Roma, Senato della Repubblica: grande successo per “Un Nuovo Umanesimo in Europa”. Comunicato stampa.


COMUNICATO STAMPA

Giornata di studio e riflessione su “Un Nuovo Umanesimo in Europa”

Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva

Piazza della Minerva, 38 – 00186 Roma

Venerdì, 10 marzo 2023 si tenuta, a Roma, la conferenza “Un Nuovo Umanesimo in Europa”, su iniziativa del Senatore Mario Occhiuto e organizzata in collaborazione con le Associazioni IRFI “Italia Romania Futuro Insieme”, l’Anno Marguttiano e  “Human 4 Human” Association. L’evento  ha beneficiato  dalla partecipazione di 25 studiosi, artisti e attivisti italiani, romeni, ucraini, turchi, palestinesi, russi, moldavi, bulgari, africani e bosniaci che hanno contribuito con riflessioni e proposte concrete in merito al tema.

La conferenza nasce con l’obiettivo di riflettere sulle sfide che l’Europa deve affrontare in un’epoca di cambiamento profondo e di incertezza. L’umanesimo, inteso come filosofia e come stile di vita che mette al centro la dignità umana e il bene comune, può offrire un importante contributo per affrontare tali sfide e costruire una società più giusta, solidale, sussidiaria e creativa.

I lavori, moderati dalla giornalista romena Anca A. Mihai,  sono stati inaugurati dal Prof. Ing. Gianni Cara, Presidente dell’Università Internazionale per la Pace di Roma. Il professore ha parlato delle prospettive future che l’istituzione che egli rappresenta offre all’umanità attraverso il Master in Diritto e applicazioni spaziali: prospettive  e benefici futuri. A seguire, il prof. Luigi Troiani, docente di Relazioni Internazionali alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino “Angelicum”, ha ricordato che “è tempo che la cultura, le religioni, le idee tornino a condizionare lo spadroneggiamento dei troppo potenti e dei troppo ricchi, per condurli verso quell’umanesimo integrale auspicato da J. Maritain”.

Il conte Prof. Fernando Crociani Baglioni noto storico, giornalista e sociologo ha contestualizzato dal punto di vista storico, le radici cristiane dell’Europa sottolineando la necessità di ricordarle mentre si cerca la strada verso un futuro più giusto. A completare tale prospettiva è stata la sociologa Contessa Simona Cecilia Crociani Baglioni Farcas, presidente dell’Associazione Italia Romania Futuro Insiemela quale ha evidenziato come alla politica “manchi l’anima” e si debba far presto a ritrovarla. Suor Kornelia Halyna Zhupnyk dell’Ordine delle Suore di San Basilio Magno e dottoranda in Antropologia teologica al Teresianum di Roma ha evidenziato come senza la Verità, non esiste pace interiore o esteriore e che viviamo in un’epoca “post-verità”. La prof.ssa Aurora Martin del Pontificio Istituto Orientale, ha fato notare la similitudine tra “umanesimo” e “woman”, un gioco di parole per introdurre come tema di riflessione l’urgente bisogno di parità di genere se si vuole vivere in una società più equa. Dall’altro canto, il giornalista Corrado Giustiniani ha affrontato tre temi riconducibili all’attualità: l’accoglienza italiana ed europea ai rifugiati, la legge di cittadinanza che penalizza i figli degli immigrati nati in Italia e la situazione dei migranti economici. L’attivista per il dialogo interculturale turco, Mustafà Cenap Aydin ha ricordato il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, noto anche comeDichiarazione di Abu Dhabi, l’accordo siglato nel 2019 da papa Francesco e dal Grande Imam  al-Azhar Ahmad al-Tayyib, come base di partenza per un nuovo umanesimo. L’imprenditrice turistica di origini moldave, Ludmila Posiletcaia, l’unica donna straniera membro dell’Associazione SKAL International Roma, ha sottolineato come i viaggi siano portatori di scambi culturali, un continuo dare e ricevere e, ognuno di noi sia ambasciatore della propria cultura. Il Prof. Aodi Foad, Presidente AMSI Medici Stranieri in Italia ha portato in discussione la difficoltà che l’Italia ha di valorizzare l’immigrazione qualificata e la necessità di mantenere aperto un dialogo tra professionisti e istituzioni, in quanto, “l’integrazione – come il dialogo – si fa sempre in due”. L’avvocato Fabio Maria Galiani ha precisato che “la solidarietà e il nuovo umanesimo passano necessariamente per l’irrilevanza della cittadinanza e l’abolizione delle frontiere”. Dalla Sala Capitolare, l’avvocato ha colto l’occasione per lanciare “un appello per la formazione di una Commissione permanente del Senato per i diritti umani. La direttrice della scuola ucraina di Roma, “Prestigio”, Tetyana Tarasenko, ha raccontato l’esperienza di affrontare, da un giorno all’altro, l’emergenza dei profughi ucraini allo scoppio della guerra, nel 2022. L’intervento si è concluso con un minuto di silenzio per tutte le vittime ucraine e russe e di tutti i conflitti in atto nel mondo, esprimendo solidarietà a tutti i popoli che soffrono a causa dei conflitti stessi, dei disastri naturali in questo periodo storico. L’unico giornalista ceco-slovacco accreditato presso la Santa Sede, Bohumil Petrik, ha illustrato come un nuovo umanesimo sia, in realtà, il vecchio con “il bisogno dell’antico triumvirato: la filosofia greca, diritto romano e l’etica cristiana”.

