesa – Prof. Alberto Lo Presti, Istituto Superiore di Scienze Religiose Mater Ecclesiae (issr me)

10.20 – Respondents – Facoltà di Filosofia (fil) e Facoltà di Scienze Sociali (fass)

10.30 – Discussione

11.15 – Coffee break

11.45 – Lo stato attuale del pensiero sul bene comune e le sfide attuali della società dello scarto – Prof. Stefano Zamagni

13.00 – Pranzo

Seconda sessione

Riflessioni filosofiche e teologiche sul Bene Comune e la Società dello Scarto

Moderatore: Prof.ssa Catherine Joseph Droste, OP

14.30 – Indicazioni filosofiche per il Bene Comune e le sue suddivisioni – Prof. Stephane Bauzon, Facoltà di Filosofia (fil)

15.00 – Respondents – Facoltà di Diritto Canonico (dir) e Facoltà di Scienze Sociali (fass)

15.15 – Discussione

16.00 – Coffee break

16.30 –  Il bene di tutti e di ciascuno: il carattere morale del Bene Comune in S. Tommaso d’Aquino – Prof. Ryszard Rybka OP, Facoltà di Teologia (teo)

17.15 – Respondents – Facoltà di Filosofia (fil) e Istituto Superiore di Scienze Religiose (issr me)

17.30 – Discussione

18.00 – Conclusioni

 

30 novembre 2018

Terza sessione

Prospettive in ambito socio-giuridico e conclusioni

Moderatore: Prof. Girolamo Rossi

09.00 – Fake news e diritto alla buona famaProf. Vincenzo Fasano, Facoltà di Diritto Canonico (dir)

09.30 – Respondents – Facoltà di Teologia (teo) e Istituto Superiore di Scienze Religiose (issr me)

09.45 – Discussione

10.15 – Coffee break

10.45 – Bene Comune o Società dello Scarto: questa economia uccide! – Prof.ssa Helen Alford OP, Facoltà di Scienze Sociali (fass) – Vice-Rettore della Pontificia Università San Tommaso D’Aquino in Urbe, Roma

11.15 – Respondents – Facoltà di Diritto Canonico (dir) e Facoltà di Teologia (teo)

11.25 – Discussione

12.00 – Relazione conclusiva – Mons. Silvano M. Tomasi

12.30 – Conclusioni – Rev.mo Fr. Michał Paluch OP – Rettore Magnifico della Pontificia Università San Tommaso D’Aquino in Urbe, Roma

13.00 – Rinfresco

Scarica il programma_Convegno_ITA

 

Maggiori informazioni sul sito COMUNITAS

https://sites.google.com/pust.it/comunitas/eventi-events?authuser=0

 

Bene Comune o Società dello Scarto: Fondamenti e Applicazioni

Instrumentum Laboris per il Convegno Interfacoltà della

Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino “Angelicum” di Roma

29-30 Novembre 2018

Sono convinto che a partire da un’apertura alla trascendenza
 potrebbe formarsi una nuova mentalità politica ed economica 
che aiuterebbe a superare la dicotomia assoluta 
fra l’economia e il bene comune sociale
 (Papa Francesco, Evangelii gaudium, 205)