La prima sessione della Giornata di studio e riflessione su “Un Nuovo Umanesimo in Europa” si è conclusa con l’intervento dell’esperta in diritti umani e cooperazione internazionale, Fatima Neimarlija, presidente della Comunità bosniaca a Roma, “Bosnia nel cuore”. Ricordando gli orrori del genocidio di Srebrenica, sotto “gli occhi indifferenti dell’Europa di trent’anni fa”.

Nella seconda sessione, il sociologo Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni, aprendo i lavori, ha ricordato che “l’Europa è una realtà di 500 milioni di cittadini”, aspetto importante da tenere conto nelle analisi. La seconda parte del convegno è stata dedicata al contributo che l’arte nella sua complessità di espressione può offrire per mettere al centro la dignità umana e il bene comune.

La scrittrice russa Iana Nekrassova, attraverso la pubblicazione del libro «Fedor Sabašnikov e «Il Codice sul volo» di Leonardo da Vinci», nel suo racconto ha voluto dimostrare come “ciascuno di noi, individualmente, può vivere il proprio rinascimento, l’importante è seguire il proprio ideale, il cuore e il proprio intuito”. L’artista e drammaturgo bulgara Isabel Russinova ha scelto di portare in discussione, come esempio di umanesimo, la scrittrice italiana Christine de Pizan, citando la più famosa delle poesie, Seulete sui (Sono sola).La Vice-Presidente dell’Associazione Internazionale di Diritto Pontificio Sanctus Benedictus Patronis Europae, Dott.ssa Caterina Comino, ha concorso i lavori con l’approfondimento della Regola di San Benedetto basata sui tre precetti fondamentali: il silenzio, l’umiltà, l’obbedienza. A seguire, l’artista Oana A. Costiuc Poleacec ha scelto di raffigurare il volto della donna come simbolo dell’espressione di colore, riflessione e vita. La storica dell’arte della Chiesa Prof.ssa Cristina Mandosi ha salutato l’iniziativa degli organizzatori di coinvolgere studiosi di varie nazionalità che vivono in Italia per parlare del futuro europeo nonostante esse siano nate fuori dei confini classici dell’Europa. L’umanista scrittrice Mandosi, è esperta di scienze della comunicazione e direttrice artistica dell’Anno Marguttiano, un’iniziativa del dialogo interculturale nel nome dell’arte. Come contributo ai lavori dalla Russia, è stata invitata a parlare la scrittrice Baronessa Elena Stepanoff-Scammacca del Murgo la quale ha presentato uno dei suoi libri sui Conti Ludolf e il potere della diplomazia nella costruzione dell’umanesimo. A suo turno, la musicista Michaela Schefer già responsabile per i progetti internazionali della RAI, Radio Televisione Italiana,ha menzionato l’importanza della musica come linguaggio universale e, soprattutto, come un’essenziale eredità per i giovani. La poetessa moldava Dott.ssa Tatiana Ciobanu, tra i tanti spunti interessanti, si è spesa per assicurare che la sua Patria torni ad essere terra romena attraverso una pacifica riunificazione.

Non si può progettare il futuro senza includere le risorse finanziarie e l’economista Chiara Subrizi ha portato la testimonianza del movimento Economy of Francesco, ispirato alla missione di San Francesco d’Assisi che riunisce giovani imprenditori, economisti e attivisti per costruire un’economia più inclusiva dei poveri nel mondo. Sempre di equilibri, stavolta energetici ha parlato la naturopata Magda Arama con il messaggio che “l’armonia interiore genera armonia esteriore”. I lavori si sono conclusi con la benedizione del S.E. il Vescovo anglicano Luis Miguel Perea Castrillón.

Durante il programma, l’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX rappresentato dal conte Crociani Baglioni, ha consegnato diplomi di accademico benemerito a Tetyana Tarasenko, Caterina Comino, Cristina Mandosi e Tatiana Ciobanu.

La conferenza è stata onorata dalla presenza del primo Segretario dell’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Dott.ssa Corina Lefter.

I lavori del convegno sono stati trasmessi in diretta streaming e sono visibili al link https://webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato Italiano https://www.youtube.com/user/SenatoItaliano. In alternativa, gli archivi possono essere consultati al seguente link: https://www.radioradicale.it/scheda/692560/un-nuovo-umanesimo-in-europa

Ufficio Stampa

 Human4Human Association

Contatti: convegno10marzo2023@gmail.com

 Tel +39.3493452268

La Dott.ssa Corina Lefter dell’Ambasciata di Romania in Italia ha onorato la Giornata di studi e dialogo per “Un Nuovo Umanesimo in Europa” con la sua presenza, intrattenendosi con i relatori e i partecipanti.
Prof. Luigi Troiani, Docente di Relazioni Internazionali
La Dott.ssa Corina Lefter Primo Segretario dell’Ambasciata di Romania in Italia ha onorato la Giornata di studi e dialogo per “Un Nuovo Umanesimo in Europa” con la sua presenza, intrattenendosi con i relatori e i partecipanti.

Luigi Troiani: “le 80 più ricche famiglie al mondo detengono più ricchezza del 50% più povero dell’umanità”


Roma, Sala Capitolare -Senato Della Repubblica , Giornata di studio e riflessione su Un Nuovo Umanesimo in Europa , venerdì 10 marzo 2023. Pubblichiamo il testo della Conferenza di Luigi Troiani, docente di Relazioni Internazionali alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino in Urbe “Angelicum”.

“È tempo di ritornare umani”, abbiamo letto in un foglio sbattuto dal vento sulla spiaggia di Cutro. Di fronte a quella spiaggia sono stati recuperati sinora 72 corpi.

Quousque tandem abutere, si potrebbe dire con Cicerone che parla ai senatori contro il cospiratore Catilina: Fino a quando voi potenti e straricchi della Terra abuserete della nostra pazienza?

E ancora: Fino a quando noi, piccoli e poveri del mondo, lasceremo che i troppo potenti e i troppo ricchi abusino di noi?

Sta scorrendo da troppo tempo, il tempo di ritornare umani, questa è la verità. Ammesso che sia vero ciò che noi qui tutti crediamo, ovvero che nonostante il grande male e la violenza che ci circonda e invade, il genere umano ha l’opportunità, e può darsi la capacità, di smetterla con i comportamenti di inimicizia verso la sua stessa specie e verso la sola e comune casa che lo ospita, il pianeta Terra.

Proviamo a vederli questi comportamenti di inimicizia. Sono così numerosi che non possono essere tutti elencati, ma con alcuni occorre necessariamente confrontarsi.

1)Per i comportamenti contro la specie, basterebbe il lungo elenco delle guerre in corso. Dopo gli anni del blocco o quasi alla violenza degli stati, seguiti all’implosione dell’Unione Sovietica, il ferro e il fuoco della ferocia bellica – prerogativa degli stati ma non solo – hanno ripreso a martoriare i popoli e le nazioni, a distruggerne vita e beni, a generare invalidi e disperati a vita. Si calcolano in questo momento più di 60 guerre in corso nel mondo.

C’è guerra nell’Europa dell’Ucraina invasa dall’aggressore russo, nel Medio Oriente dei satrapi locali che tengono in ostaggio intere popolazioni e di uno stato democratico – Israele – che preferisce la forza al diritto, nell’Africa delle decine di guerre e guerricciole (jihadiste, etniche, economiche, razziali, territoriali), nell’Asia dei governi dispotici dove i nemici da eliminare sono le minoranze etniche, religiose, ideologiche e il riarmo generalizzato non annuncia nulla di buono.

Non risolvono più nulla o quasi le guerre. Sono strumenti obsoleti da mettere nella spazzatura della storia perché non solo hanno poche o nulle soluzioni da offrire, ma perché anzi aggravano e incancreniscono situazioni che la trattativa multilaterale potrebbe sempre risolvere, come mostra l’esempio dell’Unione Europea, le cui istituzioni sono state insignite del Premio Nobel per la Pace, per la semplice ragione che mai nei territori che via via sono venuti a farne parte è stato sparato un solo colpo di fucile attraverso le frontiere, anzi queste sono state abolite per consentire l’affratellamento tra i popoli, gli scambi commerciali equi, le collaborazioni economiche sociali e culturali tra i paesi membri. Per questo ieri a Maidan in Kyiv, oggi a Tblisi in Georgia si grida di voler entrare nell’Ue!

Eppure i territori oggi parte della Ue, erano stati per due millenni il regno di Marte, dio della guerra. Oggi da esponenti del suo grande alleato, gli Stati Uniti, l’Ue viene definita Venere, quasi fosse dedita al culto della dea greco-romana dell’amore.

Sotto questo profilo, l’Ue è una best practice da additare alle regioni del mondo martirizzate da guerre e dittature (spesso le due cose stanno insieme, condite dal mostruoso egoismo del nazionalismo sovranista che rovina i popoli e le patrie che, convinti dalla retorica dei governanti, gli corrono dietro).

I popoli dovrebbero posare le armi e gettarle nel fuoco per trasformarle in aratri che dissodino la terra; e attrezzi che ricostruiscano le case abbattute dalle bombe. E dovrebbero spingere i loro governanti a sedersi a un tavolo multilaterale dove concordare patti vantaggiosi per tutte le parti in causa.

Non vi è altra scelta: o il regionalismo cooperativo, o la guerra tra le nazioni! Basta con i nazionalismi, basta con le guerre di aggressione che costringono i popoli aggrediti a resistere, a difendere la loro casa e il diritto internazionale uccidendo e morendo anche nella giusta e doverosa guerra di resistenza. Ancora con Cicerone: CEDANT ARMA TOGAE, che le armi cedano il passo al diritto e alla giustizia.

E basta anche con lo sfruttamento del grande sul piccolo, dell’accumulazione ingiusta e dannosa di grandi fortune in poche mani, quando ancora miliardi di esseri umani non sanno come arrivare alla sera, come crescere i figli, come garantirsi una serena esistenza, e una decorosa vecchiaia semmai l’avranno. 

La polarizzazione della ricchezza in poche mani e il contestuale espandersi di diseguaglianza e povertà, hanno raggiunto livelli di preoccupante irrazionalità economica, sintetizzabile nel dato che attribuisce più della metà della ricchezza globale all’1% della popolazione mondiale. Gli effetti di un meccanismo apparentemente inarrestabile, porta ricchezze enormi in pochissime famiglie speculative, sottraendo consumi e investimenti alla stragrande maggioranza dell’umanità, con ciò rendendo il capitalismo attuale, improponibile come modello universale.