Quanta attualità riscuote oggi l’idea di bene comune? Essa sembra uscita dall’orizzonte delle riflessioni sulla convivenza pubblica, e ha uno scarso riscontro anche nelle principali correnti speculative. I processi storici in corso non facilitano la cosa. L’insorgere dei populismi, l’insicurezza globale, la crisi democratica, l’incertezza economica, sono spesso la causa di una rivendicazione dei diritti identitari e nazionalistici, che di fatto chiudono all’idea di bene comune per sostituirla con l’interesse pubblico di una nazione, di una comunità, di un gruppo, in opposizione a quello di altri. Tali dinamiche negative alimentano quella cultura dello scarto più volte denunciata da papa Francesco. Essa rappresenta la più grave forma di negazione del bene comune, perché espelle le persone dalla comunità, in una cultura che tende a valorizzare solo ciò che è produttivo e remunerativo. Il cristianesimo, invece, è rimasto l’ultimo baluardo a difendere la necessità e la validità del principio del bene comune nella comprensione dei rapporti sociali e nell’organizzazione della comunità politica. La solitudine con cui svolge tale compito non lo imbarazza, giacché la sua visione è fondata su una salda consapevolezza dottrinale, che ha nel pensiero di san Tommaso d’Aquino un pilastro decisivo e, per molti versi, ancora attuale. Il bene comune nel pensiero di san Tommaso è un bene che fa riferimento ad ogni uomo ed a tutto uomo, cioè alla sua dimensione corporale e spirituale nello stesso tempo. In questo bene comune l’uomo dotato di intelligenza e di libertà, cioè la persona, trova tutto il necessario per raggiungere la sua piena perfezione. Il pensiero classico considera il bene comune come il fine della società e il bene del tutto sociale al quale comunicano le persone ed in quanto si ridistribuisce su di esse, favorendole lo svolgimento integrale. Il bene comune consiste nella buona vita dei cittadini uniti sotto le giuste leggi, collega l’etica e la politica, articolando e ordinando il bene della comunità politica e del bene privato. Può essere capito solo in connessione con la virtù e la gioia. Esso, poi, è un fine in sé e non un mezzo e come tale è per noi più amabile del bene privato. Come bene intrinseco della società politica appartiene alla categoria del bonum honestum e può essere definito come communicatio in bene vivendo. Inoltre esso è partecipabile e comunicabile e composto da tre componenti: materiale, intellettuale e morale. La parte primaria del bene comune consiste nelle virtù dei cittadini, invece le istituzioni lo costituiscono al secondo posto. Si sostiene la priorità del bene comune su quello individuale quando il confronto avviene fra beni dello stesso genere. Sul piano materiale, ad esempio, il principio della proprietà privata è subordinato al principio della destinazione universale dei beni. Se, invece, mischiamo materiale e spirituale, otteniamo le contraddizioni che hanno afflitto la storia di gruppi e popoli: per esempio, mai si potrebbe sostenere che il bene materiale della società prevale sul bene spirituale della persona. In tale ambito si collocano gli sforzi intellettuali compiuti da figure importanti, fra le quali ricordiamo Jacques Maritain, Emmanuel Mounier e Romano Guardini, per fondare il discorso su una corretta concezione antropologica, che non sacrifichi all’individualismo la natura sociale dell’essere umano e, dunque, che riformuli attraverso il concetto di persona una visione politica attenta sia alle istanze individuali che a quelle sociali. In modo evidente, la concezione sociale cristiana si articola lungo una trama di rapporti etici senza la quale non potrebbe realizzarsi. Eppure, il mondo moderno ha spesso distinto e contrapposto etica e politica, giustificando le ragioni della reciproca esclusione. Il risultato è l’affermazione di un dissidio potenziale fra le scelte e gli orientamenti etici del cittadino e le iniziative politiche a cui è chiamato a partecipare. È in questo spazio che la creatività del cittadino può essere al servizio di una moderna concezione di laicità nella quale, nello spazio democratico, inteso come luogo di costruzione plurale del bene comune, i principi e i valori cristiani sono chiamati a diffondersi attraverso la partecipazione competente e ferma. Per questo, oggi più ancora che rispetto al passato, l’autentica sfida per la cultura cristiana è di natura formativa e intellettuale. In tal senso la Chiesa è chiamata non solo a promuovere il bene comune come principio e valore della comunità politica, ma a rappresentarne la necessità nell’economia della salvezza, anche attraverso la sua struttura giuridica e normativa. Il diritto ecclesiale, in tal senso, è proprio ordinato al superamento di ogni tentazione individualistica, perché la vocazione dei fedeli deve essere concepita come personale e comunitaria al medesimo tempo. Ecco perché la Chiesa tutela sia la comunione ecclesiale sia i diritti delle singole persone. Essi sono coessenziali, in un orizzonte in cui i diritti e i doveri sono sostenuti da istituzioni ecclesiali concepite come strumenti di grazia, finalizzate al bene di tutti, per la salvezza eterna. Il contenuto del bene comune non è definibile una volta per sempre, ma va concretamente determinato secondo la misura del massimo bene umano storicamente perseguibile nelle condizioni date e dipende da tanti fattori come il dibattito pubblico, gli abiti virtuosi, il consenso, l’azione delle persone che contribuiscono a determinarlo in un dinamismo mai concluso. In altre parole, il concetto di bene comune è intrinsecamente proporzionale e aperto, non limitato interamente. Tale concetto di bene comune è una realtà dinamica, sempre crescente e aperto all’idea dei diritti dell’uomo così importante per la cultura odierna. L’evoluzione del concetto di bene comune nella dottrina sociale della Chiesa va in questa direzione. Negli ultimi pontefici, la nozione del bene comune, quasi si identifica con quella dei diritti dell’uomo. Come non cogliere, oggi, la singolare opportunità offerta dalla globalizzazione dei rapporti sociali per avanzare la concezione cristiana del bene comune? Il suo principio, così come è formulato nella cultura cristiana, sembra trovare nuove e originali conferme dall’affermazione dell’interdipendenza planetaria, secondo il quale tutto ciò che accade in una parte del pianeta può avere ripercussioni su qualsiasi altra. Le conseguenze etiche di tale risultato sono evidenti: interessarsi della felicità altrui è decisivo per coltivare la propria; il bene di ciascuno e il bene di tutti, in particolare dei meno avvantaggiati, sono in stretta correlazione. Ciò implica la più ampia partecipazione di persone, gruppi e popoli, alla costruzione di un umanesimo cristiano nel quale l’umanità si presenta come un soggetto con esigenze di natura etica, politica e giuridica, trascendenti il dato storico ed esistenziale (si parla sempre più spesso dei diritti delle future generazioni, dei tribunali penali internazionali, dei diritti delle comunità tradizionali, ecc.). Lungo tale direzione, il principio cristiano del bene comune si propone come un antidoto naturale alla cultura dello scarto che imperversa nelle società industriali. Tale principio, infatti, si propone come un processo dinamico inclusivo, proteso a immettere nel circuito del bene comune l’ultimo, il meno tutelato, il più povero, il più indifeso, fra i membri della famiglia umana. Nel convegno interfacoltà alla PUST, aspettiamo di approfondire questi e altri temi importanti nelle varie sessioni che saranno a cura delle varie realtà dell’università. In ogni sessione, il dibattito interfacoltà sarà promosso da due respondents che proverranno da una facoltà/istituto diverso da quello che ha fornito il relatore principale. La partecipazione degli studenti è anche prevista in un modo strutturale nello svolgimento del convegno.