I danni si vedono anche in territori abbastanza omogenei come l’Europa dove si vanno creando distanze difficilmente sanabili: il lussemburghese medio gode oggi un reddito che è, secondo Banca Mondiale, trenta volte quello di un moldavo medio. E immaginiamo cosa sarà del livello di vita ucraino alla fine della guerra di aggressione russa!

La britannica Oxfam ci informa che le 80 più ricche famiglie al mondo detengono più ricchezza del 50% più povero dell’umanità: in 80 hanno tanta ricchezza quanto 4 miliardi. Direte: cosa risaputa da anni, i governi nel frattempo avranno messo mano a riforme di redistribuzione. No invece. Sempre Oxfam ci ha detto, a gennaio a Davos, che gli anni di pandemia (2020-2022) sono stati eccellenti occasioni per alimentare come non mai la bulimia dei troppo ricchi: l’1% più ricco della popolazione mondiale ha incamerato almeno due terzi di tutta la nuova ricchezza formatasi, equivalente a quasi il doppio del denaro andato al residuo 99% della popolazione mondiale.

Come visto con il caso moldavo, è problema anche europeo. Eurobarometro ha appena pubblicato un’inchiesta su ineguaglianze, equità, mobilità inter-generazionale: meno della metà dei cittadini della Ue ritiene che la nostra società sia equa ed eguale. La vasta maggioranza chiede politiche sociali più forti. Il “Gruppo di alto livello sul futuro della protezione sociale e del welfare state nell’Ue”, presieduto da Anna Diamantopoulou,  ha appena presentato il suo rapporto: ha ben 21 raccomandazioni per migliorare la protezione sociale e il welfare state in sei aree. Speriamo sia la volta buona per far riprendere all’Unione Europea la sua natura iniziale di “economia sociale di mercato”.

Guardando alla struttura degli affari internazionali nel terzo decennio del XXI secolo, si ha la sensazione che la maggior parte degli stati si ritrovi, per seri errori di prospettiva commessi nel periodo che ci separa dalla fine del regime sovietico, di fronte al bivio esistenziale. Da un lato il percorso che porterebbe a restituire razionalità al sistema internazionale. Dall’altro quello che potrebbe condurre gli stati a veder deperire il ruolo che la modernità, dalla fine dell’assolutismo europeo, ha loro assegnato.

Paradossalmente il secondo percorso potrebbe essere imboccato a causa della pretesa degli stati al protagonismo ipertrofico, attraverso il recupero di due fattori che nella storia hanno sempre giocato contro di loro causandone, nel lungo periodo, l’indebolimento se non l’irrilevanza. Questi fattori sono il nazionalismo proteso all’egemonia con il rifiuto alla collaborazione con altri stati in fori multilaterali istituzionalizzati, e la forma di governo autoritaria o peggio dispotica sostenuta da corruzione e interessi economici perversi. I due fattori, combinati o in solitario, generano le situazioni definibili come “diplomazia dell’arroganza”: gli stati abbandonano i percorsi del dialogo e della trattativa, in particolare nei fori multilaterali, e adottano quelli della minaccia sino all’aggressione armata. In alleanza con i gruppi di potere economico e finanziario che li sostengono e li foraggiano, promuovono l’arricchimento di chi ha già troppo contro gli interessi di chi ha troppo poco.

È anche questa perversione del ruolo degli stati che spiega i gravi rischi per la sopravvivenza stessa del pianeta così come lo abbiamo conosciuto, inclusa la partita sul contributo umano al riscaldamento globale, che gli stati annunciano di voler giocare, ma poi non giocano.

In un sistema internazionale teoricamente votato alla decarbonizzazione e più in generale alla pulizia dell’aria e delle acque non si fa una guerra sporca come quella in corso in Europa che è anche una catastrofe ambientale che sta cancellando anni e anni di impegno di tanti soggetti pubblici e privati. Proviamo solo a immaginare quale impatto avranno le continue esplosioni, l’uso gigantesco di munizioni e proiettili (i frammenti metallici delle granate contengono ghisa mista ad acciaio il che significa ferro e carbonio ma anche zolfo e rame), le polveri sottili e l’anidride carbonica che salgono verso l’atmosfera, l’avvelenamento dei fiumi e dei laghi ad opera di metalli e combustibili. Il tutto in un paese agricolo, che esporta grano in tutto il mondo. Proviamo a immaginare quale grano sarà quest’anno quel grano!

E chi può seriamente dire quali saranno gli effetti finali dell’occupazione da parte delle truppe russe delle centrali nucleari ucraine, e dei bombardamenti sui siti industriali (rilascio di ossidi di zolfo e di azoto ovvero piogge acide)? Circa un terzo delle foreste ucraine (3 milioni di ettari) è distrutto e danneggiato, il 20% delle aree protette risulta manomesso, più di 10 parchi naturali, 8 riserve naturali e 2 riserve di biosfera si sono ritrovate sotto occupazione, 450 mila ettari sono in zone occupate o interessate dai combattimenti.

Se davvero vogliamo militare per un nuovo umanesimo in Europa, che sia il primo tassello di un mondo tutto dalla parte dell’essere umano, dobbiamo capire che dobbiamo operare per trasformare la politica e l’economia, responsabili della condizione per certi versi tragica nella quale versa l’uomo. È tempo che la cultura, le religioni, le idee tornino a condizionare lo spadroneggiamento dei troppo potenti e dei troppo ricchi, per condurli verso quell’umanesimo integrale che Jacques Maritain indicò come obiettivo novant’anni fa agli studenti dell’università di Santander.

Se gli stati e le imprese, oggi per lo più inadempienti rispetto ai loro doveri verso l’uomo, saranno costretti a ripensare il loro ruolo dalla pressione delle persone e associazioni libere, con senso etico e religioso della vita, le grandi risorse del nostro tempo – pensiamo alla nuova energia, pensiamo al flusso continuo delle nuove tecnologie e della scienza – saranno messe non al servizio del potere politico ed economico, ma dell’essere umano, tornato finalmente fine, non più utilizzato come un mezzo.

Luigi Troiani

Roma. Giornata di studio e riflessione su “Un Nuovo Umanesimo in Europa”


I lavori della Giornata inizieranno alle ore 10. E’ prevista la pausa pranzo, dalle 13:30 alle 15, presso T-BONE STATION (www.t-bone.it), previa prenotazione via email: convegno10Marzo2023@gmail.com

EUROITALIA news

COMUNICATO STAMPA

Giornata di studio e riflessione su “Un Nuovo Umanesimo in Europa”

Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva

Piazza della Minerva, 38

Roma

Venerdì, 10 marzo si terrà, a Roma, la conferenza “Un Nuovo Umanesimo in Europa”, su iniziativa del Senatore Mario Occhiuto e organizzata in collaborazione con le Associazioni  “Italia Romania Futuro Insieme” e  “Human 4 Human” Association. L’evento vedrà la partecipazione di importanti pensatori, studiosi, artisti e attivisti italiani, romeni, ucraini, turchi, palestinesi, russi, moldavi, bulgari e africani.

La conferenza nasce con l’obiettivo di riflettere sulle sfide che l’Europa deve affrontare in un’epoca di cambiamento profondo e di incertezza. L’umanesimo, inteso come filosofia e come stile di vita che mette al centro la dignità umana, può offrire un importante contributo per affrontare questi problemi e costruire una società più giusta, solidale e creativa. Durante la conferenza, verranno affrontati diversi temi…

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Roma, 10 Marzo: “Nuovo Umanesimo in Europa”. Giornata di studi al Senato della Repubblica


Su iniziativa del Senatore Mario Occhiuto, IRFI – Italia Romania Futuro Insieme in collaborazione con Human4Human Association, organizzano la

Giornata di studi e riflessione su un “Nuovo Umanesimo in Europa”

Roma, 10 marzo 2023, ore 10 – 19

Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva

 Piazza della Minerva, 38 – 00186 Roma

La Giornata interdisciplinare è dedicata al confronto tra intellettuali, studiosi, artisti, scrittori e membri della società civile internazionale, per il ripristino dei valori fondanti dell’Europa, in cui si ritrovino e valorizzino le radici giudaico-cristiane che ne costituiscono l’essenza storica, giuridica e morale. Con contributi dalle scienze, l’arte, la cultura, la comunicazione: storiche, relazioni internazionali, economiche, sociali ed umane etc. Al fine di rimettere al centro della politica – quale “forma più alta di carità” –  il futuro della Patria europea comune. Interverranno personalità italiane, romene, bulgare, ceche, slovacche, moldave, ucraine, russe, bosniache, turche, africane.

I lavori della Giornata saranno trasmessi in diretta streaming al link https://webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato Italiano https://www.youtube.com/user/SenatoItaliano

N.B. “Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità di chi li esprime”.

“L’accesso alla sala è consentito con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta.

“I giornalisti, i fotoreporter (comunicando nome, cognome, luogo e data di nascita, testata giornalistica e numero di tessera dell’Ordine) e gli ospiti devono accreditarsi scrivendo a: convegno10marzo2023@gmail.com

Maggiori informazioni:

Ufficio Stampa

Anca A. Mihai

Human4Human Association

convegno10marzo2023@gmail.com

Roma, Città del Vaticano: Papa Francesco riceve in udienza le Università Pontificie Romane


La Dott.ssa Simona Cecilia Crociani Baglioni Farcas Presidente di IRFI Associazione Italia Romania Futuro Insieme, dottoranda alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino in Urbe – Angelicum, parteciperà all’evento il cui tema è “Formarsi insieme per evangelizzare”, che si terrà domani, 25 febbraio 2023 a Roma, Città del Vaticano.

EUROITALIA news

Formarsi insieme per evangelizzare”.

Sabato 25 febbraio 2023, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, il Santo Padre Papa Francesco riceverà in udienza le comunità accademiche delle Università e Istituzioni Pontificie presenti a Roma, che rappresentano un bacino di circa 16 mila studenti provenienti da 120 Paesi dei cinque continenti.

L’evento, che avrà per tema “Formarsi insieme per evangelizzare”, è promosso dalla Conferenza dei Rettori delle Università e Istituzioni Pontificie Romane (CRUIPRO), di cui è presidente il rev.Luis Navarro, Rettore della Pontificia Università della Santa Croce, e dall’Associazione che riunisce i rappresentanti degli studenti delle22 istituzioni coinvolte.

I protagonisti dell’incontro saranno infattigli studenti, che ne stanno curando i dettagli e si occuperanno dell’animazione.

L’accesso all’Aula Paolo VIsarà consentito a partire dalle ore 9.30, mentre l’inizio dell’incontro è fissato per le ore 10.30. L’arrivo del Santo Padre è…

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MĂRȚIȘOR ROMANIA. La festa della primavera a Roma


 Romania. Mărțișor a Roma: la tradizionale festa che celebra l’inizio della primavera nei paesi dell’Est Europa.  