Vice-Rettore Helen Alford OP 

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Roma, Angelicum: Inizia il 16 marzo il Corso di “Etica economica e responsabilità sociale di impresa”


Scade domani, 1° marzo, il termine ultimo per le iscrizioni al corso “Etica economica e responsabilità sociale d’impresa” della Prof.ssa Helen Alford. Le lezioni cominciano il 16 marzo e si tengono ogni venerdì pomeriggio dalle 14:30 alle 17:15, all’Angelicum, Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di Roma.

 

La Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di Roma “Angelicum”, promuove un corso di “Etica economica e responsabilità sociale d’impresa”, che si terrà in modalità semi-intensiva il venerdì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.15 a partire dal 16 marzo, fino al 25 maggio, presso la sede di Roma, largo Angelicum 1. Sono 24 ore di corso, la docente è la prof.ssa Helen Alford.

La proposta formativa parte da una riflessione sul linguaggio e sui suoi valori sottostanti, in un percorso che a partire dall’etica economica e degli affari, si interroga sui beni comuni, i diritti umani e il ruolo delle imprese. I contributi del Confucianesimo e dell’Islam, così come del pensiero sociale cristiano, vengono illustrati e valorizzati, al fine di costruire e facilitare processi e azioni concrete per il raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) promossi dalle Nazioni Unite con l’Agenda 2030.