Nella ricorrenza della Festa del Mărțișor (diminutivo di “martie”- marzo) 2023, l’Ambasada României în Italia / Ambasciata di Romania in Italia, in partenariato con il Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest, il Centro di Documentazione Sito Patrimonio Mondiale UNESCO di Roma, l’Ambasciata della Repubblica di Moldova nella Repubblica Italiana/ Ambasada Republicii Moldova în Italia e la Lega degli Studenti Romeni all’Estero – filiale Italia e con il patrocinio di Roma Capitale, organizza lunedì, 27 febbraio 2023, ore 10:00, presso la Sala Laudato Si’ del Palazzo Senatorio di Roma (Piazza del Campidoglio), l’evento “MĂRȚIȘOR. Simbolo della primavera incluso nel patrimonio immateriale dell’UNESCO”.

La partecipazione all’evento è libera, fino esaurimento dei posti disponibili, previa conferma di partecipazione all’indirizzo e-mail: roma.events@mae.ro.

Dalle Matronalia ai Mărțișor.

„Gala Mărțișorului 2021”

Mărţişor 2015 “Ghiocel Moldovenesc”. CONCERT LIVE LA ROMA

ROMA 1997-2022: COMUNITATEA ROMÂNILOR CATOLICI A SĂRBĂTORIT 25 DE ANI DE MISIUNE


Comunitatea catolică română din Roma, a sărbătorit pe 8 decembrie Jubileul de 25 de ani de existență și misiune.

Așa cum scrie Pr. Claudiu Bulai în articolul său pentru ERCIS, „comunitatea catolicilor români de la Roma a sărbătorit primul jubileu, joi, 8 decembrie 2022, în Solemnitatea Neprihănitei Zămisliri.” Sfintele Liturghii s-au celebrat la ora 12.30 la Grotte Celoni şi la ora 16.00 la San Vitale. La celebrarea de după-amiază au fost prezenţi ÎPS Aurel Percă, arhiepiscop mitropolit de Bucureşti, şi PS Benoni Ambăruş, episcop auxiliar de Roma. La finalul fiecărei celebrări liturgice, corul Juvenes Ecclesiae a susţinut un concert de colinde.

Istoria comunităţii de la Roma a început după anii ’90 şi s-a concretizat la 8 decembrie 1997, când a fost stabilită o capelanie pentru credincioşii catolici români care s-au stabilit la Roma, în zona ”Campo Marzio”, în biserica San Salvatore alle Coppelle. Aici, sub grija spirituală a preoților rămași în Cetatea Eternă, după cel de-al Doilea Război Mondial, un mic grup de români catolici de rit latin se aduna pentru a celebra Sfânta Linturghie. Dintre acești păstori se cuvine a fi menționați: Pr. Petru Tocănel OFMC, ilustru profesor de Drept Canonic la Universitatea Pontificală din Lateran, Pr. Bonaventura Morariu OFMC, Pr. Petru Cadar și Pr. Eldo Boriatti OFMC, toți provenind din Dieceza de Iași.

În 1990, după căderea comunismului și din dorința unui viitor mai bun, Roma devine o destinație pentru mulți dintre noi. Departe de țară și de familie, ne formăm ca și grup compact prin participarea la Sfânta Liturghie în limba natală, în următoarele lăcașuri de cult: Basilica dei Santi Dodici Apostoli, Chiesa di Santa Maria del Rosario in Prati și Basilica di Santa Croce a Via Flaminia.

În 1997, în primăvară, cu ajutorul părinților din Congregația Clericilor Regulari ai Maicii Domnului, ni se oferă o biserică stabilă: Santa Maria in Portico in Capitelli, unde se fixează celebrarea Sfintei Liturghii la ora 15:30. Păstorul care ne-a călăuzit în această perioadă a fost Mons. Anton Lucaci, care printre știrile dela Radio Vatican, a fost mereu aproape de noi și de nevoile noastre până în anul 1999.

În 2000, toamna, la propunerea Episcopului Petru Gherghel, Vicariatul de Roma îl numește pe Pr. Iosif Enășoaie capelan pentru asistența pastorală a comunității române din Roma. Având o biserică proprie și un capelan, se alege ca hramul comunității să fie sărbătoarea Neprihănitei Zămisliri, și încep să se organizeze primele concerte de colinde din timpul Crăciunului.

În toamna anului 2003 – iunie 2004, grija pastorală a comunității este încredințată Pr. Adrian Dancă, doctorand și redactor la Radio Vatican. Acesta, din dorința de a întări sensul comunitar în rândul credincioșilor, organizeză primul pelerinaj la mormântul Fericitului Ieremia Valahul, la Napoli. De asemenea, în sărbătoarea de 8 decembrie 2003, celebrează prima Sfântă Liturghie pentru românii din Ladispoli, în Dieceza ”Porto Santa Rufina”.

La 1 iunie 2004 – prezent în mijlocul nostru răsună cuvântul și glasul noului capelan în persoana Pr. Isidor Iacovici, care, cu multă grijă, știe mereu să aline sufletele, să încurajeze, să dojenească atunci când este necesar dar, mai ales, să iubească cu inimă de păstor pe fiecare dintre creștini, de la mic la mare. Manifestând, totodată, o grijă deosebită pentru sufletele încredințate, oficiul ”Migrantes” al Vicariatului de Roma, conferă comunității române statutul de ”Missio cum cura animarum”, la data de 31 decembrie 2004. La data de 7 noiembrie 2005, episcopul Petru Gherghel dăruiește comunității și un vice-capelan, în persoana părintelui Iulian Faraoanu.

Pentru a răspunde exigențelor pastorale, Pr. Isidor Iacovici stă la dispoziția credincioșilor celebrând Sfintele Liturghii în ziua de duminică, în diferite localități: Biserica ”San Giovanni Battista” din Ladispoli, la ora 9:00; Biserica ”Sacri Cuori di Gesù e Maria”, din La Storta, în fiecare a II-a duminică din lună, la ora 11.30; Biserica „San Giuseppe” din San Cesareo, Palestrina, la ora 12.30; Biserica „Santa Maria Causa Nostra Laetitiae, Roma (Grotte Celoni), la ora 12.30; Biserica „Santa Maria in Portico in Campitelli”, Roma – Piazza Campitelli, la ora 15.30 și Biserica „Santa Rosa da Viterbo”, via Cassia, în a III-a duminică din lună, la ora 16.

În drumul de formare a unei identități române de rit latin în Cetatea Eternă, un rol important l-au avut și numeroși preoți studenți, care aflându-se la studii de specializare, și-au arătat disponibilitatea în a asigura diferite celebrări liturgice. Astfel, se naște grupul „Preoților studenți de la Roma”, responsabili cu Sfânta Liturghie și posibilitatea de spovadă de la ora 16, în Biserica „San Vitale” din Via Nazionale.

Comunitatea catolică de rit latin, în anii trecuți, a crescut în credință alături de următorii preoți: Adrian Blăjuță, Alois Hârja, Anton Herciu, Augustin Bărbuț, PS Benoni Ambăruș, Benone Lucaci, Bogdan Herciu, Ciprian Antălucă, Ciprian Văcaru, Claudiu Eva, Claudiu Mărtișcă, Corneliu Berea, Cristi Blăjuț, Cristian Bîrnat,Damian Pătrașcu, Daniel Mărtinaș, Eduard Soare, Francisc Ungureanu, Gabriel Enășcuț, Gabriel Hălănduț, Ioan Bălan, Ionuț-Eremia Imbrică, Iosif Antili, Iosif Tiba, Irimia Romeo Pal, Iulian-Marian Șchiopu, Laurențiu Dăncuță, Marcel Bulai, Marius Bâlha, Marius Vătămănelu, Mihai Afrențoae, Mons. Ionuț Strejac, Obreja Stanislav, Ovidiu Giurgi, Petrică Boroș, Petruț Demșa, Pius Iancu, Robert Bălan, Romeo Neculai, Toni Mihăiță Cântaciu, Vasile Petrișor, Vicențiu Balint. Alături de ei, părintele Isidor cu dragoste de frate mai mare, s-a bucurat, de asemenea, de colaborarea directă a preoților Daniel Iacobuț, Felician Tiba, Ciprian Bejan-Piser și Iulian-Gabriel Robu.

La 25 de ani distanţă de acel fericit moment, în 1997, comunitatea continuă să se adune în jurul sfântului altar pentru a-i mulţumi Domnului pentru modul în care au crescut şi s-au maturizat în credinţă.

Comunitatea Romano-Catolică Română din Parohia „San Vitale”, reprezintă sediul central ca formă de organizare instituțională pentru românii emigranți din Roma și din împrejurimi. Biserica este situată în centrul istoric al Romei, în aproprierea palatului prezidențial al Statului italian.

Liturghia din 8 decembrie, de la Grotte Celoni, a fost celebrată de pr. Isidor Iacovici, parohul comunităţii. La San Vitale, Liturghia a fost celebrată de ÎPS Aurel Percă, predicator fiind PS Benoni Ambăruş. La finalul celebrării de la San Vitale, PS Benoni a dat citire binecuvântării şi salutului Papei Francisc cu ocazia împlinirii celor 25 de ani de existenţă a capelaniei catolicilor români de la Roma.

La celebrarea de la San Vitale au fost prezenţi reprezentanţi ai Ambasadelor României pe lângă Sfântul Scaun şi Ordinul Suveran Militar de Malta şi în Republica Italiană.

După fiecare celebrare liturgică corul de tineri al catedralei din Iaşi, Juvenes Ecclesiae, a susţinut un concert de colinde, aducând bucurie şi nostalgie în inimilor credincioşilor români plecaţi de acasă de mai mulţi ani.

Evenimentul s-a încheiat cu o agapă frăţească, pregătită de gospodinele comunităţii, şi cu multe depănări de amintiri.

Îi mulţumim bunului Dumnezeu pentru această frumoasă zi și pentru fiecare zi, precum şi tuturor celor care s-au implicat activ pentru a face această sărbătoare atât de frumoasă.

Roma, Convegno alla Gregoriana: Dalla Pandemia alla guerra


“𝐂𝐡𝐢 𝐞̀ 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐞̀ 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢, 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐧𝐞𝐦𝐦𝐞𝐧𝐨, 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐞𝐛𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐢𝐠𝐧𝐢𝐭𝐚̀, 𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞”. (Don Luigi Di Liegro).