La scadenza delle iscrizioni è il 1 marzo 2018. Il costo è di 350,00 Euro.

Prof.ssa Helen Alford

Informazioni e iscrizioni: dott.ssa Marina Russo, email: fass@pus.it , tel. 06.6702416

 

La Prof. ssa Helen Alford O.P. è  autrice di numerosi studi e pubblicazioni; è vice Rettore dell’Angelicum; vice Decano della Facoltà di Scienze Sociali e direttore del Master Universitario in Management e Responsabilità Sociale d’Impresa organizzato dalla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino – Angelicum (www.angelicum.org) Roma.

 

Incontri e scontri di civiltà. Novità in libreria


Tre libri, un comune denominatore: la terra in cui trovano origine le tre religioni monoteiste, la terra in cui le civiltà si incontrano e si scontrano, producendo scintille di violenza, di guerra, ma anche di pace e di dialogo. Il Medio Oriente proietta la sua inquietante ombra sull’Occidente e sull’Europa che rimangono annichiliti e impauriti rispetto alla sfida lanciata dalla storia.
Una miscela esplosiva pronta a deflagrare, prodotta da una inconsapevole o preordinata rinuncia alla propria cultura, alla propria identità, alla storia che ha reso l’Europa la fucina della civiltà occidentale.

Memorie di un angelo custode. Un manuale per chi ha perso la speranzaMemorie di un angelo custode. Un manuale per chi ha perso la speranza
Angelica Edna Calò Livne

Questa è la storia di una donna che da una collina della Galilea, con la presenza costante di un angelo indolente e un po’ pigro, attraverso il teatro e la fantasia, dà speranza e voglia di vivere a gente sparsa per il mondo. Una storia, quella raccontata nel dialogo tra la protagonista del libro Eden e il suo angelo custode, che ripercorre la vita di una donna italiana, romana ed ebrea che giovanissima lascia la vita “tranquilla” di Roma per tornare alle origini della sua cultura, seguendo la voce di un angelo, ebreo di nascita e romano di adozione, che la chiama per dare inizio ad un opera che amalgama e mischia culture e religioni diverse, mettendo insieme ebrei, cristiani, musulmani e drusi. Una storia quella di Eden che impatta in modo evidente con quella della terra in cui abita devastata da una guerra e da una violenza che non sembra avere fine… Una terra che per molti è il ventre e l’origine di ogni forma di B ellezza. La storia di Eden e del suo angelo custode è un viatico che conduce in una dimensione ove tutto è possibile… anche la pace tra i popoli che abitano quel lembo di terra.

Angelica Edna Calò Livne (Roma 1955) è insegnante, educatrice, formatrice, regista, scrittrice, fondatrice e direttrice artistica della Fondazione Beresheet LaShalom – Un inizio per la pace – con sede in Alta Galilea in Israele. Nel 2006 è stata candidata al premio Nobel per la Pace. Ha ricevuto riconoscimenti e premi in ogni parte del mondo per la Sua infaticabile e feconda attività che promuove la pace tra i popoli.

DAL CAPITOLO NONO, LA RICARICA DI ENERGIE: “: Chiudete gli occhi, immaginate un grande cerchio incandescente, bianco, splendente. Il cerchio si avvicina e sentite una voce che vi invita a lasciare dietro di voi il dolore dell’anima, il dolore del corpo, un pensiero che vi turba fin dall’infanzia. Seguite quella voce, appartiene a qualcuno che amate. Vi esorta a mettere da parte il risentimento, la rabbia. Sentite che una sorta di luce si posa su di voi e vi avvolge come un leggerissimo, luminoso, protettivo mantello. È l’unica soluzione per superare qualunque ostacolo: è Amore. Amore puro. Amore con cui rispondere a chi tenta di annullarvi, di dipingervi di colori a voi estranei. Voi siete l’azzurro del mare e del cielo, siete il verde di un germoglio. Voi siete Madre Terra che tutto genera e alimenta. Voi siete roccia, radice, acqua. In voi c’è il fuoco, l’energia vitale che accende l’anima e l’aria pura che colma la vita, che rimargina le ferite, che rigenera e indica l’orizzonte.
[Angelo custode]: Non è che uno se deve scorda’ il male che j’hanno causato, ma d’altra parte nun se po’ neanche vive de rancore e Eden è un canale de pace ma non è una sprovveduta, non è che tutto finisce a tarallucci e vino. La storia non se la scorda
”.