GIOVEDI’ 1° DICEMBRE 2022 ore 15.30, siamo invitati al Convegno dal titolo “Dalla Pandemia alla guerra: Emarginazione fisica ed emotiva. L’impatto sul territorio raccontato dai media”. Nell’ambito dell’evento, organizzato dalla Fondazione Internazionale Don Luigi di Liegro, sarà consegnato il Premio “Don Luigi Di Liegro per il giornalismo e la ricerca Sociale”. Presso l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana Piazza della Pilotta 4 Roma.

Saranno presenti lo scrittore Daniele Mencarelli e il regista Francesco Bruni, rispettivamente autore del libro e creatore della serie televisiva Netflix “Tutto chiede salvezza”.

L’occasione è propizia per riflettere insieme a esperti del settore e giornalisti sull’impatto emotivo della pandemia prima, della guerra e della crisi economica ora.

Nomi importanti nel campo della salute mentale si alterneranno durante il convegno, come il Dott. Fabrizio Starace Presidente Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica e il Dott. Alessandro Vento dell’Osservatorio sulle Dipendenze e sui disturbi psichici sottosoglia.

Fondazione Don Luigi Di Liegro – https://www.facebook.com/Fondazionediliegro

Roma, Joint Diploma in Ecologia Integrale: testimoni di un evento permanente


Roma, Giovedì, 27 ottobre 2022 alle ore 15:30 presso la Pontificia Università Gregoriana, Piazza della Pilotta – 4, si terrà la cerimonia di Consegna dei Diplomi agli studenti che nell’A.A. 2021-2022 hanno conseguito il Joint Diploma in Ecologia Integrale. Sei tra i migliori studenti riceveranno, inoltre, il Premio Adriana Ripandelli.

Il Joint Diploma in Ecologia Integrale (JDEI) è un’iniziativa congiunta delle Università e degli Atenei Pontifici di Roma per diffondere la visione e la missione della Laudato si‘. Il Joint Diploma, giunto alla VII edizione, si svolge nel corso di un anno accademico, sotto la direzione del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ed è diviso in sei moduli, corrispondenti ai sei capitoli della Laudato si’. Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale partecipa attivamente al progetto del Joint Diploma con il Comitato Consultivo presieduto dal Cardinale Peter Turkson e alcuni funzionari insegnano alcuni dei moduli.

La Pontificia Università Gregoriana prosegue – congiuntamente alle Pontificie Università di Roma – nell’impegno formativo lanciando ogni anno una nuova edizione del Joint Diploma in Ecologia Integrale. Questo percorso di studi, annuale e aperto a tutti, promuove il messaggio dell’enciclica per generare consapevolezza, incoraggiando e sostenendo i suoi partecipanti nell’avvio di iniziative personali e comunitarie per la cura della nostra Casa Comune.

Il Joint Diploma si svolge nell’arco di un anno accademico (novembre 2022 – giugno 2023). Ognuno dei sei moduli è diviso in due sottotitoli per coprire tutte le aree connesse alle attuali sfide ecologiche – dalla teologia alla filosofia, dall’economia alle tematiche socio-culturali e politiche, dall’analisi scientifica alla fede e alla spiritualità.

Per facilitare gli spostamenti e la partecipazione attiva degli studenti, le lezioni si svolgono nelle sei università pontificie situate al centro di Roma: inaugurazione – Pontificia Università Gregoriana; primo modulo – Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, Angelicum; secondo modulo – Pontificia Università della Santa Croce; terzo modulo – Pontificia Università Urbaniana; quarto modulo – Pontificio Ateneo Regina Apostolorum; quinto modulo – Pontificia Università Lateranense; sesto modulo – Pontificia Università Antonianum.

Oltre alle lezioni, si richiede che gli studenti partecipino al Convegno e al Laboratorio previsto.

Destinatari e requisiti

Il Joint Diploma si rivolge agli studenti delle varie facoltà pontificie e degli istituti superiori di scienze religiose; ai membri dei vari ordini religiosi e congregazioni; ai sacerdoti della diocesi di Roma. Il Joint Diploma è aperto altresì ai laici: catechisti, operatori pastorali nelle varie parrocchie, animatori di gruppi giovanili, volontari, operatori sociali e culturali, mediatori interculturali e della comunicazione, e a quanti sono interessanti a crescere nella consapevolezza della cura della Casa Comune.

È richiesta una laurea di primo livello o anche un diploma di scuola superiore.

Tasse di Iscrizione

La tassa di iscrizione è di € 100 per gli studenti già iscritti a una facoltà pontificia che aderisce all’iniziativa, e di € 320 per gli esterni. La sede amministrativa-accademica del Joint Diploma è presso la Segreteria Generale della Pontificia Università Gregoriana (Piazza della Pilotta, 4 – 00187 Roma – Tel. 06.67011).

Date e orari

Le lezioni si terranno il secondo giovedì di ogni mese dalle ore 15.00 alle 18.15. Gli studenti devono inoltre partecipare a una Tavola rotonda e a un Laboratorio ai fini della ricerca sui temi della Laudato si’, nonché scrivere una breve Tesina su uno dei temi trattati durante le lezioni. Il Joint Diploma si conclude con l’esame finale (Lectio coram).

Titolo di studio certificato

Ai candidati che avranno completato con successo il percorso sarà conferito Joint Diploma in Ecologia Integrale, firmato dal Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università e Atenei Pontifici aderenti all’iniziativa della Alleanza Laudato si’ per la cura della Casa Comune.

Invito A.A. 2022/2023: Joint Diploma in Ecologia Integrale