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Le nuove guerre di religioneLe nuove guerre di religione
Miguel Ayuso, Gianfanco Battisti, Giampaolo Crepaldi, Omar Ebrahime, Stefano Fontana, Silvia Scaranari Introvigne

Le guerre di religione sono tornate: le violenze dei califfati in Medio Oriente e in Africa, i pericoli di conflitto tra Paesi sunniti e sciiti, gli attentati terroristici di matrice islamica in Occidente (da Charlie Hebdo al Bataclan), la persecuzione dei cristiani. Oltre alle guerre di religione ci sono poi le guerre alla religione: in molti Paesi occidentali si vuole mettere il Cristianesimo fuori legge. Il ritorno della guerra e della violenza è il tratto caratteristico della fase mondiale attuale. Esso condiziona infatti molti altri aspetti della vita sociale e politica delle nazioni e dei popoli.
Una miscela esplosiva pronta a deflagare prodotta da una inconsapevole o preordinata rinuncia alla propria cultura, alla propria identità, alla storia che ha reso l’Europa la fucina della civiltà occidentale.

AUTORI: Miguel Ayuso, professore all’Università Comillas di Madrid e presidente dell’Unione Internazionale Giuristi Cattolici.
Gianfranco Battisti, professore ordinario di Geografia, Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Trieste.
Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste, presidente dell’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuân e della Commissione “Caritas in veritate” del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE).
Omar Ebrahime, saggista, giornalista e membro della Redazione dell’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuân.
Stefano Fontana, saggista, giornalista, direttore dell’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuân.
Silvia Scaranari Introvigne, docente, saggista ed esperta di Islam.



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Settimo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo. Guerre di religione, guerre alla religioneSettimo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo. Guerre di religione, guerre alla religione
a cura di Giampaolo Crepaldi e Stefano Fontana

Il Settimo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo fa una panoramica dettagliata della Dottrina sociale della Chiesa nei cinque continenti e delle più significative esperienze in atto nell’impegno per la giustizia e la pace.
È uno strumento importante per aggiornare il proprio orizzonte di conoscenza e di prospettiva nel campo dei diritti umani e del bene comune. Il Rapporto di quest’anno è incentrato sul tema guerre di religione, guerre alla religione. I redattori del Rapporto sono convinti che il ritorno delle guerre di religione sia il tratto più caratteristico della fase mondiale attuale. Esso condiziona molti altri aspetti della vita sociale e politica delle nazioni e dei popoli. Il Rapporto distingue, e nello stesso tempo collega tra loro, le guerre di religione e le guerre alla religione. Le guerre di religione sono i nuovi califfati che insanguinano il Medio Oriente o l’Africa, le tensioni inasprite tra sciiti e sunniti, gli attentati terroristici che fanno tremare l’Europa, compreso il reclutamento di militanti nei quartieri delle grandi città, le persecuzioni violente dei cristiani. Le guerre alla religione sono invece le discriminazioni che i Paesi occidentali attuano contro il cristianesimo e il tentativo, tramite leggi e politiche, di estirparlo dall’Europa. Il Rapporto documenta ambedue le tendenze e mostra come l’Europa e l’Occidente in generale risultino indeboliti nei confronti delle guerre di religione proprio perché conducono una loro guerra alla religione.

Il Rapporto è frutto della collaborazione di cinque Centri di ricerca: l’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, il Centro de Pensamiento Social Católico dell’Università San Pablo di Arequipa (Perù), laFundación Pablo VI di Madrid, il CIES-Fundación Aletheia di Buenos Aires e l’Area Internazionale di Ricerca “Caritas in Veritate” della Pontificia Università Lateranense, Roma.

A cura di : Redazione Edizioni Cantagalli